«Daniel? Sei tu?» La voce di Ned ruppe il silenzio nella mia testa non appena rincasai.
Chiusi la porta dietro di me e sospirai.
Che giornataccia. Non sapevo se dimenticarla o ricordarla per tutta la vita. Quello che era successo con Sophia era stato letteralmente stravolgente. Non sapevo esattamente come definirlo. Per tutti quegli anni avevo pianto il vuoto che sentivo nel petto perché credevo che Sophia fosse l'unica persona in grado di ascoltarmi, sopportarmi.
Eppure era molto di più, era molto di più per me e io non riuscivo ad accettarlo.
Quelle parole che le avevo detto... beh, forse avrei dovuto controllarle, forse avrei dovuto tenerle strette dentro di me. Invece in quel momento le emozioni che avevo sempre tentato di nascondere avevano preso il sopravvento.
«Si sono io.» sapevo perché Ned mi avesse chiamato. Lo capii nel momento in cui sentii il rumore dei suoi passi pesanti scendere le scale e raggiungermi.
Rori.
Avremmo sicuramente parlato di quello.
Ma io non avevo molta voglia, non ero nemmeno dell'umore per farlo.«Che facciamo con Rori? Ci hai pensato?» No assolutamente, quel nome lo avevo seppellito sotto tutti gli strati di sentimenti che erano raffiorati nelle ultime ore.
Il mio cervello riproduceva soltanto l'immagine, i colori e i profumi di Sophia.
I suoi capelli biondi che scendevano lungo le sue spalle, le sue lentiggini, i suoi occhi verdi in cui si riflettevano i miei.
Poi il suo corpo perfettamente adagiato col mio.L'avevo spintonata contro la parete e avevo fatto combaciare i nostri petti. Sentivo ancora il fantasma dei suoi seni sul mio torace così come la sua vita sfiorare la mia. Le sue gambe immobili contro le mie.
Dio santo. Non potevo credere di riuscire a fare certi pensieri su Sophia.
«Amico capisco di essere eccitante però contieniti!»
«Eh?Cosa?». Ned riuscì a riportarmi alla realtà, per poco però.
«Avete scopato?»
«Cosa? Che vuoi dire?» aggrottai la fronte e arricciai il naso, lo capii soltanto quando seguii la traiettoria dei suoi occhi verso i miei pantaloni. Abbassai lo sguardo e divenni paonazzo in volto.«Dio santo» sbottai. Avevo pensato troppo, fin troppo. E tutto questo davanti a Ned.
L'immagine di Sophia contro il mio corpo mi aveva provocato un'erezione.
Ero in preda all'imbarazzo più totale.Provai a spostarmi dall'entrata della nostra casa.
Mi passai le mani tra i capelli dal nervoso.
Avevo i nervi a pezzi.
Io ero a pezzi.
«Smettila, stai pur sempre parlando di Sophia.»
«Oh giusto. Tu e Sophia come fratello e sorella.»
Quella frase mi irritò. Io e lei? Fratelli? Mai. Il mio cervello aveva appena elaborato uno slow motion sul quel poco che era successo davanti ai dormitori, pensarla come una sorella era da matti, da veri matti.«Non so cosa fare con Rori. È pericoloso. Credevo fosse acqua passata, ma ora che è tornato... non lo so.» cambiai argomento, anche se non il mio preferito. Cosa dovevo fare? Credevo che Rori fosse sparito per sempre dalle nostre vite.
«Dobbiamo parlarne con Luke.» mi suggerì Ned.
Alzai gli occhi al cielo e sbuffai. Non sarei mai arrivato a quel punto. Non avevo alcuna intenzione di farlo.«Io non parlo con Luke.» ribadì deciso.
«Tu ci parli con Luke. Siete due bambocci. Ma sapete benissimo che soltanto insieme potete affrontarlo.» odiavo quando Ned aveva ragione e soprattutto quando di mezzo c'era Luke.
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HEARTS - Quel filo che ci unisce
Teen Fiction[IN REVISIONE] [STORIA IN CORSO] Sophia ha conosciuto Daniel a tredici anni ad una festa. Da quel giorno è diventato il suo migliore amico. Daniel è bello, simpatico, è il ragazzino che vogliono tutte, ma per Sophia è tutt'altra storia. Si sono prom...