Capitolo quattro - gara clandestina

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«Non ci posso credere! Sei stata invitata da Luke Hamilton e tu reagisci così? Anzi non reagisci proprio!»

Soltanto dopo aver raccontato come fosse andata la mia giornata quella mattina a Emily, capii il significato di quell'invito.

Luke Hamilton era uno dei ragazzi più popolari della Columbia e io ci avevo parlato come fosse niente.

Mi aveva invitato ad una delle sue famose feste, di alto livello ed esclusive.

Esclusive perché erano clandestine.

Si svolgevano fuori dal campus e più che festa era una gara. Una gara di moto da corsa e Luke gareggiava.

«E mi ha detto anche di vestirmi comoda e che non devo avere paura della velocità. » aggiunsi davanti all'armadio della nostra camera, cercando di capire cosa indossare. Ero lì da più di mezz'ora, avevo rifiutato ogni maglia e ogni vestito che mi passavo davanti agli occhi. Non riuscivo a trovare nulla che potesse essere adatto all'invito di Luke. Avevo forse più di venti scelte disponibili ma ogni volta mi sembravano sempre abbastanza poche.

«Oh mio dio ti ha chiesto di fargli da groupie Sophia! Hai avuto un cul...»

«In che senso da groupie?»

Mi allarmai, lasciai cadere per terra il vestito che avevo appena afferrato tra le mani e girai il capo verso di lei che nel frattempo si trovava sul suo letto con le gambe penzolanti all'aria. Aveva i libri di fisica quantistica sparsi sul pavimento e il suo materasso era cosparso di cioccolatini. In quei giorni di convivenza con Emily avevo capito una cosa di lei: mangiava una quantità infinita di cioccolato. Probabilmente consumava almeno una barretta intera al giorno.

«Nel senso che devi gareggiare con lui, insomma salire sulla sua moto. E fidati è un posto che non riserva mai a nessuno. Di solito lo fa Ruby, ma credo proprio che lei oggi avrà una nuova rivale.»

«Io non voglio essere la rivale di nessuno e non salirò sulla moto. Ci vado soltanto per educazione e poi tu vieni con me.»

Emily balzò dal letto quando capì che anche lei mi avrebbe accompagnato. Accartocciò l'alluminio che avvolgeva il suo dolce preferito e lo buttò in un angolo indefinito della stanza, voleva far canestro nel cestino, ma fallì miseramente. Quella stanza era un completo disastro.
Di certo non sarei andata da sola e per di più non avevo intenzione di salire su una moto, in una gara, con un perfetto sconosciuto.

Non lo avrei mai fatto.

«Si certo per educazione, non perché Luke è un gran figo da paura!»

Un po' aveva ragione, Luke era bello e forse era proprio per questo che era così conosciuto; sicuramente Ruby era la sua ragazza e io non avevo intenzione di mettermi contro qualcuno il primo giorno di college.

La guardai e le chiesi di aiutarmi a scegliere l'outifit, non avevo idea di cosa indossare, non ero mai stata ad una festa del genere. Lo avevo chiesto anche a Debora e Felice, ma avevano rifiutato. Loro non erano fatte per queste cose.

A dirla tutta neanche io, ma volevo essere diversa, volevo conoscere una nuova me, e poi sarei potuta andare via da un momento all'altro. Passammo un'altra mezz'ora davanti al mio armadio, Emily scartò qualsiasi cosa gettandola sul mio letto, finché non riuscì a trovare l'outfit perfetto.

Alla fine optai per un jeans a vita alta e un top nero con le spalline velate. Le converse non potevano mancare e per di più avvolsi i miei capelli ondulati in una coda alta. Emily aiutò a truccarmi, con un po' di elyner e mascara e mi prestò il suo rossetto rosso.

«Non è un po' troppo esagerato?» le chiesi guardandomi allo specchio mentre lei finiva di prepararsi.

«Assolutamente no! Sei bellissima, e Luke non ti toglierà gli occhi di dosso!»

HEARTS - Quel filo che ci unisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora