POV BENNY
Terminato l'allenamento, corro al villaggio dove ceno velocemente nonostante sia ancora presto. Stasera c'è la semifinale di Nicolò e nonostante tutto non voglio perdermela per nessun motivo al mondo. Inoltre ci sono anche le finali della staffetta 4x100 femminile, dove gareggia Sara, e della staffetta 4x100 maschile, dove gareggia Thomas. Mi dirigo insieme a Costanza alla defanse Arena, dove in tribuna ci aspettano gli altri nuotatori azzurri che questa sera non dovranno gareggiare. D'improvviso sento qualcuno chiamarmi: "Benny, avvicinati un attimo, devo dirti una cosa".
Non capisco da dove viene la voce, ma riconosco subito che è quella di Nicolò. Mentre il mio sguardo vaga confuso nei dintorni della tribuna, sento qualcuno afferrarmi il braccio e mettermi una mano sulla bocca per non farmi ridere troppo forte. La sua presa si allenta quando arriviamo in una doccia nello spogliatoio dei maschi.
"Ma sei pazzo, non posso stare qui" sussurro, cercando di non scoppiare a ridere.
"Lo so lo so, però tra poco ho la semifinale e volevo dirti che mi dispiace per oggi-"
"Tranquillo" lo interrompo.
"Fammi finire...sei una persona davvero bella, ancora non ti conosco bene ma mi fai sorridere, mi fa sorridere anche solo guardarti e sei la prima ragazza della nazionale a cui mi affeziono, di solito non parlo molto con le azzurre perché a quanto pare non sto molto simpatico alle "donne sportive", ma tu... tu sei l'unica che non mi ha mai odiato" mi dice tutto d'un fiato.
Non ho parole, non so cosa rispondere, lui lo nota e riprende subito parola:
"Non mi aspetto una risposta, volevo solo dirti che mi dispiace, non so nemmeno cosa provo ma di sicuro è una cosa bella, adesso devo andare ma grazie per la spensieratezza che mi stai regalando" e subito va via, senza darmi il tempo di ribattere, d'altronde se c'è qualcosa che ho capito di Nicolò è che scappa quando ha paura, infatti sono certa che una parte di lui avesse paura della mia risposta.
Esco dallo spogliatoio dei maschi, cercando di passare inosservata e soprattutto di non vedere nessuno.
Torno in tribuna con la testa completamente tra le nuvole, non so se ridere o piangere, non voglio distrazioni ma forse Nicolò è lo svago che mi serve, è la scintilla che mi darà la forza di osare,
il brivido che fa breccia nella mia apatia. Non capisco, non capisco cosa devo fare, cosa devo pensare, sono così confusa che mi sembra di non ricordare più nemmeno dove mi trovo.
"Non hai bisogno di capire" mi dice Paltrinieri al mio fianco.
"Leggi nella mente?" gli domando.
"Leggo lo sguardo e il tuo la dice lunga" ribatte.
La nostra breve conversazione viene interrotta dallo speaker, che annuncia la semifinale in cui gareggia Nicolò, proprio nella corsia accanto all'acerrimo avversario Adam Peaty. Vedo Tete darsi come al solito parecchi colpetti sul petto e sulle spalle, segno che è decisamente in tensione e se potessi mi prenderei io tutta quell'ansia accumulata nel suo corpo, così da lasciarlo sereno. Mentre vedo Nicolò nuotare penso a quanto sia strana la vita da nuotatori: ci alleniamo giorno e notte, facciamo migliaia e migliaia di sacrifici per circa un minuto di gara (nel nostro caso). E poi basta una giornata no per spazzare via tutto il lavoro fatto, una giornata no come quella che capitò a me nel 2021, quando venni squalificata, o come quella che sta caratterizzando Nicolò stasera, perché è evidente che non sta spingendo come fa di solito. Alla fine delle due semifinali scopro che Tete si è qualificato con il sesto tempo alla finale, sono entusiasta per lui che avrà un'altra occasione, ma sono anche triste perché so quanto sarebbe stato contento se anche oggi avesse dato completamente il suo massimo. Dopo circa mezz'ora, lui si avvicina alla tribuna e si siede accanto a me, pronto a godersi le due staffette dove gareggeranno i nostri amici, la nostra squadra. Dalla sua bocca non esce mezza parola, è giù di morale, so bene che si aspettava di qualificarsi con un tempo migliore.
"Non è importante" dico.
"Cosa?" mi domanda.
"Il tempo, non è importante, le cose alla finale cambiano"
"E se invece restassero uguali?"
"Sarai comunque un finalista olimpico" rispondo.
"Ma a me non basta"
Cerco di elaborare una risposta, quando sento il via d'inizio della staffetta femminile e mi volto immediatamente verso le vasche.
Le ragazze non arrivano sul podio, ma fanno degli ottimi tempi e sono felice per Sara che in questo momento ha un sorriso enorme. Poco dopo inizia la finale della staffetta 4x100 stile libero, dove gareggiano Miressi, Ceccon, Conte Bonin e Frigo. Nicolò è molto in ansia per il suo caro amico Thomas, che a quanto pare oggi non si sentiva in gran forma. I quattro fanno una staffetta fantastica e arrivano terzi, accompagnati dalle nostre urla, soprattutto quelle di Tete. Sono contenta che la staffetta gli sia servita per "dimenticare" per un attimo il tempo un po' alto della sua semifinale. Mentre lo sto guardando ridere i nostri occhi si incontrano, le sue iridi blu mi trafiggono l'anima e mi mettono in soggezione, così annullo quel contatto visivo, sentendo però comunque il suo sguardo incendiarmi la pelle.
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PIÙ DI UN SOGNO || Nicolò Martinenghi
RomanceLe ragazze della nazionale italiana di nuoto sono determinate e hanno lavorato molto per ottenere i risultati da loro tanto sperati. Tra queste, una delle più amate e su cui ogni italiano conta è la giovane Benedetta Pilato, emergente ranista che vu...