POV BENNY
Stasera c'è la mia semifinale e sono entusiasta, ho davvero dei buoni presentimenti! L'unica cosa che ora come ora mi spaventa è l'attacco di panico che oggi è venuto a Nicolò. Al di là di tutto è sempre un azzurro molto promettente, mi dispiacerebbe molto se a causa dell'ansia la sua finale non andasse come dovrebbe andare. Inoltre gli voglio inevitabilmente un gran bene, per cui sarei contenta di vederlo realizzare il suo più grande sogno. In pochi giorni ho capito quanto lui tenga al nuoto e merita di avere le giuste soddisfazioni, anche se essere arrivato già fin qui deve renderlo assolutamente fiero di se stesso. Tra una cosa e l'altra si fa sera in pochissimo tempo e l'ansia inizia a farsi largo nel mio corpo. Cerco comunque di rimanere concentrata, soprattutto dopo il riscaldamento che, secondo me, è tra le parti più difficili poiché ti rendi conto che tra poco ci sarà uno dei momenti più importanti della tua vita. CC, Sara e Simona sono con me ad attendere il momento della semifinale e mi aiutano a gestire la paura.
"Sai già quello che devi fare, sei brava e hai lavorato tanto per tutto questo" mi dice Sara stringendomi la mano.
"E comunque andrà sei giovane e hai tantissimo tempo per realizzare i tuoi sogni" continua Simona.
Sorrido ad entrambe e le ringrazio per questi incoraggiamenti, che possono sembrare scontati ma non lo sono affatto.
"Ah e ricordati che dopo la gara ti devi sbrigare" mi sussurra Costanza, cercando di non farsi sentire dalle altre.
Le domando il perché e prende nuovamente parola dicendo:
"Non so cosa vi sta passando in quella testolina a entrambi, ma se c'è un tifo di cui avrà bisogno Nicolò stasera durante la finale è il tuo. Vedo molto bene la tensione che c'è tra voi, se me ne vorrai parlare sai dove trovarmi"
La abbraccio e nonostante lei sia anaffettiva non si allontana, il che mi sorprende.
Poco dopo raggiungo lo spogliatoio e mi preparo frettolosamente, dato che a breve dovrò andare in camera di chiamata. I brividi mi salgono lungo la spina dorsale però tengo l'ansia sotto controllo, dato che è stata sostituita dall'emozione. Sono emozionata perché la me tredicenne non si sarebbe mai aspettata di arrivare ad una semifinale olimpica, né di essere campionessa del mondo. La vita però spesso ci sorprende e con me l'ha fatto in modo positivo, anche se devo ammettere di aver fatto centinaia di sacrifici per ottenere questi risultati ma ne è valsa la pena, perché amo il nuoto come non amo nient'altro, questo sport è la mia ancora.
Persa tra i pensieri, sento lo speaker fare il mio nome e così mi dirigo verso il piano vasca, proprio di fronte al blocco di partenza della corsia 3. Sento l'adrenalina scorrermi nelle vene e sorrido proprio per questa carica che mi sento addosso. Al fischio d'inizio parto a bomba, forse anche troppo veloce, cerco comunque di nuotare tecnicamente nel miglior modo possibile. Sono davanti nella prima vasca ma vedo comunque le mie avversarie e vicine di corsia molto vicine. Cerco di reggere la loro vicinanza per tutta la vasca di ritorno, ma proprio all'ultimo mollo e faccio una mezza bracciata in più, che permette alla Zmushka di superarmi. Arrivo così 3 nella mia semifinale, la qualificazione non dovrebbe essere in discussione e questo mi rende parecchio felice. Sono abbastanza contenta della gara che ho fatto, il tempo è buono anche se non è tra i migliori della mia carriera e tecnicamente non ho fatto grandi errori, tranne la mezza bracciata alla fine che mi è costata cara.
Al termine della seconda semifinale constato di essere entrata in finale con il settimo tempo, dato che le ragazze che hanno gareggiato dopo di me sono andate davvero velocissime. So bene che potevo dare di più, però quel che conta per adesso è essermi qualificata senza troppe difficoltà, per cui sono soddisfatta del lavoro svolto. Dopo aver fatto l'intervista in zona mista, corro verso lo spogliatoio dove mi faccio la doccia il più veloce possibile e mi vesto di fretta per raggiungere gli spalti, voglio assistere alla gara di Nicolò a tutti i costi. Mi accomodo nella prima fila della parte di tribuna dedicata a noi nuotatori azzurri, al mio fianco è seduto Paltrinieri che, da buon capitano, supporta sempre la squadra italiana di nuoto.
"Bravissima Benny, sei il nostro futuro" mi dice e io non riesco a trattenere una risata.
"Grazie mille, detto da te è emozionante"
"Che intendi?" mi domanda.
"Ti seguo da sempre Greg, quando nel 2012 sei esordito alle olimpiadi di Londra io ero solo una bambina, eppure ti seguivo con grandissima costanza poiché mi avevi proprio colpito, il tuo modo di nuotare mi ha sempre affascinata" gli spiego.
Mi risponde con un sorriso e poi mi abbraccia.
"Non mi stancherò mai di sentirmi dire queste cose, sono davvero felice di averti accompagnato nella tua infanzia"
Ricambio l'abbraccio e gli sorrido ancora una volta, è proprio un bravo ragazzo, glielo si legge in faccia e sono davvero felice di aver avuto l'occasione di averci a che fare.
Qualche minuto dopo la fine delle semifinali dei 100 dorso, in cui ha gareggiato anche Ceccon qualificandosi per domani, lo speaker annuncia la finale dei 100 metri rana maschile e tutti noi ci alziamo in piedi attendendo l'entrata di Nicolò.
Quando lo vedo avvicinarsi al blocco il mio cuore si ferma per un istante, è così concentrato ma ha comunque un fascino incredibile, è bello pure con la cuffia. Sono emozionatissima per lui, ho anche un po' di ansia ma sono certa che si conquisterà il metallo più prezioso, sono convinta che il duro lavoro ripaga e lui ha lavorato tanto per tutto questo.
Al via iniziamo tutti a urlare come matti, la prima sono io che con le mie grida faccio ridere Greg, ma non mi interessa perché ora come ora per me conta solo questa dannata gara. Nella vasca d'andata sono in testa Peaty e Haiyang, ma Nicolò li tiene sempre sotto controllo e in pochissimo tempo si avvicina a loro in modo spaventoso. Il cinese molla completamente nella seconda vasca, sulla linea ci sono Fink, Nicolò e Peaty, quest'ultimo è in testa ma si alterna costantemente con gli altri due. È impressionante la nuotata di Nicolò, sia tecnicamente che come velocità, si contraddistingue in modo esemplare. Gli ultimi istanti della gara rappresentano secondi di tensione per tutta la tribuna, ma appena Martinenghi tocca per primo un urlo scatenato si alza e si propaga in tutta l'arena. Primo oro italiano di Parigi 2024: NICOLÒ MARTINENGHI. Scoppio a piangere dalla felicità, gli altri azzurri invece esultano e saltellano di qua e di là. Tete è ancora in acqua ed è incredulo, ha un sorriso che quasi tocca le orecchie e i suoi occhi brillano così tanto che lo si nota anche a distanza. Esce dall'acqua e si avvia immediatamente verso di noi, che gli saltiamo addosso in un attimo e lo abbracciamo tutti insieme. Chiudo gli occhi, sento cori, urla e piagnistei in tutta la tribuna ma non mi interessa perché in questo momento non ho bisogno di vedere nulla per essere felice. D'improvviso mi accorgo di esser rimasta l'unica ad abbracciarlo ancora, gli altri si sono tolti ma io sono ancora tra le sue braccia.
"HAI VINTO" urlo incredula.
"CE L'HO FATTA BENNY, NON CI POSSO CREDERE" mi dice stringendomi forte.
Mi sciolgo dall'abbraccio, ma lui azzera la distanza tra noi poggiando d'improvviso le sue labbra sulle mie.
E dopo non ho capito più niente.
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PIÙ DI UN SOGNO || Nicolò Martinenghi
RomanceLe ragazze della nazionale italiana di nuoto sono determinate e hanno lavorato molto per ottenere i risultati da loro tanto sperati. Tra queste, una delle più amate e su cui ogni italiano conta è la giovane Benedetta Pilato, emergente ranista che vu...