Sloane
Lo sguardo alle volte può farsi carne, unire due persone più di un abbraccio.
Dacia Maraini
«Ma che cosa ti salta in mente, Eva?» Sbottai mentre mi lasciavo cadere sul divano al centro del salotto.
«Mi sentivo in colpa per ciò che era successo!»
«Non è colpa tua se ha avuto quell'incidente, Eva. Gli ho pagato le spese mediche, in ogni caso, bastava quello!» Sì, perché se non si fosse ancora capito, Elias e Aaron sarebbero venuti a cena da me, con la mia famiglia e quella della mia migliore amica.
«Okay, scusa. Avrei dovuto chiedere prima a te, ma tua madre era contenta di avere due ospiti in più, soprattutto dopo che le hai detto dei soldi.» Cercò di giustificarsi sedendosi accanto a me sul divano.
Mi prese una mano e la racchiuse nelle sue, accarezzandone il dorso. «Mi dispiace, so che tu ed Elias non vi sopportate. Credevo sarebbe venuto soltanto Aaron, ma ha insistito a portare anche lui con sé.»
Dandomi un bacio sulla guancia, si alzò dal divano e mi porse la mano.
«Dai forza, andiamo. Ti aiuto a scegliere cosa mettere, non vorrai presentarti dinanzi ad Elias con un pigiama delle principesse.» Ridacchiò mentre mi alzavo.
«Il mio pigiama è perfettamente rispettabile, sono indignata dal modo in cui lo disprezzi. Fosse per me, mi presenterei davanti a quel soggetto anche con una busta dell'immondizia. Non di certo voglio impressionarlo. Dopotutto mi odia.» Un sorriso acido si fece spazio sul mio viso mentre salivo al piano di sopra con Eva, che mi spiegava come Aaron fosse stato gentile nei suoi confronti.
«Hai intenzione di dirmi cosa c'è tra voi due?» Le chiesi mentre entrammo in camera mia.
Lei si prese la libertà di aprire il mio armadio e fare della mia stanza, prima ordinata, un completo disastro.
Non potei fare a meno di notare che avesse evitato la domanda, però.
«Eva? Cosa c'è tra di voi?» Ripetei, questa volta più dolce, attenta a non toccare un tasto che avrebbe potuto irritarla.
Si girò di scatto, in mano aveva uno dei miei pantaloncini di tuta che probabilmente stava scartando. «Non c'è nulla è solamente stato gentile e si è offerto di accompagnarmi a casa invece di farmi prendere un Uber, quando eri ubriaca marcia con Elias.»
Non me lo aspettavo, ma fu stato davvero un bel gesto, quello di Aaron.
«Va bene, la smetto con le domande.» Sapevo benissimo cosa fare per distrarla. «Ti va di mettermi a nuovo?»
Feci una giravolta mentre la sua risata rimbombò tra le mura, segno di star riuscendo nel mio intento.
Mi avvicinai al letto e scartai alcuni vestiti abbastanza succinti per essere una semplice cena, ma che lei aveva messo lo stesso in considerazione.
Dopo mezz'ora eravamo ancora al punto di partenza.
«Dillo che vuoi scendere in pigiama e ti accontento.» Disse Eva mentre si sedeva sfinita sul letto dopo i miei numerosi rifiuti.
Non era colpa mia se volevo stare comoda, infondo non volevo impressionare nessuno, erano le due famiglie che conoscevo di più e il probabilmente il ragazzo per cui lei provava qualcosa.
E l'uomo che mi odiava.
Mi ritornarono in mente i suoi occhi azzurri, erano come dei cristalli, e i suoi capelli neri.
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Different Worlds, Same Love - Contro ogni limite
RomanceSloane Flores si è appena laureata alla Columbia University con i migliori voti, era la migliore del suo corso di scrittura ed è amante della lettura sin da piccola. La sua famiglia è considerata una delle più umili e ricche di Washington, con una c...