Avviso: c'è dello smut, abbastanza leggero, ma c'è.
buona lettura
Clò.
Il sole era già entrato dalle persiane della finestra e Manuel si era già alzato presto. La mano trovò un foglio di carta stropicciato, la calligrafia era piccola e un po' disordinata, con qualche sbavatura d'inchiostro vi erano riportate poche righe:
"Sto andando al mercato,
sarò di ritorno presto,
mia madre dovrebbe già essere sveglia,aspettami che per pranzo ci mettiamo a lavoro.
Ci vediamo dopo, splendore."Le 'emme' erano aperte al contrario delle 'elle' e delle 'a' scritte con molta rapidità da lasciarle solo intendere a chi leggeva.
Simone si mise a pancia in su. L'unica porzione di pelle scoperta era il petto, ancora intorpidito e del profumo dell'altro.
Lasciò che il foglio gli si posasse sul corpo come se la carta potesse aggiungere ancora un po' di essenza che aveva addosso.
Alzatosi, trovò la piuma e l'inchiostro chiusi in un angolo della stanza, mentre le vesti da notte erano sparse sulla sedia.
Decise di mettere la sua vestaglia e dirigersi di sotto.
La casa era così silente, ma la colazione era già in tavola, segno che Anita doveva essersi alzata per sbrigare le faccende.
Simone si versò del latte in un pentolino e cominciò a riscaldarlo.
Il dieci del mese e una piccola brezza finalmente arrivava a scuoterlo, a rinfrescare parte delle sue ossa.
Consumò tutto con rigore e pulizia, i biscotti da una parte, la tazza sbeccata dall'altra, il rumore piacevole della frolla sotto i denti.Forse se uscissi un po' fuori con Neve, pensò favorito da quel clima mattutino lievemente più fresco.
Lavò tutto una volta terminata la colazione e salì sopra a cambiarsi. Ne approfittò per mettere gli stivali, sicuramente Neve sarebbe stata più che felice. In effetti, in quei giorni la aveva un po' trascurata e se non fosse stato per il suo compagno esuberante, non avrebbe avuto granché compagnia.
Quando però l'elfo uscì dalla porta di casa, aveva dimenticato l'appuntamento di Nadia per portare tutto al caseificio.
Accadeva solo due volte a settimana, come Manuel gli aveva spiegato la sera precedente.
Avrebbe voluto passare inosservato, ma era lì davanti all'uscio e gli sembrò scortese non salutarla.
Simone sventolò la mano.« Ciao... »
Pensò di essere più informale, forse avevano iniziato con una conoscenza strampalata e ambigua, ma si poteva sempre deragliare traiettoria e migliorare.
« Uh, ciao Simone. »
Nadia lo salutò mentre caricava il latte appena munto sul carro.
« Questa volta avrete un po' più formaggio! Il guadagno di ieri è andato bene, Anita ne sarà più che felice.»
Anita non era nei paraggi, forse era ancora dentro casa. Simone si reggeva alla porta di legno, ne accarezzava le venature e nel frattempo Nadia caricava le bottiglie più piccole da sola.
Ma sì, proviamoci.
« Ti do una mano! »
Di sicuro se ne sarebbe pentito presto, ma non credeva di fare del male prodigandosi in un gesto gentile.
« Sei molto più forte di quanto pensassi... » commentò Nadia stupita.
Simone abbozzò un piccolo sorriso, anche se l'impressione che forse quella lo ritenesse più femmineo di quanto in realtà non fosse gli balenò per ovvi motivi in testa.
Nadia si spostò in un ciuffo dalla faccia: l'altra sera a tavola non aveva notato che la ragazza avesse la frangia, o forse se ne era semplicemente dimenticato. Lo sforzo non gli costò nulla, anzi Simone preferì restare in silenzio a caricare sul carro anche un cesto di uova calde, piuttosto che parlare.
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Eärendil - l'incontro di due mondi ⚔️
FantasySei un elfo, sei un soldato, sei un comandante. Si ripetè in testa prima di approcciarsi all'altra metà del suo stesso esercito. Invece che sciolto, Simone risultò rigido di fronte alla vista di quell'intero schieramento, composto da facce sconosciu...