2. Un compleanno a Downtown.

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Sloane

Essere profondamente amati da qualcuno ti dà forza, mentre amare profondamente qualcuno ti dà coraggio. 

Lao Tseu

Svegliarmi oggi era stato abbastanza complicato, odiavo svegliarmi presto la mattina e vedere mio fratello che dormiva beato mentre io dovevo andare a scuola o all'università.

Dovevo ancora abituarmi al fatto che mi fossi ormai laureata e avessi completato gli studi. 

Sbadigliando, mi stropicciai gli occhi e guardai il soffitto per una buona decina di minuti come sempre, cercando di raccogliere le dovute forze per alzarmi.

Recuperai il telefono accanto al letto, sul comodino, accendendolo per controllare l'orario.

08:00 di mattina. Fantastico.

Spostai lo sguardo sulla data e un sorriso mi si dipinse sul volto, illuminato dalla luce fioca del sole che traspare dalle tende.

15 agosto. 

Mi alzai di corsa, uscendo fuori da camera mia, e mi precipitai in quella di mio fratello minore, Simon, saltando sul suo letto. 

«Simon! Simon svegliati!» Dissi, saltando sul letto. 

Emise un suono confuso ed io risi sotto i baffi, non voleva saperne di svegliarsi.

«E dai Simon! Svegliati! È il mio compleanno!»

Si mosse lentamente, aprendo gli occhi, e scoppiai a ridere.

Quando aveva la faccia assonnata era ridicolo e allo stesso tempo tenero, ma gli riferivo soltanto il primo aggettivo, amavo prenderlo in giro.

Si mise seduto, stiracchiandosi, ed io mi sedetti accanto a lui, ricevendo un pizzicotto sul braccio.

«Hey!» Gli dissi, massaggiandomi la parte rossastra, mentre lui rideva e mi dava un bacio sulla guancia.

«Buon compleanno, stupida.» Mi disse in tono giocoso, lasciandomi un buffetto sul braccio, e si alzò per andare in bagno.

Uno su tre svegli, me ne mancano due.

Lasciai la camera di Simon e corsi verso quella dei miei genitori, aprendo la porta e saltando sul letto, cedendo sulle ginocchia.

«Mamma! Papà! Svegliatevi, è il mio compleanno!» Esclamai a gran voce, la felicità che straripava dentro di me.

Compivo ventidue anni, ma avevo l'energia di una di dodici.

«Sloane... Sei tu? È successo qualcosa?» Chiese mia madre svegliandosi lentamente, aprendo gli occhi per puntarli su di me, poi mio padre fece lo stesso.

«No mamma, ma indovinate che giorno è oggi?»  Risposi entusiasta, con un sorriso che, come diceva mio padre, riusciva a spegnere anche le stelle.

Mio padre parlò prima di mia madre. «Auguri, tesoro, vieni qua.»

Non esitai e mi misi stesa sul letto, in mezzo a loro, per poi essere raggiunta da Simon, che si mise accanto a me. 

Mia madre mi fece gli auguri dopo essere uscita dal suo stato di confusione mattutino e passammo gran parte della mattinata tutti e quattro stesi sul letto a chiacchierare e ridere.

Quei piccoli momenti mi scaldavano il cuore tanto da farmelo sciogliere.

«Cosa vuoi fare oggi?» Chiese mia madre, accarezzando il viso di mio fratello e poi il mio.

Different Worlds, Same Love - Contro ogni limiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora