CAPITOLO 21

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Isabel

Il viaggio ad Aspen, con tutte le sue difficoltà e sorprese, ci aveva dato l'opportunità di esplorare qualcosa di nuovo.

La mattina dopo la tempesta, ci svegliammo con un paesaggio trasformato: la neve aveva smesso di cadere e il cielo era tornato a essere limpido. La baita era avvolta in una luce dorata e il mondo esterno sembrava avvolto in una pace che contrapponeva il caos della notte precedente.

Scesi le scale con un senso di leggerezza, sentendo che qualcosa era cambiato dentro di me. Michael, che aveva passato la notte in silenzio riflessivo, sembrava più tranquillo, sebbene ancora distaccato. Avevamo trovato un terreno comune nella notte e il nostro silenzio reciproco sembrava meno pesante.

Durante la colazione, la conversazione con i miei genitori e i genitori di Michael fu casuale e leggermente tesa, come se l'esperienza condivisa avesse creato un nuovo livello di consapevolezza, ma non avesse completamente sciolto le barriere. I nostri genitori chiacchierarono del piano per il giorno, che prevedeva di uscire a fare un po' di sci e godersi le ultime ore di bellezza invernale. Tuttavia, sapevo che la connessione che io e Michael avevamo trovato la notte precedente era qualcosa di speciale e unico.

"Allora, Isabel", cominciò la madre di Michael. "Hai già trovato un ragazzo che potrebbe interessarti, lì alla Columbia?" A quella domanda, una vampata di calore mi attraversò il corpo. Non mi aspettavo una domanda così diretta e, onestamente, non ero sicura di come rispondere. Mi sentii un po' imbarazzata mentre riflettevo su chi avrei potuto menzionare.

"Beh, in realtà" iniziai, cercando di mantenere un tono casuale, "sono uscita recentemente con un ragazzo. Si chiama Nik".

Subito notai un cambiamento nel comportamento di Michael. I suoi occhi, che fino a quel momento erano rimasti concentrati su altri argomenti, si voltarono verso di me con un'intensità che non avevo mai visto. Il suo volto si fece un po' più teso, e il sorriso che aveva mostrato fino a quel momento svanì lentamente.

Michael, che fino a quel momento sembrava completamente estraneo alla conversazione, improvvisamente girò la testa verso di me. Il suo sguardo era intenso, quasi feroce. "Nik?" chiese, la sua voce era fredda e carica di un'energia che non riuscivo a decifrare. "Quello con cui sei venuta alla festa?"

Annuii lentamente, sorpresa dal suo improvviso interesse. "Sì, esatto. È stato davvero gentile con me. Mi ha portata a cena una volta, ed è stato un bel momento".

Michael ridacchiò, ma c'era qualcosa di tagliente nel suo tono. "Non immaginavo che ti piacessero i tipi come lui. Ma suppongo che ognuno ha i propri gusti."

Rimasi a fissarlo, cercando di capire cosa intendesse davvero con quelle parole. C'era un filo di gelosia nella sua voce? O forse era solo il suo modo di disprezzare ogni cosa che facessi? La sua espressione era impenetrabile, ma percepivo un certo fastidio, qualcosa che andava oltre il suo solito atteggiamento freddo.

"Cosa intendi dire?" chiesi, cercando di mantenere la calma.

Michael scrollò le spalle, il suo sguardo tornando a concentrarsi sul suo piatto. "Nulla di speciale. Spero solo che tu sappia in cosa ti stai cacciando. I ragazzi come Nik sono bravi a mostrarsi solo sotto una certa luce."

Le sue parole mi colpirono come un fulmine. Perché sembrava così critico? E perché improvvisamente gli importava così tanto? La madre di Michael cercò di deviare la conversazione, percependo la tensione, ma il danno era già fatto. Non riuscivo a togliermi dalla testa il tono di Michael e il modo in cui mi aveva guardato. C'era qualcosa di più profondo sotto quella sua facciata ostile, qualcosa che non riuscivo ancora a decifrare. I

l resto della colazione passò in un silenzio teso. Ogni tanto, lanciavo uno sguardo furtivo a Michael o a Lucas, cercando di capire cosa stessero pensando. Ma i loro volti erano una maschera di indifferenza, come sempre. Eppure, non riuscivo a scuotere la sensazione che ci fosse qualcosa di più dietro il comportamento di Michael, qualcosa che lo spingeva a reagire in quel modo quando menzionavo Nik.

AMORE E CAOS A MANHATTANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora