Capitolo dieci- ginocchio sbucciato

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Nel weekend le ragazze mi avevano convinta ad andare ad una festa, ma soltanto davanti alla porta d'ingresso mi avevano confessato che fosse organizzata da Ned e Daniel Miller.

Avevano giocato sporco.

Sapevano benissimo che se lo avessi scoperto prima non ci sarei andata, forse però era stato meglio così. Non andare avrebbe significato dimostrare qualcosa e io volevo lasciarmela alle spalle.

«Vi odio.» ripetei prima di entrare all'interno dell'appartamento con le ragazze. C'erano tutte: Debora, Felice e Emily. Ero contenta che andassero d'accordo. Con Emily, anche se in poco tempo, avevo legato molto e volevo che anche le mie amiche di sempre la conoscessero.

«Dai, ci sono tantissime persone qui e poi ci divertiremo così tanto che non ci accorgeremo nemmeno della sua presenza»
Felice cercò di convincerci spingendomi verso la folla al centro della casa.

L'appartamento era molto, molto grande. Si distendeva su due piani e quello accessibile era il piano terra. Lì c'era la festa. Probabilmente al piano superiore c'erano le camere di Ned e Daniel, quella zona sembrava vietata a tutti gli invitati.

«Ragazze! Ciao!» Ned si avvicinò a noi cercando di darci il benvenuto. In realtà conosceva soltanto Emily così fummo costrette a presentarci.

«Piacere Sophia»
gli strinsi la mano e lui fece altrettanto prima di farmi l'0cchiolino.

«so chi sei dolcezza, ormai lo sanno quasi tutti».

Benissimo, non poteva andare diversamente. Questo era il modo per confondermi tra gli altri?

«Dai Sophia andiamo a ballare!»
Felice mi prese la mano e mi tirò verso la pista. La musica non era affatto male e la playlist era perfetta.
Sapevo che quasi sicuramente era stato Daniel a sceglierla, a lui era sempre piaciuta la musica, non potevo dimenticarlo.

«Allora quando arriva il tuo cavaliere?»

«Intendi Luke?» chiesi cercando di capire ciò che mi stesse dicendo sotto la musica a palla.

«Sii!»

«Non so se ci sarà. Ricordati che è casa di Daniel e non ho ancora capito in che rapporti sono. E poi non è il mio cavaliere!»

Da quando avevo raccontato alle ragazze che ci fossimo baciati, non facevano altro che nominarlo.

Per me Luke, nonostante tutto, era un amico, non eravamo poi così intimi e vicini. Avrei avuto bisogno di tempo per potermi fidare di lui e per potermi avvicinare più del previsto.

Adesso avevo altre priorità.

Mi guardai attorno. C'era più gente di quanto pensassi e più il tempo passava e più la puzza di fumo e di alcol aumentava. Le ragazze ad ogni cambio canzone mi porgevano un drink diverso e io non ne potevo più.

«Io direi che questo può bastare!» dissi ridendo mentre facevo cin cin con il bicchiere di Emily.

Stranamente mi stavo divertendo. Stavo ballando con le mie migliori amiche, eravamo brille al punto giusto e tutto stava andando come speravo. Ero felice.

«Ragazze vado a fare pipii! Aspettatemi qui non muovetevi!»

L'impresa ardua però era trovare il bagno. Dovevo non solo schivare la gente tra le varie stanze ma dovevo anche capire quale fosse la porta giusta.

«Permesso» «scusate» erano le uniche parole che in quel momento riuscivo a dire mentre cercavo di salire le scale. L'alcol non stava aiutando molto.

La testa ogni tanto girava e le scale sembravano raddoppiarsi.

Finalmente vidi una porta in fondo al corridoio, quello doveva essere il bagno. Mi tolsi i tacchetti dai piedi perché ormai mi facevano male e a piedi nudi cominciai a dirigermi verso il bagno.

HEARTS - Quel filo che ci unisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora