19 settembre 2011, 20:00

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Caro diario, questa settimana sono stata impegnatissima con la scuola. E' iniziata da poco ma già sono carica di compiti, i professori sono spietati. La professoressa Villa, che insegna matematica, ci sta spiegando come calcolare il volume dei solidi e assegna esercizi a manetta, ieri ho dovuto fare un'intera pagina di problemi difficilissimi. I miei compagni hanno elaborato un nuovo modo per copiare: hanno creato un gruppo su Facebook e devo postare le foto dei compiti svolti. Non so come faranno a fare la verifica, che c'è tra poco. Sto ripetendo ogni giorno ma sono impegnata anche con le altre materie, devo ripassare continuamente perché i professori interrogano su tutto il programma. Ah, ho dimenticato di dirti che mi sono pesata. Ho perso un chilo, adesso sono a 60. In una settimana è poco ma meglio di niente, devo iniziare a muovermi di più. Voglio arrivare a 55 kg e poi mi fermerò, di questo passo ci vorranno solo poche settimane. Non ho visto risultati evidenti: i pantaloni mi vanno sempre stretti e non riesco a muovermi bene. Quanto passa in fretta il tempo quando scrivo, si sono fatte già le 21:00. Vado a preparare la cartella e poi a dormire.

19 settembre 23:00

Non riesco a dormire. Ci ho provato ma non faccio che rigirarmi nel letto, la mia mente è occupata da pensieri negativi. Devo trovare un modo per farmi delle amiche. Ho deciso che mi iscriverò in palestra. Forse lì riuscirò a conoscere qualcuno di interessante e spero di trovare un ragazzo. Con Alessandro ho perso le speranze, guarda solo ragazze perfette e non sono alla sua altezza. Domani andrò dall'estetista, ho chiesto a mamma di prendermi un appuntamento. Voglio migliorare e essere guardabile, così forse le mie compagne mi vedranno sotto una luce diversa. Mi sento invisibile, è dura avere tredici anni, chi dice che l'adolescenza è il periodo più bello della vita si sbaglia. Fino all'anno scorso ero una bambina, non avevo neanche le forme e le mestruazioni, poi è cambiato tutto velocemente. Mi trovo ad essere intrappolata in questo corpo, una bambina con le fattezze di un'adulta. Non sono né piccola né grande, non posso più giocare ma nemmeno fare le cose da adulti, sono bloccata in una via di mezzo. Prima era tutto più semplice, mi accontentavo di un Nintendo per essere felice. Ma ora non mi basta più, è cambiato tutto. Vorrei la compagnia dei coetanei ma se non sono stata capace di farmi delle amiche la colpa è solo mia che sono "diversa". Forse sarebbe più facile essere come gli altri, almeno sarei accettata e farei parte di un gruppo.

As if I am not hereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora