C O L I N
Quando non c'è nulla di programmato nella giornata, io e Otto siamo soliti giocare a Palle Infuocate.
Si prende una palla, la metti dentro una ciotola e le dai fuoco con la fiamma ossidrica. Poi la prendi con i guanti da cucina e le tiri verso il muro.
È divertentissimo.
Ma purtroppo quel giorno i nostro programmi dicevano altro.
L'SOS mandato da Saiph la sera prina ci aveva un po' allarmati. Ma non subito.Non subito perché Otto, molto intelligentemente pensava fosse un Prank, ma in realtà Saiph non stava scherzamdo affatto.
Io, Otto e Ben sedevamo sulle sedie vicino al tavolino da biliardo che chiacchieravamo più del meno. Anche Ben era rimasto un po' scioccato alla vista di questo nuovo mobile insolito.
-Al che il tizio mi fa...- borbottò Otto -Perché non accarezzi anche le mie visto che ora mi tocca inseguirlo- disse finendo di raccontare scoppiando in ura risata che contagiò anche me e gli passai una birra stappandogliela.
-Salute- sbottai facendo tintinnare le noste bottiglie.
-Ad un lavoro ben riuscito-
Passai lo sgaurdo dietro di noi dive Saiph era sesuto sul divano e stava consultando il vecchio diario che avevamo trovato laggiù in quel postaccio e un altro pezzo di carta.
Mi fa un po' pena quando lo vedo tutto solo a studiare le cose da nerd.
-Pensi di unirti a noi, tesoro?- gli chiesi facendo catalizzare la sua attenzione su di me e finalmente alzò lo sguardo.
-Si- disse alzandosi e venendo verso di noi.
-La mappa lo dimostra- disse appoggiandola sul tavolo, o meglio, il biliardino.
Era la mappa che aveva trovato dentro la testa del cervo d'oro e da allora non se ne era più straccato un secondo, la stava studiando da un po' di tempo.
-La scialuppa di ricerche del 1500 non si è mai trattenuta. Sono partiti dall'Inghilterra il 12 Aprile del 1567, per poi circumnavigare l'America del sud, fare una tappa alla nostra odierna Los Angeles, per poi fermarsi prorpio qui.- disse indicando una punto sulla cartina.
-Nelle Filippine- ci tamburellò il polpastrello sopra.
-Non si hanno più notizie delle tre scialuppe, sembrano essere spariti nel nulla-
-Il che è impossibile- commentò Ben.
-Giusto, tre grosse navi non spariscono nel nulla senza tutto il loro equipaggio- disse lui -Ed è qui che si fa interessante-
Ci sporgemmo per sentire meglio che avesse da dire.
-Vedete questa?- disse lui indicandoci un cerchio con due righe nel mezzo a formare una croce, proprio all'angolo della cartina.
-Questa è la firma di Drake Fletcher-
-E chi diavolo è?- sbotto Otto.
-Drake Fletcher, uno dei navigatori più importanti del Rinascimento, un cacciatore di tesori nato, non ché uno dei consiglieri più importanti del Rinascimento- borbottai io spiegandoglielo con fierezza.
-Era un grande geografo e matematico, molto avanti per i suoi tempi. Probabilmente lo ha inventato lui quello- disse i nidcando il decodificatore.
-Firmava ogni lettera al Re con questo simbolo- lo indicò un altra volta -Che si potrebbe spiegare come se fosse un mirino di precisione, per un fucile dei nostri giorni, ma a quei tempi era come se indicasse qualcosa di preciso, per ricordargli che lui era il suo centro del mondo-
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𝐌𝐄𝐄𝐓 𝒯𝒽ℯ 𝐖𝐇𝐈𝐓𝐄
RomanceUn locale che sta per fallire🛖 Un finto matrimonio🐚 Degli omicidi🔪 Un estate memorabile🏜 Las Vegas🌇 Dopo la sbornia di una serata a Las Vegas per festeggiare la fine della scuola, due sconosciuti si ricordano a mala pena di essersi sposati la n...