L'ultimo grande ostacolo prima della gara: prendere l'aereo. Odio volare, sono terrorizzata dalle tratte troppo lunghe e considerando che dall'aeroporto di New York allo Charles de Gaulle in Francia ci vogliono sette ore, sono certa sarà una giornata infinitamente lunga. Neanche la presenza di Allen al mio fianco, la visione di un film o la lettura di un libro sono riusciti a tranquillizzarmi davvero e da una parte meglio così, almeno non ho pensato alla gara imminente. Per fortuna non ci sono state turbolenze e ho resistito alla tentazione di baciare il terreno una volta atterrati.
Con Allen sempre al mio fianco, mano nella mano, ho recuperato i bagagli per poi andare alla ricerca di un taxi.
Tutti i concorrenti della Course des Chefs alloggeranno in un albergo vicino alla sede della gara, che si terrà niente meno che in un'area del castello di Versailles. Se fino ad ora il panorama mi è sembrato sempre tutto uguale passando accanto a cittadine di cui non ricordo il nome, la vista dell'iconico palazzo mi fa spalancare la bocca per lo stupore. Già dall'esterno la Reggia mostra tutto il suo sfarzo: l'oro è il colore dominante, i cancelli ampi circondano la struttura in un abbraccio protettivo e le vetrate delle finestre riflettono la luce del sole producendo giochi di mille colori. Nonostante la folla di turisti raggruppata nello spiazzo centrale, sembra un gioiello dal valore inestimabile.
«Caspita, chissà com'era vivere qui ai tempi del suo massimo splendore.» domando retorica senza riuscire a staccare gli occhi dal finestrino.
«Secondo me quel periodo storico è stato un po' troppo romanticizzato.»
«Tu dici?»
Mi giro verso Allen, l'unica cosa che fa è passarsi un dito sulla gola con tanto di verso gutturale di cui capisco l'antifona.
È più nervoso di me, basta uno sguardo per capirlo. Finge di essere un uomo tutto d'un pezzo ma l'ansia che gli scorre nelle vene è palpabile. Prima sull'aereo era un fiume di parole, ora se ne sta zitto ad osservare il panorama senza effettivamente guardarlo. Mi chiedo cosa gli passi per la testa, vorrei fargli tante domande ma scelgo comunque il silenzio, non si sa mai.
La prima cosa che fa Allen una volta messo piede in albergo è telefonare a Zack per sapere come stanno andando le cose al ristorante, lo ha nominato suo vice durante la nostra assenza.
Io ne approfitto per affacciarmi e tornare a guardare Versailles, immaginando i nobili spostarsi goffamente nei loro abiti dalla forma bizzarra e gigantesca. Spero proprio che avremo tempo per visitare la città, magari andando anche a Parigi. Non sono mai uscita dai confini statunitensi, so che le mie priorità al momento sono altre, però mi piacerebbe poter vivere questa esperienza anche da turista.
Svuotiamo le valigie, ci diamo una sistemata e scendiamo nella hall dell'albergo in cui ci sono già parecchi dei concorrenti, sembrano tutti molto tesi come noi, altri hanno l'aria gentile e tranquilla, a pelle ho la sensazione che potremmo fare amicizia.
Prima sono tuoi avversari e poi - forse - amici e colleghi. Tieni stretti gli amici, ma ancor di più i nemici.
A differenza mia che sembro avere ingoiato un manico di scopa, Allen torna perfettamente a suo agio. Mai come in questo momento invidio la sua capacità di controllo delle emozioni. Saluta i suoi colleghi chef, mi presenta a quelli più illustri ma anche a quelli che, mea culpa, non avevo mai sentito nominare.
Ceniamo all'interno di un salone, un'unica tavolata prende tutta la stanza e un chiacchiericcio sommesso si mescola al tintinnio delle posate e dei bicchieri che si incontrano.
Nonostante non conosca nessuno riesco a scambiare quattro chiacchiere con i miei vicini di posto, l'alcol e il buon cibo aiutano cuore e mente a rilassarsi e alla fine, oltre ogni aspettativa, trascorro una bella serata.
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Macaron Love - Gerini Alice (racconto)
Short StoryAmelia Caufield ha un sogno: vincere la prestigiosa gara culinaria Course des Chefs e venire eletta la migliore apprendista chef del mondo. C'è solo un problema: attualmente è "solo" una lavapiatti, anche se nel ristorante di uno dei cuochi più in v...