Capitolo 34

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*Pov Lucia*

Non ho dormito più dopo quel contatto.

Mi sentivo sporca, inutile, come se avessi tradito qualcuno eppure non ho fatto nulla.

Sentivo la sua mano sul corpo e l'altra mano sul mento, che ancora mi faceva male per via della forza utilizzata da quell' uomo.

Da quella visita erano passate sicuramente fra le due e le tre ore, lo sapevo perchè da dove prima si vedeva la luce della luna adesso filtravano i raggi di sole. 

Non mi ero mossa da dov'ero, mi sentivo sicura in quell' angolino, con le ginocchia al petto e le braccia sotto la testa, guardavo davanti a me e non smettevo di odiarmi per ciò che non avevo fatto.

Non ricordavo bene le sue parole ne tanto meno il suo nome, ricordo solamente i suoi occhi, che il buio rendeva simili a degli abissi.

Una lacrima mi attraversa la guancia e dopo poco ne scende anche un'altra, appoggio la fronte sulle braccia e altre lacrime iniziano a scendere finchè non sento una porta aprirsi, mi guardo intorno e con le mani tolgo via le lacrime che scendono ancora dai miei occhi.

Una guardia si avvicina e mi porge un vassoio con dentro alcune pietanze, io la guardo e lei guarda me.

Il suo sguardo duro mi trapassa il cuore e mi leva ogni voglia esistente che avrei potuto avere in quel momento. 

Riguardo il vassoio e muovo la testa da sinistra a destra con un lieve movimento, riguardo la guardia e mi volto dandogli le spalle.

Sento i suoi passi e il suo allontanarsi, e sprofondo nel vuoto più totale, cado in ginocchio realizzando la mia fine, di cui non ho compreso neanche il motivo e, in un impeto di rabbia, lancio via il vassoio che cade e si frantuma in mille pezzi.

Vorrei solamente urlare ma non ci riesco. 

E per la prima volta vorrei che davvero lui fosse qui.


*Pov Rodrigo*

X: Signore, signore si svegli *mi sveglio di soprassalto con Griso che smuove il mio braccio*

Non ricordavo nemmeno di essermi addormentato nè il motivo per cui la stanchezza mi avesse assalito.

Rodrigo: Ei calmo calmo, dimmi tutto *dissi e subito dopo quelle parole sbadigliai*

Erano stati dei giorni molto difficili, soprattutto perchè lei non era più qui con me in questa città.

Ogni giorno aspettavo Griso e le sue notizie.

Vivevo solo per quello, per sentire la cameriera entrare e annunciare Griso, per sentire quel nome pronunciato da Griso, per sentire Lucia più vicina a me.

Non avevo ricevuto neanche mio cugino, il conte, per paura di perdermi alcuni degli aggiornamenti da parte di Griso e ogni sera le scrivevo delle lettere che poi bruciavo perchè sapevo di non potergliele mandare e anche se l'avessi fatto sapevo che lei non avrebbe mai risposto.

Griso: Ho perso le tracce della signorina Lucia signore *mi disse e in un attimo mi risvegliai*

Rodrigo: Come? Cosa? Come hai potuto Griso? *dissi e mi alzai dal letto*

Rodrigo: Ti ho affidato un compito di massima importanza e tu lo distruggi così?! *dissi andando su tutte le furie*

Griso: Non è colpa mia lo giuro *si difese*

Rodrigo: E allora di chi? Sentiamo *lo sfidai*

Griso: L'hanno rapita. *confessò*

Rodrigo: Chi? *il sangue mi ribolliva nelle vene*

Griso: Avevo informato anche il conte Attilio delle posizioni dei promessi, pensavo di fare la cosa giusta *si giustificò ma io non lo sentì*

Lo guardai, una doccia gelata mi aveva appena attraversato il corpo. 

Le persone di cui più mi fidavo mi avevano tradito ed io non mi sentivo più così tanto forte, mi guardai attorno e vidi la mia pistola. 

Dovevo agire.

Obsessed with you/ Lucia x Don Rodrigo FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora