Incertezze

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POV BENNY

Sto vivendo uno dei momenti più belli dell'ultimo anno e lo sto vivendo con Nicolò Martinenghi. Tutto questo mi sembra così assurdo, è strano pensare che siamo ad "allenamento" insieme poche ore prima della sua batteria, ma più di ogni altra cosa è strano che sembra esserci questa confidenza tra noi, anche se ci siamo parlati per la prima volta soltanto due giorni fa. Quando ci accorgiamo dell'orario usciamo velocemente fuori dall'acqua, andiamo a lavarci e vestirci e poi lui mi raggiunge nello spogliatoio delle donne, dove mi guarda decisamente annoiato mentre mi asciugo i capelli. Dopo mezz'ora siamo alla defanse arena, io in tribuna con gli azzurri ad aspettare la batteria di CC e lui a fare il riscaldamento. Sono in ansia per mille ragioni, ma tra queste predomina la mia gara di domani, ho il timore di essere squalificata per la seconda volta, tremo al solo pensiero, sarebbe imbarazzante per me e per l'Italia, sarei considerata una vergogna, di nuovo... questi pensieri vengono interrotti (fortunatamente) dall'annuncio della batteria dei 100 delfino in cui gareggia CC e immediatamente io scatto in piedi. Non appena il suo corpo sfiora l'acqua comincio ad urlare come una pazza, seguita dagli altri azzurri presenti qui con me in tribuna, spero davvero che Costanza entri in semifinale perché lo merita, so bene tutti i sacrifici che ha fatto per queste olimpiadi. Nella vasca d'andata sembra un aereo, vola come non mai, tuttavia nella vasca di ritorno rallenta molto quando in realtà avrebbe dovuto fare l'esatto opposto, i miei occhi si spengono quando capisco che è quasi impossibile che lei entri in semifinale. Sono tristissima e molto dispiaciuta per la mia amica, so che avrebbe potuto dare molto di più, perché la conosco, ma so anche che è abbastanza determinata per non demoralizzarsi e continuare a insistere, così da poter, un giorno, realizzare il suo sogno. Poco dopo Costanza abbandona la zona mista, dove Elisabetta Caporale la stava intervistando, e si avvicina a me per abbracciarmi.
"Vedrai, ci sarà un'altra occasione, ne sono certa" le dico.
"Spero che accadrà"
"Deve accadere, brilli di luce e sono sicura che riuscirai ad arrivare quanto meno alla finale delle prossime olimpiadi, sei fortissima e te lo meriti".
Mi da un bacio sulla guancia e poi si dirige verso le docce per sistemarsi, asciugandosi una piccola lacrima che le ha rigato il volto e che lei pensa io non abbia notato. Appena CC varca la soglia dello spogliatoio, sento una voce dietro le mie spalle dire: "Alla prossima batteria c'é lui". Capisco immediatamente che si tratta di Thomas Ceccon che sta parlando con Gregorio Paltrinieri, quindi istintivamente mi giro verso i due, che sembrano molto concentrati a guardare la gara in corso.
"Chi gareggia dopo?" chiedo.
"Il tuo compagno di letto" mi risponde il simpaticone Ceccon e subito dopo quest'affermazione, Gregorio gli tira una gomitata, mi sta troppo simpatico Paltrinieri.
Mi giro di nuovo verso la vasca e mi rendo conto che davanti al blocco di partenza, in corsia 5, c'è proprio Nicolò che attende i primi fischi. Ho il cuore a mille e un sorriso che quasi mi tocca gli zigomi, non so perché sto ridendo ma vedere quel ragazzo, seppur da lontano, mi mette di buon umore. Al via mi alzo freneticamente e comincio ad urlare come non mai.
"VAI NICOLÒ, FORZA CAZZO, VELOCE, SPINGI" dico, senza neppure rendermene conto. Al cambio vasca vedo le sue braccia accelerare sempre di più, la sua testa fare su e giù ancora più velocemente e le sue gambe svolgere dei movimenti a dir poco continui. Quando tocca al muretto mi accorgo che ha fatto un ottimo tempo e l'entrata in semifinale è praticamente garantita. Esulto come se avessi vinto io e mi sembra di essere tornata la me bambina che guardava le gare di Federica Pellegrini.
"Hai ancora voce?" mi sfotte Thomas, che come risposta si trova il mio dito medio davanti al viso.
"Ma la lasci in pace" gli dice Paltrinieri ridacchiando. Si, confermo, quest'uomo mi sta davvero molto simpatico.
Le batterie dei 100 rana uomini terminano poco dopo e scopro che Nico si è qualificato con il quarto miglior tempo, sono troppo felice, sto ragazzo è una bomba. Abbandono la tribuna per avvicinarmi a lui, che si dirige verso di me. Appena ci ritroviamo vicini mi viene spontaneo sistemargli i capelli, ancora spettinati e bagnati, ma subito dopo mi rendo conto del contatto troppo riavvicinato e smetto, facendo anche un mezzo passo indietro che però lui non sembra notare.
"Sei stato davvero bravo" gli dico.
"Grazie, spero di aver avuto un bel tifo" mi risponde sorridendo.
"Hai avuto il tifo migliore di tutta l'arena"
"Ne sono onorato"
"Non ti montare la testa adesso" ribatto io ridacchiando.
"Penso sia impossibile non farlo"
Mi perdo per un attimo nei suoi occhi blu e ci vedo un mondo intero, so di aver ancora tanto da scoprire su questo ragazzo, ma cavolo, per quel poco che conosco mi sembra una persona incredibilmente speciale, capace di far sorridere anche la persona più depressa presente sulla terra.
C'è sintonia tra noi, è inevitabile, ma non penso che lui se ne sia accorto, inoltre la mia mente è completamente sovrastata dalla paura che sia solo un mio film mentale, poiché in passato è capitato che in realtà in un rapporto speciale ci fosse tutto soltanto nella mia testa e dall'altra parte nulla di nemmeno lontanamente simile. D'improvviso lo vedo rabbrividire facendo un grande ed evidente passo indietro, che annulla del tutto la vicinanza tra noi. I suoi occhi si spengono, non c'è più nessuna traccia di quella luce in cui mi ero persa pochi secondi fa, sembra spaventato e senza un punto di riferimento. Dalla mia bocca sta per uscire un timido "che succede?" che però è stato subito annullato dalle sue parole: "Devo andare in zona mista per l'intervista post gara".
Capisco immediatamente che si tratta di una bugia, perché le interviste le ha già fatte prima, ma nonostante questo lo lascio andare via e con lui lascio anche quella mia spensieratezza che ha reso speciale questa mattinata. Non ho parole, sono a secco di tutto, anche di quelle.

27-07-2024
Ha paura, ho paura, abbiamo paura.
Sembra di essere in un film ma questa frase non potrebbe essere più vera. Il lato positivo di questa storia? Ho capito che quella sintonia non l'ho sentita solo io, ma lui con me. Mi sento stupida, come posso essermi affezionata a qualcuno in due giorni? Perché fa male adesso? Non mi spiegherò mai certe cose, però adesso non voglio più pensarci, domani ci sarà una delle gare più importanti della mia vita e niente e nessuno sarà in grado di abbattermi.

Chiudo il diario su cui avevo iniziato a scrivere appena tornata al villaggio e mi dirigo verso il ristorante, insieme alla Quadarella, perché a quanto pare Sara e CC non hanno fame. Durante il pranzo scopro che Simona non è male come pensavo, anzi si è dimostrata essere simpatica, ha una risata bellissima e super particolare, ma la cosa che mi colpisce di più di lei sono quelle trecce meravigliose che le adornano costantemente il cuoio capelluto, sono perfette. Sono contenta di aver scoperto che mi ero sbagliata sul suo conto, mi sembrava un'egoista "sotuttoio", ma invece è l'esatto opposto di ciò e mi sono bastate poche ore insieme a lei per capirlo.
Finito di mangiare andiamo subito in camera, dove mi addormento per circa due ore, per poi andare all'ultimo allenamento prima della mia batteria dei 100 rana, un po' con la testa tra le nuvole.

PIÙ DI UN SOGNO || Nicolò Martinenghi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora