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-Kie che succede?- mi chiese Kimi aprendo la porta, non gli risposi, mollai la presa di Artur e mi buttai a dosso a lui per abbracciarlo.
-vieni kie vieni- mi fece entrare dentro la sua camera e chiuse la porta per andare da Artur, non parlò molto a voce bassa quindi sentì tutto
-che cazzo è successo? l'ultima volta che l'ho vista così e quando ha rotto con il suo ex- disse kimi incavolato
-ha litigato con Lando- disse senza dilungarsi Artur
-non so per che motivo, ma lui è sparito tutta la sera e lei si è preocupata- disse il monegasco 
-o cazzo ora mi sente quell'inglese- disse Kimi e subito dopo sentì aprire la porta.
conoscendo kimi sapevo che cosa volesse fare, e mi catapultai subito fuori dalla camera, trovai Artur impalato e la porta spalancata.

-KIMII- urlai per tutto l'hotel sino a quando non arrivai alla porta della mia camera e la trovai spalancata, entrai subito con dietro Artur e trovai Lando, precisiamo stranamente ancora integro con Carlos affianco che cercava di tranquillizzare Kimi che era davanti all'inglese che gli stava urlando di tutto e di più
-KIMI TI PREGO BASTA!- Urlai al ragazzo e subito dopo calò il silenzio
-ti prego andiamo in camera- dissi prendendogli la mano stringendogliela forte
-Chiara ti prego dopo parliamo- mi disse Lando bloccandomi per un polso
-Dopo forse- risposi secca con un filo di voce e uscì dalla camera.

-Kie non ti può trattare così! fatti rispettare e...- mi sgridò Kimi, ma non lo feci finire
-Kimi adesso ho solo bisogno di stargli lontana, e venendo da te speravo che non avessi avuto questa reazione. ma mi sbagliavo... io non sai quanto ti ringrazio che sei sempre pronto a proteggermi! però devi capire quando è necessario- dissi stringendogli ancora di più la mano, per poi lasciargli un bacio sulla guancia e uscire fuori dalla sua stanza.
-Chiara- sentì da dietro le mie spalle
-se vuoi io ci sono, quando vuoi basta che bussi alla mia porta, è la 551, affianco a quella di Charles- mi disse Artur
-grazie mini Leclerc, ci vediamo a cena- gli risposi andando ad abbracciarlo e a lasciargli un bacio sulla guancia.
Subito dopo scesi le scale e uscì dall'hotel, avevo bisogno di camminare, di schiarire le idee e l'unica cosa che poteva aiutarmi era l'aria fresca.

***

come sempre mi sono persa tra i miei pensieri e non ho notato che era già ora di cena.
arrivo all'entrata dell'hotel e vado direttamente in sala. ci sono già tutti tranne Arthur.
come sono entrata nella sala è calato subito il silenzio -guardate che potete parlare- dissi cercando di sorridere e sedendomi il più lontano possibile da Lando, però erano rimasti solo 2 posti, e uno era affianco a Yuki e l'altro affianco a Lando, quindi mi sembrava normale che Yuki sarà il mio compagno di avventure per tutta la cena.
I ragazzi ricominciarono a parlare e nel momento che con la coda dell'occhio vedevo lando avvicinarmi una mano entrò Arthur -scusate il ritardo- disse passando dietro Charles e scompigliandogli i capelli
-Chiara lui è mio fratello Arthur- disse Charles dandogli un pugno sulla spalla
-si ho già avuto l'onore di conoscerlo- dissi sorridendo e mentre il mini Leclerc si sedeva affianco a me e Lando mi poggiò una mano sulla schiena
-tutto apposto?- mi chiese cercando di sorridere
-si tranquillo- gli risposi prendendogli la mano. Girai lo sguardo verso Charles che mi lancia un'occhiata alzando un sopracciglio e mi fece segno con il dito nel senso di dire "dopo". in quel momento credo di essere diventata un pomodoro, ma stavo cercando vivamente che non fosse così.
finita la cena ci alzammo tutti insieme e in mezzo alla confusione Lando mi prende un polso
-ho bisogno di parlarti a tutti i costi- mi disse stringendomi il polso
-Lando possiamo parlare domani mattina?- gli chiesi con tono calmo e gentile, e lui annuì lasciandomi.
raggiunsi Charles che mi prese il polso e mi trascinò in camera sua
-racconta- mi disse con tono deciso e con un sorrisetto provocatorio
-cosa dovrei raccontare- chiesi confusa
-di te e mio fratello! sennò di chi?- mi disse ridendo -niente di che, ho litigato con Lando e lui mi è stato vicino- gli dissi alzando le spalle -aa lui ti è stato vicino eh- disse alzando le sopracciglia -va bene puoi andare, ora è il suo turno- mi disse buttandomi fuori dalla camera
-va bene, però questi interrogatori mettono ansia lo sai- gli dissi ridendo, e andai verso camera mia.
ma prima che potessi aprire la porta mi passa dietro Arthur
-ehy- mi disse fermandosi -tuo fratello ti sta cercando, ha appena finito di fare l'interrogatorio a me e ora lo vuole fare a te- gli dissi ridendo -l'interrogatorio per cosa?- mi chiese con la faccia confusa
-lo scoprirai mio caro mini leclerc- gli dissi ridendo e aprendo la porta, lui stava già iniziando ad andarsene ma lo fermai dicendogli -emh, grazie per tutto- lui si girò e mi sorrise per poi continuare per la sua strada.

It's All A Joke// Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora