CAPITOLO 33

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Isabel

Juliet era seduta sul divano, con le gambe piegate sotto di sé, e scrollava distrattamente il telefono, con un sorriso che non riusciva a nascondere. Da quando avevamo lasciato l'università, non smetteva di parlare di quanto fosse stato divertente incontrare Lucas e Michael. Ma soprattutto Michael. Sentivo una fitta al petto ogni volta che il suo nome veniva fuori, ma cercavo di non mostrarlo.

"È stato davvero carino oggi" disse Juliet, rompendo il silenzio. "Michael, intendo. Ha qualcosa di... non so, intrigante."

"Già" mormorai, cercando di mantenere un tono neutro. "È sempre stato così, fin da quando l'ho conosciuto."

Juliet mi guardò, inclinando leggermente la testa. "Lo dici come se fosse una cosa negativa."

"Non è questo, è solo... Michael può essere un po'... complicato. Non è sempre così gentile come sembra."

Prima che Juliet potesse rispondere, la porta si aprì e Lucas e Michael entrarono nella stanza. Lucas ci salutò con un sorriso rilassato, ma Michael aveva quell'aria provocatoria che lo caratterizzava sempre, come se fosse costantemente sul punto di fare una battuta o di dire qualcosa di sconveniente.

"Eccole qui, le nostre ragazze preferite" disse Lucas, gettando le chiavi della sua Porche sul tavolino e avvicinandosi per salutarmi con un bacio sulla guancia, segno di affetto fraterno. "Non sapevamo che sareste state qui già."

"Sorpresa" risposi, cercando di non incrociare lo sguardo di Michael.

Lui, però, non si fece pregare. Si avvicinò a Juliet, sedendosi accanto a lei con un sorriso sornione. "Che bello vederti così presto. Ti stavi annoiando senza di me?"

Juliet rise, abbassando lo sguardo in un modo che raramente le vedevo fare. "Forse un po'."

Cercai di rimanere impassibile, ma ogni secondo che passava aumentava la mia gelosia. Michael iniziò a parlare con Juliet, utilizzando quel tono affascinante che aveva usato con tante ragazze prima di lei. Ogni parola sembrava studiata per farla sentire speciale, unica. E Juliet, inconsapevole del suo gioco, si lasciava affascinare sempre di più.

"Juliet" intervenni cercando di rompere il momento, "vuoi qualcosa da bere? Posso prepararti un tè, o un caffè?"

"Magari più tardi" rispose lei, con gli occhi ancora fissi su Michael. "Adesso sto bene qui."

Lucas si era appoggiato allo schienale del divano, osservando la scena con un leggero sorriso. "Sembra che Michael abbia trovato una nuova musa" commentò con un tono scherzoso, ma c'era qualcosa nella sua voce che mi fece capire che anche lui era un po' preoccupato.

Michael rise, ma c'era un filo di freddezza nel suo sguardo. "Lei è decisamente diversa dalle altre" disse, con un tono che solo io riconoscevo come pericoloso. "Mi piace."

Era chiaro che Juliet non si rendeva conto del tipo di gioco a cui Michael stava giocando. Vedevo i segnali: quel modo di parlare che nascondeva le sue vere intenzioni, quel sorriso che prometteva più di quanto avrebbe mai dato. Ero combattuta tra il desiderio di proteggerla e la paura di sembrare invadente, di essere percepita come gelosa o controllante.

"Michael" dissi infine, cercando di mantenere la calma, "non pensi di star esagerando un po'?"

"Esagerando?" rispose lui, fingendo innocenza. "Sto solo facendo amicizia."

Cercai lo sguardo di Lucas, sperando che intervenisse, ma lui si limitò a darmi un'occhiata di avvertimento. Sapevo che stava cercando di dirmi di lasciar correre, ma come potevo? Juliet era la mia migliore amica, e non potevo sopportare di vederla coinvolta in una delle avventure di una notte con Michael, sapendo che probabilmente sarebbe finita male per lei.

Juliet, nel frattempo, sembrava divertirsi. Era chiaro che le attenzioni di Michael la lusingavano, e ogni volta che lui la faceva ridere, sentivo un nodo stringersi nel mio stomaco. Avevo visto troppe ragazze cadere vittime del suo fascino solo per essere lasciate spoglie e con il cuore spezzato, e non volevo che Juliet fosse la prossima.

La serata continuò in una sorta di tensione sospesa, con Michael che faceva di tutto per mantenere l'attenzione di Juliet su di sé, mentre io cercavo disperatamente un modo per allontanarli l'uno dall'altra senza sembrare troppo invadente. Alla fine, Lucas suggerì di guardare un film, probabilmente nella speranza di smorzare l'atmosfera.

Ma anche mentre guardavamo il film, sentivo che il mio tentativo di tenere le cose sotto controllo stava fallendo. Juliet era completamente catturata da Michael, e lui, nonostante tutto, sembrava godere della mia evidente frustrazione.

Quando il film finì e Lucas accompagnò Michael alla porta, Juliet si voltò verso di me, con un sorriso radioso. "Isabel, è stato davvero un bel pomeriggio, grazie. Michael è... diverso da come immaginavo. Mi piace."

"Juliet..." cominciai, cercando le parole giuste per avvertirla senza farla arrabbiare. "Solo... stai attenta, okay? Michael non è sempre quello che sembra."

Lei mi guardò, sorpresa dalla mia esitazione. "Isabel, stai tranquilla. Lo so che è un po'... particolare, ma non c'è niente di male a conoscerlo meglio, no?"

Prima che potessi rispondere, Michael ci raggiunse. "Ciao, piccola" disse a Juliet, mentre a me rifilò un cenno con la testa.

Piccola? Ma si erano appena conosciuti. Dio, dovevo tirarla fuori da quella situazione pericolosa.

Mentre ci preparavamo per andare a dormire, non potevo smettere di pensare a come sarebbe cambiata la dinamica tra di noi se Juliet avesse davvero iniziato a frequentare Michael. Il pensiero mi spaventava, ma sapevo che non avrei potuto proteggerla per sempre. E in quel momento, capii che avrei dovuto affrontare quella situazione con più cautela e sensibilità di quanto avessi mai fatto prima.

"Notte, Jul, ti voglio bene."

"Anche io Isa, per sempre."

AMORE E CAOS A MANHATTANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora