Capitolo otto - Daniel

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Non avevo chiuso occhio tutta la notte.

Il pensiero di Sophia per terra mi perseguitava.

La mia costante voglia di battere Luke mi aveva portato a far del male all'unica persona per cui valeva la pena ogni cosa.

Il pensiero di lei e di Luke insieme mi faceva ribrezzo.

E poi non potevo crederci di aver davvero visto Sophia dopo così tanto tempo. 

Era bella, molto più bella di quanto ricordassi.
Solo il pensiero di averla così vicino mi fece provare un senso di malinconia. A tredici anni Sophia era stata tutto il mio mondo. Lei forse non lo sapeva, ma mi aveva realmente salvato.

Io forse non avevo fatto altrettanto per lei e questo pensiero costante mi faceva stare male.

Non sapevo come mi sarei dovuto comportare, forse avrei dovuto ignorarla per sempre e lasciare che le nostre vite si separassero oppure avrei dovuto provate a cambiare le cose.

Ma la verità era che Sophia non meritava qualcuno come me al suo fianco. Ero un completo casino.

Forse era meglio starle alla larga.

La lezione che stavo seguendo fu più difficile del previsto, non ero riuscito a prendere appunti e per di più avevo un mal di testa atroce.

Forse non avrei dovuto ascoltare Ned e i suoi consigli speciali contro le brutte giornate. Bere fino allo svenimento non era stata una buona idea. Adesso avevo un mal di testa atroce.

«Daniel, allora questo weekend diamo una festa per la vittoria?» Ned mi distrasse dai miei stessi pensieri, accigliai lo sguardo verso di lui.

«Vuoi dare una festa a casa nostra? Ancora? L'hai data la settimana scorsa.» sussurrai cercando di non disturbare troppo. Eravamo ancora a lezione.

«Oh amico da quando sei così depresso? Ti ci vuole una festa, qualche bella ragazza e vedrai che tutto passerà» a volte non sopportavo quando faceva così.

Mi piacevano le sue feste, non potevo metterlo in dubbio, ma non ero veramente dell'umore per parteciparvi, ma sapevo che non avevo vie di fuga, era a casa mia.

Il professore che annunciava la fine della lezione fu il pretesto per concludere quella conversazione sul party anche se sapevo benissimo che me ne avrebbe parlato per giorni. Infondo ero io che conoscevo le sue "belle ragazze" ed era per me che la maggior parte della gente veniva.

Purtroppo però sapevo benissimo che l'invito non escludeva Luke Hamilton perché in fin dei conti le feste non erano veramente feste senza una rissa tra noi. Era sempre stato così, la verità era che non ricordavo nemmeno io il motivo principale.

Quando uscii dalla classe il mio primo pensiero fu quello di andare in palestra. Avevo bisogno di sfogarmi, di non pensare a nulla, tanto meno a Sophia.

Ma quando mi sentii chiamare non potei non riconoscere la sua voce. Sophia era dietro di me e mi stava chiamando. Mi voltai e la vidi lì tra la folla con i suoi lunghi capelli biondi e le sue lentiggini sul naso.

Sarei voluto andarle incontro, ma come potevo farlo? Cosa avrei dovuto dirle? Non era il momento, non volevo parlarle, non volevo starle vicino.

Stavo scappando? Forse si.

Ma era Sophia, non potevo lasciarla lì in mezzo a quella folla.

Feci per avanzare ma dietro di lei si palesò un'altra figura. Era Luke. Lei non se ne accorse, ma io sì.

Mi voltai nuovamente e proseguì verso la mia direzione, strinsi le nocche e decisi che almeno per quel giorno Sophia doveva sparire dalla mia testa.

«Ehi belloccio.»

Sentii qualcuno chiamarmi e quando vidi la sua mano posarsi sul mio braccio capii che fosse Ruby.

«Ciao Ruby.»

«Ned ha detto che darete una festa questo weekend, spero di essere tra gli invitati.»

«Ned dovrebbe imparare a starsene un po' zitto ogni tanto non trovi?» forse avevo un po' esagerato con l'antipatia.

«Più mi respingi e più mi ecciti Daniel Miller non dimenticarlo.» Ogni volta mi chiedevo cosa ci trovasse Ruby a farsi trattare in quel modo.

Nonostante le rispondessi male, nonostante la cercassi e poi la respingessi, lei era sempre lì. Era per fama? Non era amore questo lo sapevo benissimo, ma forse non credeva poi così abbastanza in lei per rincorrere uno come me.

«Ah si? Sai Ruby, oggi ho un umore da far schifo»

«come tutti i giorni»

«Giusto» le afferrai il polso e la feci girare verso di me
«ma non mi dispiacerebbe passare del tempo insieme, Ned oggi è impegnato con le lezioni e casa mia è totalmente libera. Ci saremmo soltanto io e te.» le sussurrai all'orecchio per poi morderle il lobo superarione.

Forse non era la palestra che mi serviva, ma il buon sesso con Ruby mi avrebbe distratto dai brutti pensieri.

ANGOLO AUTRICE
Salve a tutti voi miei carissimi lettori,
Perdonatemi per la tarda ora, oggi mi ero assolutamente dimenticata che fosse Giovedì!
Allora, questo capitolo presenta il pov di Daniel, vi piacciono? A me si un sacco. L'idea era quella di presentare i due personaggi tramite l'uno gli occhi dell'altro. Ci saranno molti capitoli su Daniel. Capirete le loro storie, come sono andate le loro vite l'una distante dall'altro e quanto il loro filo rosso è forte.
Vi è mai capitato di incontrare e avere un legame così?
Se vi va, parlatemene nei commenti.
Noi ci vediamo Lunedì con un capitolo che vi sorprenderà,
Baci,
pennadeidesideri.

HEARTS - Quel filo che ci unisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora