Erano passate esattamente due settimane da quando avevo lasciato la festa ed ero corsa via verso il primo taxi disponibile nel giro di qualche chilometro.
Sapevo che Luke mi avesse seguita ma non mi era sfiorata nemmeno per un'istante l'idea di lasciarlo parlare. Ero già stufa di quei due. Probabilmente ero entrata in un conflitto che aveva messo le radici mesi prima del mio arrivo e non potevo assolutamente permettere a nessuno dei due di rovinarmi l'anno alla Columbia.
Così decisi di ignorarli nei giorni successivi.
Con Daniel fu abbastanza facile, visto che entrambi avevamo preso le distanze, ma con Luke le cose erano più complicate. Mi cercava nei corridoi, a lezione, provava a scusarsi in ogni maniera possibile ma io non demordevo. Avevo bisogno di sbollire e di trovare il giusto spazio all'interno di quella situazione.Dall'altra parte era stato un bene. Mi ero goduta molto di più le giornate con le mie amiche, avevo ascoltato attentamente le lezioni e preso appunti e nel giro di poco i miei professori avevano cominciato a ricordare il mio nome.
Amavo quella sensazione di sentirmi all'altezza e soprattutto amavo l'idea che ogni singolo posto era stato frequentato da mia madre.
Nei corridoi molto spesso c'erano foto di classe di anni precedenti, quelle degli studenti più meritevoli, e tra quelle immagini il nome di mia madre spiccava tra i primi. Probabilmente erano passati molti anni rispetto a come me la ricordavo, eppure non sembrava essere cambiata di una virgola.
Stesso sorriso, stesso sguardo, era bellissima.
Durante la festa però non ero stata l'unica ad animare quel sabato perché Felice aveva ballato tutta la sera con Ned, il migliore amico di Daniel. Per noi era stato un bel problema dal momento che, da quel giorno, non avevano smesso di vedersi nemmeno per un secondo, ma fortunatamente io e Daniel non ci eravamo incrociati molto spesso.
Così a distanza di due settimane, Felice e Ned avevano organizzato un'uscita al Luna park con i più stretti e tra questi io ero stata invitata.
«Te lo assicuro Sophia, ci divertiremo tantissimo!Spero che Ned mi regali un peluche!»
Felice era emozionatissima, non l'avevo mai vista così. Era sempre stata la più timida tra noi tre, quella sempre silenziosa, che non esprimeva mai le sue emozioni, eppure mi chiedevo come mai una come lei potesse stare con uno come Ned.Per il poco che lo avevo conosciuto, Ned sembrava essere un pazzo scatenato. Era il leader delle feste e dei casini, era sempre sorridente, divertente e parlava senza smettere mai. Insomma erano totalmente due contrari. Eppure, se conoscevo bene Daniel, sapevo che anche loro due fossero molto diversi ma nonostante questo erano migliori amici.
A volte la vita è proprio strana. Ti mette faccia a faccia con persone che mai avresti pensato di conoscere, prende due realtà distanti e le butta sullo stesso campo. Ed è questo il bello dell'amicizia.
L'essere diverse ma così simili.
«Lo spero per te Felice. Spero non sia una pippa nel vincerlo» mi riferivo ovviamente agli stend che si trovavano sempre ad ogni Luna park, quelli per cui dovevi lanciare gli anelli nei birilli o far cadere le lattine per poter vincere i peluche.
«A che ora passano a prenderci?» chiesi mentre mi truccavo davanti allo specchio della mia camera.
«Ned ha detto fra una mezz'oretta... ah e Sophia...»
«Ti prego Felice non dire qualcosa che mi faccia cambiare idea su quest'uscita.» dissi voltandomi verso di lei, non appena mi resi conto della sua esitazione. Sapevo cosa stesse per dirmi. Se avesse pronunciato quel nome sicuramente mi sarei messa il pigiama e sarei rimasta in camera.
«Non lo dico okay.Prepararti su!» quelle parole non portavano niente di buono. Non lo aveva detto ma l'avevo capito benissimo.
Ma fortunatamente non ero una cattiva amica e avrei potuto sopportare quella serata pur di renderla felice.
Uscimmo dal dormitorio un'ora dopo, anche se l'orario dell'appuntamento l'avevamo passato ampiamente. Ma purtroppo non potevamo farci niente. Avevamo speso più tempo a scegliere cosa indossare che a prepararci e alla fine io avevo optato per un jeans a vita alta e un top bianco mentre Felice per un vestitino colorato.
Quando arrivammo davanti al cancello aspettammo i ragazzi per un bel po', forse erano più ritardatari di noi.
«Ciao bellissima.» poco dopo arrivò Ned e stampò un bacio sulla guancia a Felice. Avevano preso tanta confidenza in così poco tempo che io non riuscivo veramente a spiegarmelo.
«Ciao a te Sophia.» salutò anche me, ma il mio sguardo e le mie orecchie si concentrarono di più sul saluto di Daniel dietro di lui.
«Ehi.» mi disse facendomi un cenno con la mano.
Ricambiai allo stesso modo, aggiungendo un semplice «Come stai?» ovviamente dovevamo essere cauti, non potevamo rovinare la serata ai nostri migliori amici.
«Gli altri?» chiesi picchiettando costantemente il tallone verso il pavimento, ma l'espressione di Ned si tradì da sola.
«Gli altri non verranno, hanno dato buca.»
Oh no. Eravamo in trappola. Davvero Felice e Ned avevano permesso tutto questo? Li maledì nella mia testa anche se in fondo non doveva essere difficile passare del tempo con Daniel. A tredici anni ci trascorrevo intere giornate senza mai stancarmi.«Sali?» poco dopo Daniel mi porse il suo casco.
Saremmo andati in moto. L'ultima volta che ci ero salita ero caduta e l'idea non mi allettava molto.
Ma era Daniel. In fondo io mi fidavo di lui.
Avevo questi pensieri contrastanti che mi confondevano. Mi fidavo di Daniel perché ci ero cresciuta insieme eppure, non riuscivo a capire se lo conoscessi veramente o no.
Annuii. Presi il casco e me lo infilai.
Quando anche lui salì sulla moto, lo seguì e avvolsi le braccia attorno al suo bacino.
Per la prima volta eravamo così vicini da sentire il suo cuore battere.
«Stringiti mi raccomando, non vorrei che cadessi.»
Sapevo a cosa si riferisse, ma iniziare un litigio nei primi cinque minuti non era una buona idea.«Idiota.» roteai gli occhi dando voce ai miei pensieri.
Ma lui mi sentii e me la fece pagare.
Premette sull'acceleratore così forte da farmi stringere ancora più a lui. Petto contro schiena.
Le braccia così strette da poter sentire il muscolo sotto di esso. Però sentii il calore della sua pelle e ad un certo punto mi sentii a casa.
ANGOLO AUTRICE
Salve! Non volevo ricomparire così presto ma volevo darvi qualche notizia!Prima di tutto volevo ringraziarvi, sarà anche un piccolo e minuscolo traguardo, ma sono veramente contenta. Abbiamo superato le mille letture!!!
Quindi per voi ho una piccola sorpresa:🍁 DOMANI PUBBLICHERÒ UN ALTRO
CAPITOLO. 🍁
Spero ne siate content*.📣 Altro annuncio!
Ho creato un profilo su tiktok, @pennadeidesideri, lì troverete dei contenuti extra del romanzo o comunque anche qualche spoiler sui prossimi capitoli, se volete dateci un'occhiata!Avevo un terzo annuncio ma l'ho dimenticato! Quindi vi auguro buona lettura, e come sempre
Baci,pennadeidesideri.
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HEARTS - Quel filo che ci unisce
Teen Fiction[IN REVISIONE] [STORIA IN CORSO] Sophia ha conosciuto Daniel a tredici anni ad una festa. Da quel giorno è diventato il suo migliore amico. Daniel è bello, simpatico, è il ragazzino che vogliono tutte, ma per Sophia è tutt'altra storia. Si sono prom...