POV BENNY
Calma.
È questo ciò che sento su questo aereo, finalmente sono calma dopo settimane di ansie, di paure e di sconforto. Il viaggio verso Parigi si sta dimostrando essere come una ventata d'aria fresca, non ho pensato a niente e ho riordinato nel miglior modo possibile i miei pensieri. Dopo la delusione che ho avuto alle olimpiadi di Tokyo, sento una carica irrefrenabile che mi attraversa tutto il corpo, un'energia che non sembra far parte di me. Forse essa deriva dal fatto che non ho assolutamente alcuna intenzione di essere squalificata, come successe 3 anni fa, perché questa è la mia occasione di esordio e voglio giocarmela al meglio. Darei l'anima per sentire gli italiani urlare il mio nome, per rendere fieri i miei amici e la mia famiglia, ma soprattutto per rendere fiera me stessa, la persona che per il nuoto ha fatto migliaia e migliaia di sacrifici e ha rinunciato alle esperienze più belle per allenarsi. Sull'aereo sono seduta accanto ad una delle mie più care amiche, Costanza Cocconcelli, e devo ammettere che mi ha proprio sorpresa poiché non ha detto mezza parola per tutto il tempo, così decido di fare io il primo passo.
"CC che succede?" le domando.
Lei mi guarda e fa un sospiro, per poi rispondermi: "Nulla Benny, sai che certe volte non mi va tanto di parlare, stiamo andando a Parigi e sinceramente avrei preferito che le mie prime olimpiadi si svolgessero in qualsiasi altro luogo" mi dice.
"CC, Parigi è una città meravigliosa, meriti di visitarne ogni atomo anziché restare attaccata ad un brutto ricordo che ti ci lega, anzi sai una cosa? Devi spaccare a queste olimpiadi, così avrai finalmente qualcosa di bello da ricordare su Parigi." le dico mentre lei inizia a ridacchiare.
"Sarebbe davvero bello se fosse come dici tu, però cavolo, come posso dimenticare che l'ultimo respiro di mio zio è avvenuto proprio qui? Ho il cuore logorato dal pensiero di quella notte." mi risponde con voce incrinata.
"Non devi dimenticarlo, devi semplicemente separare il ricordo da questa città, devi costruirne uno nuovo, qualcosa di bello come il sogno olimpico. Sai bene che tuo zio ti guarda dall'alto ed è più che fiero di te, indipendentemente dalla meta che stai raggiungendo o dalla piscina in cui potrai realizzare i tuoi obbiettivi, fatti forza Costanza e goditi quest'esperienza al meglio, te lo meriti davvero." le dico.
Costanza mi guarda con gli occhi lucidi e non posso fare altro che abbracciarla, questa ragazza è proprio preziosa.
"Ok adesso basta cose tristi, devo parlarti del nuovo libro che ho comprato ieri!" esclama con un gran sorriso.
"Ecco, adesso ti riconosco. Quasi quasi preferivo quando non parlavi" rispondo e tra una risata e l'altra raggiungiamo l'aeroporto di Parigi.
Appena ho messo piede sulla terraferma il mio cuore ha cominciato a battere all'impazzata, è assurdo essere qui e star per raggiungere il villaggio olimpico, per me questo è sempre stato solo un sogno e mai mi sarei aspettata che potesse diventare realtà per la seconda volta. Devo ammettere che ho paura che queste olimpiadi finiscano come quelle di Tokyo, avrei preferito arrivare ultima anziché essere squalificata, addirittura per un motivo che ancora non comprendo del tutto. Insomma, penso sia impossibile che proprio quel giorno io abbia fatto una gambata irregolare se ho nuotato esattamente come tutte le altre volte, forse solo più lentamente. Tuttavia sono ancora giovane e ho tempo per migliorare e vincere, cosa che inizierò a fare proprio da queste olimpiadi: voglio superare i miei limiti. Ci mettiamo poco a raggiungere il villaggio olimpico, che non si dimostra affatto essere come nei miei sogni, ma spero di non rimanere delusa anche dalla defanse arena. Le nostre compagne di stanza devono ancora arrivare e ora come ora non sappiamo neppure chi siano, così io e Costanza iniziamo a sistemare le nostre cose in bagno e nell'armadio, per poi farci anche una doccia. Dopo circa un'ora e mezza vediamo aprirsi la porta della camera e all'entrata appare la regina azzurra dei 1500 stile libero, Simona Quadarella, con delle trecce fatte a regola d'arte, affiancata dalla giovane Sara Curtis. Quest'ultima corre ad abbracciare Costanza che, a quanto pare, conosce già da tempo, invece Simona resta ferma sulla porta e noto i suoi occhi muoversi dalla mia testa fino ai miei piedi, mi sta decisamente squadrando, ma chi si crede di essere? Per carità, è un'atleta bravissima ma questo mi sembra proprio un comportamento assurdo dato che non ci siamo mai parlate, per quale motivo non dovrei andarle a genio? Dopo un po' smette finalmente di guardarmi e va sul letto, si toglie le scarpe e inizia a scriversi con qualcuno al cellulare. Nel frattempo, CC si avvicina a me per presentarmi Sara che mi sembra essere proprio l'opposto di Simona, infatti la giovane inizia subito a parlarmi e continua a sorridermi così tanto da trasmettere anche a me la sua risata, cavolo quanto è solare questa ragazza? Passa un po' di tempo e tra una chiacchiera e l'altra si fa l'ora di pranzo, per questo andiamo nel ristorante del villaggio a mangiare. Il cibo non mi piace per niente e non rispetta affatto la mia dieta, preferirei 10 volte di più mangiare la scatoletta del mio gatto... da piccola non pensavo che ci fossero così tante imperfezioni nei villaggi olimpici!
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PIÙ DI UN SOGNO || Nicolò Martinenghi
RomanceLe ragazze della nazionale italiana di nuoto sono determinate e hanno lavorato molto per ottenere i risultati da loro tanto sperati. Tra queste, una delle più amate e su cui ogni italiano conta è la giovane Benedetta Pilato, emergente ranista che vu...