Caro diario, devo aggiornarti assolutamente. Sono piena di novità e sei l'unico con cui posso confidarmi.
Stamattina la giornata è iniziata male. Appena sveglia il mio primo pensiero è stato pesarmi: ieri non ho mangiato quasi niente e speravo di avere dei buoni risultati. In teoria li ho ottenuti, ma in pratica non è cambiato nulla. Ora ti spiego.
Sono salita sulla bilancia con l'agitazione addosso. Una parte di me voleva conoscere subito la risposta, l'altra, quella codarda, per un attimo ha pensato di scappare dal bagno. Ma alla fine ho preso coraggio e ho guardato quella maledetta lancetta. 55.4 chili. Questo significa che ho quasi raggiunto il mio peso ideale, compreso tra i 55 e i 52 chili. Ne ho persi sei da quando ho iniziato la dieta. Evvai!
Ma quando mi sono guardata allo specchio il mio ottimismo è svanito. Mi fissava la stessa ragazza di sempre, con i fianchi larghi, sformata. Anzi, ho notato che sono diventata più pallida, il mio volto è inguardabile. Ho ispezionato il sedere e la pancia, alla ricerca di un cambiamento, ma ho visto solo la solita ciccia. Non sono cambiata di una virgola, con sei chili in meno sono sempre la stessa grassona.
Caro diario, in quel momento è scattato qualcosa in me. Ho capito che devo fare di più. Non mangerò più niente, a parte i pomodori (16 calorie ogni 100 grammi) e l'insalata senza condimento (12 calorie). La domenica sarà un problema, non voglio che mamma si insospettisca. La odio quando cucina i suoi piatti iper calorici, è colpa sua se sono una vacca, mi ha sempre ingozzata come un maiale, di quelli che devono ingrassare per poi essere mandati al macello.
Ho sputato contro lo specchio e ho visto la saliva colare sulla superficie lucida, appannandola. Odio il mio corpo. Ma le cose cambieranno, quando sarò magra lo amerò, potrò indossare qualsiasi vestito perché mi starà bene. L'estate prossima andrò al mare senza vergognarmi, nessuno oserà più dire che sono in carne.
Nel pomeriggio sono andata dalla parrucchiera. Il negozio è arredato in modo eccentrico: le poltrone hanno delle forme insolite e ci sono delle enormi televisioni a plasma lungo le pareti, sintonizzate su un canale musicale. Il colore predominante è il fucsia: ricopre le pareti, i tavoli, gli scaffali e persino le uniformi dello staff. Ho aspettato per quasi un'ora, e per ingannare il tempo ho ascoltato la musica che trasmettevano, ma non c'era niente del mio genere.
Un'assistente mi ha fatto cenno di accomodarmi e mi ha lavato i capelli.
La parrucchiera mi ha indicato una sedia davanti ad un enorme specchio con la cornice fucsia sgargiante.
- Ciao bella, come facciamo questi capelli?
Aveva un tono affabile vagamente falso, come se fossi un pollo da spennare. Le ho mostrato una foto che avevo ritagliato da un giornale tempo fa. La parrucchiera mi ha fatto indossare un lungo grembiule, anch'esso fucsia e sgargiante e ha armeggiato sulla mia testa per una ventina di minuti con un rasoio, un paio di forbici, pettini e spazzole.
- Ecco, abbiamo finito.
Ho guardato lo specchio riluttante e mi sono accorta con orrore che il nuovo taglio mi faceva sembrare il viso ancora più grasso. Avevo deciso di rasarmi i capelli su entrambi i lati, lasciandoli abbastanza corti al centro della testa, come la cantante Pink. Non è il massimo della femminilità ma almeno è pratico, posso pettinarli e lavarli velocemente.
Quando mamma è rientrata mi ha fissata a bocca aperta, quasi non mi riconoscesse.
- Che cosa hai combinato ai capelli?
- Li ho tagliati.
- Stavi così bene prima!
- Mamma!
Abbiamo cenato in silenzio, mentre mi guardava con disapprovazione. Non le avevo chiesto il permesso per cambiare look ma non mi aspettavo quella reazione, in fondo non mi ero mica rasata a zero o fatta dei codini rasta! Era così concentrata sui miei capelli che non si è accorta che non ho toccato la pasta, ho aspettato che si alzasse da tavola per svuotare il piatto nella pattumiera.
11 ottobre 2011 23:00
Caro diario, questa giornata è interminabile. Mi sono messa a dormire quando mi ha svegliata la suoneria: una chiamata sconosciuta. Non ho fatto in tempo a rispondere ma poco dopo mi è arrivato un messaggio.
- Brava, tettona.
Non ho capito subito cosa significasse, ma poi ho visto che era allegata una foto. L'ho aperta. Ero io in reggiseno. Qualcuno doveva avermela scattata quel giorno sulla spiaggia.
Mi sento una stupida. Non avrei mai immaginato che qualcuno avesse immortalato quel momento. Spero solo che la foto non circoli, magari è stata Annalisa o Giada per farmi uno scherzo. Sono abituata alle prese in giro ma questa è parecchio imbarazzante.
Mi fa male la pancia, sento i morsi della fame ma per placarli ho bevuto un'intera bottiglia d'acqua frizzante, non posso mangiare, non rovinerò la dieta per uno stupido capriccio.
Ora mi rimetto a dormire, buonanotte.
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As if I am not here
Ficção AdolescenteQuesta storia non incoraggia nessun comportamento dannoso o autolesionista, è solo il racconto della mia vita. Indirizzata ad un pubblico maturo. Vengono affrontati temi come il bullismo, l'autolesionismo, le problematiche familiari e adolescenziali...