CAPITOLO 27

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Nei giorni successivi alla cena, un pensiero continuava a ronzarmi in testa, disturbandomi ogni volta che mi fermavo un attimo a riflettere. Avevo sempre dato per scontato che Marcus fosse solo il compagno di mia madre, un uomo ricco e di successo che si era innamorato di lei e che aveva deciso di prendersi cura di noi. Ma c'era qualcosa di più in lui, qualcosa che non riuscivo a decifrare completamente. Il fatto che facesse parte del consiglio della Columbia, una delle università più prestigiose del mondo, e che io non ne sapessi nulla, mi aveva scosso. Come era possibile che Marcus fosse così coinvolto nelle nostre vite e al tempo stesso così distante?

Mi resi conto che conoscevo molto poco dell'uomo che era entrato a far parte della nostra famiglia. Come aveva conosciuto mia madre? Cosa aveva visto in lei? E soprattutto, cosa vedeva in me? La sua gentilezza e la sua generosità erano genuine, oppure c'era dell'altro, qualcosa di più complesso che mi stava sfuggendo? Decisi che era giunto il momento di indagare, di scoprire di più su di lui e sul suo rapporto con mia madre.

Cominciai dalla fonte più ovvia: mia madre. Una mattina, mentre preparavamo la colazione insieme, cercai di sondare il terreno.

"Mamma, tu e Marcus come vi siete conosciuti esattamente?" chiesi, cercando di mantenere il tono leggero e casuale. Mia madre, che stava versando il caffè, si fermò per un attimo, come se la mia domanda l'avesse sorpresa.

"Ci siamo incontrati a una cena di beneficenza una sera, sai, se non ricordo male" rispose, continuando poi a mescolare il suo caffè. "Era uno degli ospiti d'onore, e ci siamo ritrovati a parlare. Mi è piaciuto subito. È un uomo affascinante, no?"

Annuii, ma dentro di me non mi sentivo soddisfatta. Era una risposta semplice, quasi troppo semplice, per un rapporto che sembrava aver cambiato così tanto le nostre vite. "E poi? Voglio dire, come avete deciso di iniziare a frequentarvi?" la incalzai, cercando di non sembrare troppo insistente.

"Beh, abbiamo cominciato a vederci più spesso. Ha chiesto il mio numero, abbiamo iniziato frequentarci, e poi il resto lo sai" disse, sorridendo con un'aria sognante. Sembrava felice, davvero felice. Ma qualcosa nel suo sguardo mi diceva che c'era di più, qualcosa che non stava dicendo.

Non volendo farla insospettire troppo, decisi di cambiare approccio. Nei giorni seguenti, osservai più da vicino Marcus. Cercai di notare i piccoli dettagli: come parlava con mia madre, come si comportava con me, e soprattutto come reagiva quando non sapeva di essere osservato. Era sempre cortese, sempre impeccabile nel suo comportamento. Ma a volte, nei momenti di silenzio, intravedevo qualcosa di strano nei suoi occhi, come se non lo volesse condividere.

Decisi di cercare qualche indizio nelle sue cose. Non volevo invadere la sua privacy, ma sentivo il bisogno di capire meglio.

Una sera, quando lui era fuori per lavoro e mia madre al country club con le amiche, entrai nel suo studio. Era un ambiente elegante e ordinato, con scaffali pieni di libri e una scrivania di mogano lucida. Cercai qualcosa che potesse darmi qualche indizio sul suo passato o sul suo rapporto con mia madre.

Sulla scrivania c'era una foto di noi tre insieme, scattata durante una cena. Sorridevamo tutti e sembravamo così felici. Ma c'era anche un'altra foto, più nascosta, quasi invisibile tra le carte: una foto di una donna che non conoscevo. La donna aveva un'aria severa, ma allo stesso tempo triste. Mi chiesi chi fosse e perché Marcus tenesse quella foto nel suo studio.

Il giorno dopo, chiesi a mia madre della donna nella foto, descrivendola con la speranza di non far sembrare la mia curiosità sospetta. Mia madre si irrigidì per un attimo, poi riprese il suo solito sorriso. "Oh, quella è sua sorella, Helen. Non parla molto di lei" disse in tono casuale. Ma c'era qualcosa nella sua voce, una leggera inflessione che mi fece capire che c'era molto di più sotto la superficie.

Questo nuovo pezzo del puzzle mi incuriosì ancora di più. Perché Marcus non parlava della sua famiglia? C'era qualcosa nel suo passato che preferiva tenere nascosto? E perché mia madre sembrava così a disagio a riguardo?

Non essendo ancora soddisfatta delle risposte alle mie domande, la sera stessa che Marcus tornò a casa decisi di affrontarlo direttamente. Eravamo soli in casa, mia madre era uscita per una cena e Lucas era al Paradise con i suoi amici, e io mi sentivo pronta a fare finalmente delle domande più dirette. Lo trovai nel suo studio, intento a leggere un libro. Bussai leggermente alla porta aperta.

"Posso entrare?" chiesi.

"Certo, Isabel. Cosa succede?" disse lui, sollevando lo sguardo dal libro con un sorriso gentile.

Mi avvicinai e mi sedetti di fronte a lui, cercando di apparire il più calma possibile. "Marcus, posso farti una domanda personale?"

"Naturalmente" rispose lui, incuriosito.

"Ieri sono entrata nel tuo studio e ho visto una foto di una donna. Mamma mi ha detto che è tua sorella, Helen. Perché non parli mai di lei?"

Poco dopo mi pentii della mia sfrontatezza nel chiedergli di sua sorella.

Marcus si irrigidì leggermente, ma mantenne il suo sorriso. "Helen è una parte del mio passato di cui non parlo molto perché... abbiamo avuto dei disaccordi. Non è una storia felice, Isabel.

"Capisco" risposi, cercando di non insistere troppo. "Mi dispiace, sto solo cercando di conoscerti meglio. Sei diventato una persona molto importante per noi, per me e mamma intendo. E penso che sarebbe bello sapere di più su di te."

Marcus sospirò, poi annuì. "Hai ragione, Isabel. E apprezzo il fatto che tu voglia conoscermi meglio. Helen e io abbiamo avuto delle divergenze in passato che ci hanno allontanati, ma questo non significa che non sia importante per me. È solo una parte che preferisco tenere separata dalla mia vita attuale".

Capii che Marcus non era pronto a condividere di più in quel momento, ma sentii di aver fatto un passo avanti. Forse, col tempo, avrebbe aperto di più il suo cuore. Ma per ora, avrei dovuto accontentarmi di ciò che avevo scoperto e continuare a cercare di capire chi fosse davvero l'uomo che aveva cambiato la nostra vita.

AMORE E CAOS A MANHATTANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora