AMORE E CAOS A MANHATTAN

CAPITOLO 17

Isabel

Quando tornai a casa, era ormai buio ed era tutto tranquillo, c'era solo il rumore sommesso della televisione proveniente dal soggiorno. Mi sentivo più leggera dopo una serata così piacevole con Emily, Sophie e Daniel. Avevo avuto un assaggio di una connessione umana sincera e genuina, e quella serata mi aveva aiutato a chiarire alcuni dei miei sentimenti confusi.

Mentre entrai in casa, trovai mia madre in cucina che stava sistemando alcune cose. Il suo viso si illuminò quando mi vide entrare. "Ciao, Isabel!" esclamò con un sorriso caloroso. "Come è andata la serata? Ti sei divertita?"

Mi avvicinai e appoggiai la borsa di Chanel sul tavolo, sentendo un senso di conforto nel vederla. "Ciao, mamma", risposi, togliendomi le scarpe. "Sì, è stata una serata davvero bella. Emily, Sophie e Daniel sono fantastici. Abbiamo passato del tempo al Paradise e poi siamo andati a fare una passeggiata. È stato piacevole poter staccare un po'".

Mia madre annuì, guardandomi con un misto di interesse e curiosità. "Sono felice che ti sia divertita. Ti vedo un po' più rilassata oggi. È stato bello per te fare una pausa da tutto?"

"Assolutamente", confermai, cercando di mantenere il tono positivo. "Avevo proprio bisogno di compagnia".

"È importante, sai?" disse mia madre, mentre terminava di sistemare. "Non trascurare mai il tempo con gli amici. Aiuta a mantenere l'equilibrio, soprattutto nei momenti difficili".

"Lo so," risposi con un sorriso. "Grazie per capirlo".

Dopo aver passato qualche minuto a chiacchierare con mia madre, mi diressi verso la mia stanza. Ero appena arrivata davanti alla porta quando Lucas sbucò dal corridoio. Mi guardò con un'espressione un po' imbarazzata e al tempo stesso preoccupata. "Isabel", disse, fermandosi davanti a me. "Posso parlarti un momento?"

"Certo," risposi, aprendo la porta e facendolo entrare nella mia stanza. Mi sedetti sul letto mentre lui si accasciava sulla sedia vicino alla scrivania.

"Ho sentito come è andata la serata", iniziò Lucas, guardandomi con un'espressione di serietà. "Ma c'è una cosa di cui dovresti sapere. Michael si è incazzato con me".

"Perché?" chiesi, sollevando un sopracciglio. "Cosa è successo?"

Lucas si passò una mano tra i capelli, visibilmente turbato. "Beh, dopo aver parlato con te, mi ha chiamato e mi ha detto che si era incazzato perché te l'avevo raccontato. Ha detto che non avrei mai dovuto dirti nulla su quello che aveva passato. Mi ha chiaramente detto di non fare mai più parola con te di questo".

"Ma perché?" chiesi, confusa e preoccupata. "Pensavo che sapere la verità potesse aiutarmi a capire meglio..."

"Dio Isabel. Stanne fuori. Tu non conosci Michael, lui è molto riservato riguardo al suo passato. Non vuole che le persone sappiano troppo e non ha bisogno di compassione".

Mi sentii turbata dalla rivelazione. Non avevo idea che Michael fosse così sensibile riguardo a quelle informazioni. "Non volevo metterlo in difficoltà", dissi, cercando di capire la situazione. "E neanche te. Semplicemente, mi sembrava che potesse avere bisogno di qualcuno che comprendesse. Non sapevo che... che avrebbe reagito in questo modo".

"Lo capisco," disse Lucas con un sospiro. "Ma Michael è un caso complicato. Non è facile farlo aprire, e quando si sente minacciato o invaso, reagisce male".

"D'accordo" dissi, sentendo una punta di delusione. "Cercherò di rispettare i suoi confini. Ma non voglio che questo rovini il vostro rapporto".

Mi fece un cenno con la testa e si alzò. "Ci vediamo" disse lui, chiudendo la porta dietro di sé.

Rimasi sola nella mia stanza, sentendo un misto di confusione e preoccupazione. Avevo tentato di avvicinarmi a Michael, di capire il suo dolore e di essere una spalla su cui contare, ma ora sembrava che ogni mio tentativo fosse stato frainteso o mal gestito. Tuttavia, sapevo che non potevo semplicemente arrendermi.

Chiusi gli occhi e mi sdraiai sul letto, cercando di mettere ordine tra i miei pensieri. La giornata di oggi mi aveva insegnato molto sulla complessità delle relazioni e sull'importanza di essere rispettosi e sensibili ai bisogni degli altri, anche quando questi sono difficili da comprendere.