POV BENNY
Sono le 3:00 del mattino, non riesco a prendere sonno pensando a tutto ciò che è accaduto questa sera.
Sono entrata in finale nei 100 metri rana.
Nicolò Martinenghi è il primo oro per l'Italia in questa olimpiade.
Nicolò Martinenghi mi ha baciata.
Al ricordo della sensazione che provai quando poggiò le sue labbra sulle mie un brivido mi percorre la schiena, è stato tutto così assurdo. Non so se quel suo gesto sia stato una conseguenza della vittoria, non so se l'ha fatto perché voleva farlo oppure se gli è venuto spontaneo, se non ci ha nemmeno pensato...
"Ma che fai ancora sveglia" sussurra Costanza con voce ancora impastata dal sonno, interrompendo i miei pensieri.
"Non riesco a dormire" rispondo.
Lei si alza dal suo letto e si siete all'estremità del mio.
"Ora tu mi spieghi cosa sta succedendo" mi dice con un tono di voce basso ma accusatorio.
"Niente"
"Benny oggi ho visto che ti ha baciata, non prendermi in giro"
"COSA? Oddio no ti prego, speriamo che nessuno abbia fotografato quel momento. Ma l'hanno notato tutti in tribuna?" le domando allarmata.
"No, non penso che l'abbiano notato gli altri, stavano tutti parlando ed esultando, poi è stata una cosa breve e non ci ha fatto caso nessuno. Per quanto riguarda le foto non so, io non ho visto nessun flash ma non ne sono sicura" mi risponde lei.
"Comunque non so CC, è una situazione molto confusa, dice che gli regalo spensieratezza, poi si allontana d'improvviso perché ha paura, poi mi fa un discorso di cui ho capito molto poco e poi mi bacia davanti a tutti, non so se quello confuso è lui o sono io" le racconto.
Costanza si mette una mano tra i capelli e tentenna prima di rispondere.
"Benny io capisco tutto davvero, ma..." prende un respiro.
"Ma cosa?"
"Domani hai la finale, non puoi perdere tempo per pensare a tutto questo, è il tuo giorno. Io ti voglio bene, ma questo non è giusto, io in finale non ci sono arrivata e mi arrabbio se penso che tu stai sprecando un'occasione del genere per pensare a Martinenghi" dice.
Non so che rispondere perché in fondo ha ragione, è vero, sto perdendo tutta la concentrazione che ho cercato di guadagnare con fatica negli ultimi mesi. Però cavolo, quando sono con lui mi sembra che le cose non potrebbero essere più giuste, ora però mi sto accorgendo che forse sto sbagliando tutto.
"Ascolta Benedetta, io non voglio dirti come devi o non devi comportarti, te lo devi sentire tu, non penso che tagliare i ponti con lui sia la cosa giusta da fare perché se tu sei felice va bene così, ma adesso non è il momento. Ti rendi conto che sei alle olimpiadi? Hai dedicato gli anni migliori della tua adolescenza all'allenamento, non puoi sprecare tutto così"
"Hai ragione"
Lei mi sorride e mi accarezza una guancia.
"Qualsiasi cosa tu scelga di fare, io sarò sempre dalla tua parte, ma è giusto che ti dica come la penso".
La abbraccio istintivamente e qualche lacrima mi riga il volto, non so se sono pronta a rinunciare al rapporto che si è creato con Nicolò, ma è la cosa giusta da fare.
"Bastaaaaaa, non si può nemmeno dormire in pace qua" dice Sara Curtis, che a quanto pare si è svegliata per colpa nostra.
"Scusa" rispondiamo all'unisono io e Costanza, sciogliendo il nostro abbraccio.
"Ma è successo qualcosa?" ci chiede Sara.
"No no tranquilla va tutto bene" le dico io.
"Okay torno a dormire, buonanotte, non svegliatemi più"
Poco dopo lei si riaddormenta con facilità, seguita anche da Costanza, io invece perdo un altro po' di tempo immersa tra i pensieri. Sorrido nel vedere la posizione strana che ha assunto Simona Quadarella durante il sonno, è l'unica che non si è risvegliata e dorme beatamente. Mentre la guardo, riesco finalmente ad addormentarmi anch'io e non potrei esserle più grata.Tocco il muretto e mi giro verso il tabellone, sono arrivata prima, sono campionessa olimpica. Tutta l'arena urla il mio nome, ho un sorriso immenso e le lacrime cominciano a prendersi gioco di me, sono lacrime di gioia. D'improvviso però, lo speaker annuncia una squalifica e le mie orecchie si drizzano per prestare attenzione.
"Benedetta Pilato was disqualified for an irregular leg kick"
Basta questa semplice frase per spezzarmi il cuore in mille pezzi, in piccolissimi frantumi che mai niente e nessuno riuscirà a rimettere insieme. Un'altra squalifica ad un passo dal sogno olimpico, sempre per lo stesso motivo, sempre per la stessa gara, sempre le stesse bruttissime sensazioni. L'arena smette di urlare il mio nome, sento insulti volare di qua e di là, commenti negativi, ma soprattutto noto che non ci sono nemmeno i miei amici a supportarmi, per me non c'è praticamente nessuno in tribuna, sono da sola. Ad un tratto però, mi ritrovo di fronte Costanza che con un tono aspro mi dice: "Te l'avevo detto".
Poche parole, un enorme significato.Mi sveglio di soprassalto, il mio cuore batte all'impazzata, ho fatto un incubo tremendo. Ho un mal di testa micidiale dovuto alle poche ore di sonno e sono tutta sudata a causa dello spavento che ho preso quando mi sono svegliata, direi che come inizio di giornata non poteva andare peggio. Inoltre oggi non è neppure una giornata qualsiasi, oggi c'è la mia finale e avrei dovuto essere al massimo delle mie forze, invece no, c'è sempre qualcosa che va storto nella mia vita.
Guardo la sveglia e vedo che sono le 8:30, così mi preparo per andare all'ultimo allenamento prima della finale. Ci metto poco a sistemare il borsone e le altre cose, così mi dirigo subito verso la piscina senza perdere tempo e alle 9 sono già lì. Vito arriva subito dopo di me e mi trova già in acqua, pronta ad iniziare.
"Sei carica stamattina" mi dice.
"Non sai quanto" rispondo con tono sarcastico.
"È successo qualcosa?" mi domanda leggermente allarmato.
"No no, va tutto una meraviglia, iniziamo dai"
L'allenamento procede benissimo, mi risveglio completamente nonostante abbia dormito meno del previsto, ormai ho imparato a rimanere sempre attiva e concentrata.
"Benny vieni qui" mi dice Vito dopo un po'.
Esco dall'acqua e lo raggiungo sul bordo vasca, pronta ad ascoltare ciò che ha da dirmi.
"Volevo dirti che indipendentemente da come andrà questa sera, io sono fiero di te. Sono fiero di te per la costanza che ci hai messo, per i sacrifici che hai fatto, per non esserti mai lamentata degli allenamenti, ma soprattutto per esserti rialzata dopo tutte le cose che ti sono successe. Tu sei migliorata tanto in questi anni, per questo sono sicuro che andrà bene e che sarai fiera di te stessa, meriti di esserlo, sei una ragazza molto rara".
Faccio un sorriso che quasi mi tocca le orecchie e gli corro incontro abbracciandolo.
"Ti voglio bene Vito" gli dico stringendolo forte e ringraziandolo per tutto ciò che continua a fare costantemente per me.
"Ti voglio bene anche io, ma penso che se non mi bagnassi la maglietta te ne vorrei ancora di più".
Mi fa scoppiare a ridere, così sciolgo l'abbraccio per evitare di bagnarlo ulteriormente e mi scuso per averlo fatto.
"Puoi andare in spogliatoio, abbiamo finito, ricorda sempre cosa ti ho detto prima" mi dice.
Gli sorrido per l'ennesima volta e poi ci incamminiamo entrambi verso l'uscita della piscina, pronti alla gara di stasera.
Auguro a tutti di avere un allenatore così capace come lui, mi segue da quando ero solo una bambina ma non mi sono mai stufata del suo modo di fare, è proprio una persona speciale e preziosa. So per certo che in qualunque modo andrà, lui sarà con me, pronto a sostenermi e ad aiutarmi se ne avessi bisogno.
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PIÙ DI UN SOGNO || Nicolò Martinenghi
RomanceLe ragazze della nazionale italiana di nuoto sono determinate e hanno lavorato molto per ottenere i risultati da loro tanto sperati. Tra queste, una delle più amate e su cui ogni italiano conta è la giovane Benedetta Pilato, emergente ranista che vu...