8 ottobre 2011, 23:30

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Caro diario, ti scrivo a quest'ora perché ho così tante cose da dirti che nemmeno puoi immaginare. La mia vita sta andando a rotoli, appena cerco di districarmi dalla rete della solitudine mi ci trovo ancora più impigliata, è come un labirinto in cui non sai come sei entrato ma non hai idea di dove sia l'uscita.

Oggi dopo pranzo (un'insalata con i pomodori e tonno) mi sono stesa sul letto con l'mp3. Stavo ascoltando "Not ready to die" degli Avenged Sevenfold, una canzone tratta dalla colonna sonora di Call of Duty, il mio videogioco preferito, quando mi è arrivato un messaggio. Era Giada.

"Ti va di uscire stasera?"

"Certo, dove ci vediamo?"

"Ti passo a prendere con il motorino sotto casa. Fatti trovare pronta alle 19:00"

Sono stata emozionata tutto il pomeriggio, non vedevo l'ora che arrivassero le 19:00. Ho fatto una doccia e poi sono stata un'ora a decidere cosa indossare. Ho scelto un paio di pantaloni neri con una camicetta larga a quadretti. Non è un granché ma meglio della solita tuta.

Sono scesa alle 18: 45. La strada era affollata, gruppi di ragazzi camminavano chiacchierando, scherzando, urtandosi e ridendo. Il sabato sera è sempre così nella mia città, tutti escono e la strada è piena, si riesce a stento a camminare per la calca.

Ho sentito un clacson e poi un Liberty metallizzato ha accostato nella mia traversa. Caro diario, devo confessarti che in quel momento sono stata assalita dal panico, mamma mi ha assolutamente vietato di salire sui motorini. Pensa che siano pericolosi e in parte le do ragione, considerato il numero degli incidenti che si verificano ogni anno. Mi ha promesso che quando avrò diciassette anni e mezzo mi farà iscrivere alla scuola guida, così, appena maggiorenne, potrò fare l'esame e guidare una macchina, ma se scoprisse che sono salita su quel Liberty non mi permetterebbe più di uscire di casa.

Non avevo scelta, ma ho cercato di ritardare il momento inevitabile in cui sarei dovuta salire.

- Ciao Giada.

- Ciao Valentina, che aspetti a montare?

- Scusa ma quando abbiamo fatto educazione civica il prof ci ha detto che i minorenni non possono portare passeggeri.

- E che fa, sennò come ci arriviamo al Seven Up?

- Ma se ci fermano...

- Porto sempre qualcuno e i vigili chiudono un occhio. Con tutto questo traffico proprio noi dovrebbero fermare?

- Hai ragione, c'è un sacco di gente.

Ho preso posto dietro di lei e mi sono avvinghiata alla sua vita, avevo paura che appena il ciclomotore fosse partito sarei caduta.

- E il casco? - mi sono ricordata.

- Non mi sta bene, papà me ne ha comprato uno ma è da maschio.

Ho capito che era inutile discutere. Mentre girava la chiave ho pregato mentalmente Dio, non sono mai stata devota ma in quel momento il Signore era la mia unica ancora di salvezza. Non ho osato immaginare cosa sarebbe successo se avessimo fatto incidente.

Il Liberty è partito sfrecciando, lasciandosi dietro una scia di fumo. Probabilmente aveva il motore modificato. Ho trattenuto a stento un urlo. C'era traffico e Giada ha iniziato a fare zig zag tra le macchine, a un certo punto stava per tamponare un' Audi ma ha inchiodato a due centimetri dalla carrozzeria. Il guidatore ci ha mostrato il medio e ha iniziato a suonare il clacson.

Siamo arrivati alla discesa dopo soli cinque minuti.

- Tieniti forte

- Eh?

As if I am not hereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora