Katherine
Il sabato sera é arrivato velocemente.
Sono rimasta per tutta la durata della giornata in pigiama a disfare gli ultimi scatoloni in soffitta.Mentre trafficavo tra le cose dei miei genitori, ho trovato parecchie foto e il famoso plaid preferito di mio padre.
La loro presenza é più forte in questa casa.
La sento io, e la sente tanto la zia Jane.Quando abbiamo trovato il primo album di ricordi, ci siamo fermate, spaesate, nei nostri posti.
Come se fossimo bloccate nell'essenza della loro memoria.A differenza mia, però, la zia Jane preserva solo i momenti belli trascorsi insieme. Trasforma la perdita in semplice nostalgia, con un pizzico di malinconia che si adagia sul suo volto, sui suoi comportamenti.
Ha cercato anche di convincermi a guardare le foto assieme, per rivangare la felicità di momenti ormai sbiaditi.Non per me.
Io non ci riesco, non ne sono in grado.Ogni volta che poso gli occhi sui loro volti sparsi per la casa, mi rendo conto di tutto ciò che non potrò mai più avere.
L'abbraccio di una madre, la protezione di un padre, la complicità di un fratello e l'amore incondizionato di una famiglia.Sempre pronta a spalleggiarsi negli attimi di incertezza, di appoggiarsi tra di loro quando il resto del mondo sembra non capire.
É una realtà a cui io non avrò mai accesso.
Perché il mondo ha deciso così.
Qualcuno mi ha condannato qui, intrappolata nella tragedia, nel senso di colpa e nel rimpianto di quella notte.<<Katy! Puoi scendere un momento?>>
La mia matita stride sul ventesimo foglio del mio sketchbook.Sbuffo sonoramente.
<<Sto lavorando!>>, grido di rimando, intanto che accartoccio un altro foglio e lo lancio in un luogo indefinito della stanza.Sembra di essere su un campo di battaglia: palline di carta sparse per tutto il pavimento e i colori che cadono dal letto, su cui sono sdraiata a pancia in giù, con le gambe che penzolano e la matita stretta tra le labbra.
Ho disegnato un'infinità di quelle stupide bozze, scartandone altrettante.
Ogni volta che mi sembrava di aver creato un buono schizzo, la voce irritante di Adrian mi risuonava in testa, sottolineando ogni mio singolo errore.'Non sai cogliere i particolari essenziali, Wilson ', mi aveva detto durante una delle nostre lezioni.
Dire ad una come me di non saper arginare i dettagli nella superficialità di uno scatto, è da folli.
Vedere l'invisibile è da sempre il mio più grande pregio e difetto.
Mi ha aiutato molto nel tempo a conservare quel poco di razionalità nell'angolino della mia mente.
Nonostante ciò, mi ricordo sempre che vorrei davvero non averlo imparato in quel modo...<<Katy!!!>>, la zia urla ancora.
Sto per lanciare il quaderno dalla scala anti- incendio, ma decido di alzarmi e indirizzare la rabbia verso quel medico di sotto che salva vite e che, a quanto pare, ha deciso di far venire una crisi di nervi alla sua unica nipote.<<Santo Cielo zia! Quale parte di 'sto lavorando' non ti è chiara!>>, sbraito prima di scendere l'ultimo gradino.
<<...ti giuro che se non è importante io...>>, mi blocco.
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Stronger Than All
RomansTrama: Lui, forgiato nell'ombra. Lei, plasmata nel buio. Condannati a vivere in una vita il cui fato ha spezzato le loro anime, tentano di sopravvivere incassando i colpi del loro peggior nemico: il passato. Katherine Wilson é una giovane ribelle se...