Non sei da sola.

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Il momento sembrava perfetto, avvolto dal suono delle onde e dal silenzio rassicurante della notte. Valeria si sentiva finalmente un po' più leggera, stretta nell'abbraccio di Marco, lontana dalle tensioni e dai ricordi che la perseguitavano. Ma quel momento di pace venne improvvisamente interrotto.
Una voce familiare, carica di sorpresa e disappunto, ruppe il silenzio. "Valeria? Marco?"
Valeria si girò di scatto, il cuore che le balzava in gola. Davanti a loro, a pochi passi di distanza, c'era Emanuele. Il suo sguardo tradiva una miscela di incredulità, rabbia e una profonda delusione. Non si aspettava di vedere Valeria in quel contesto, e tanto meno in un abbraccio così intimo con Marco, uno dei suoi amici più fidati.
Emanuele li fissava, incapace di nascondere la frustrazione che stava montando dentro di lui. Aveva lasciato il locale per prendere una pausa, inconsapevole di quanto stava accadendo proprio lì, poco lontano. "Che sta succedendo qui?" chiese con voce tesa, cercando di mantenere la calma ma tradito dall'agitazione.
Marco, ancora con le braccia attorno a Valeria, fece un passo indietro ma mantenne la sua posizione accanto a lei. "Emanuele, non è come pensi," disse, cercando di spiegare senza far scoppiare un conflitto. "Stavamo solo parlando, lei aveva bisogno di un po' di supporto."
Valeria, ancora sconvolta dalla presenza improvvisa di Emanuele.
Ma Emanuele non sembrava voler ascoltare. I suoi occhi si muovevano freneticamente tra Valeria e Marco, e sembrava lottare con le emozioni che lo stavano sopraffacendo. Per lui, vedere Valeria tra le braccia di Marco era come una pugnalata al cuore, un tradimento inaspettato, nonostante fosse stato lui a voltare pagina con Chiara.

"Non riesco a crederci," mormorò Emanuele, scuotendo la testa. "Marco, pensavo fossi mio amico. E tu, Valeria..." Si fermò, incapace di finire la frase, ma il dolore e la confusione nei suoi occhi parlavano da soli.

Valeria si sentì colpevole e vulnerabile. Non voleva ferire Emanuele, eppure eccoli lì, in una situazione che sembrava sfuggita a ogni controllo.
Emanuele la guardò un'ultima volta, poi si giró e si allontanò senza dire altro, lasciando Valeria e Marco in un silenzio carico di emozioni irrisolte. Quella notte, ciò che doveva essere un momento di guarigione per Valeria si trasformò in un altro nodo complicato da sciogliere.

Non appena Emanuele si allontanò, Valeria sentì le gambe cedere sotto il peso delle emozioni che aveva cercato di trattenere per tutta la serata. La visione di Emanuele, il suo sguardo ferito e le sue parole cariche di delusione, erano state troppo da sopportare. Appena lui si girò per andarsene, la tensione accumulata esplose, e Valeria crollò.

Le lacrime iniziarono a scendere senza controllo, mentre lei si copriva il viso con le mani, cercando di soffocare i singhiozzi. Marco la prese immediatamente per le spalle, preoccupato e dispiaciuto per quanto fosse appena successo. "Valeria, mi dispiace... non doveva andare così," le disse, stringendola di nuovo in un abbraccio protettivo.

Valeria scosse la testa, incapace di parlare tra i singhiozzi. "Io... io non volevo che finisse così," riuscì a dire con la voce rotta, ancora sconvolta dalla reazione di Emanuele. "Non volevo fargli del male, né a lui, né a te..."

Marco cercò di calmarla, accarezzandole i capelli con delicatezza. "Non è colpa tua, Valeria. Le cose sono complicate, e nessuno di noi ha il controllo su come si sente l'altro. Hai tutto il diritto di andare avanti, proprio come lui sta facendo. Non devi sentirti in colpa."

Ma Valeria non riusciva a smettere di pensare allo sguardo di Emanuele, pieno di dolore e confusione. Era stata lei a lasciare la relazione, a decidere di voltare pagina, ma vederlo così sconvolto la riportava indietro, facendola sentire intrappolata tra passato e presente. "Mi sembra di non riuscire a fare niente di giusto," disse, guardando Marco con occhi pieni di lacrime.

Marco sospirò, comprendendo la profondità del suo dolore. "Stai facendo del tuo meglio, Valeria, e questo è tutto ciò che conta. Non devi giustificarti a nessuno, tantomeno a Emanuele. È normale sentirsi persi, ma vedrai che con il tempo tutto si sistemerà."

I p'me, tu p'te. Geolier&VDADove le storie prendono vita. Scoprilo ora