capitolo 37

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*Pov Rodrigo* 

Ci volle tutta la notte per arrivare davanti al castello dell'Innominato.

Esso si trovava al confine tra Bergamo e Milano in una zona sopraelevata, sotto al quale ci sono rocce vive e precipizi. 

Dissi al cocchiere di lasciarmi in una zona vicina al castello e non davanti ad esso. La notte infondo non era ancora finita e avrei fatto in modo di nascondermi il più possibile per poi irrompere nel castello.

Una volta sceso dalla carrozza mi tolsi il cappello e mi addentrai nel bosco che precedeva il castello.

Non era molto vasto e neanche pieno di tanti alberi. 

Quella era una strada poco coltivata, infatti l'Innominato non aveva contadini al suo servizio, aveva solo bravi che uccidevano per lui.

I bravi stavano in una parte del castello mentre l'Innominato stava in un altra, le torri e i sotterranei contenevano le prigioni.

Appena uscì dal bosco notai che, alzando lo sguardo al cielo, la notte se ne stava andando quasi del tutto, poi mi voltai e mi guardai intorno.

Vicino a me trovai il castello e lo guardai in tutta la sua immensità. Era avvolto ancora da tutta l'oscurità della notte e per un attimo pensai che rispecchiasse la personalità di quell'uomo, tenebrosa, fredda, oscura. 

Intorno al castello non c'era nulla, nessun albero, nessuna pianta, nessun fiore. Come se tutto fosse morto. 

Feci un respiro profondo e mi diressi verso il castello. 

Non sapevo minimamente come entrare ma mi avvicinai lo stesso a quelle mura e mi nascosi dietro di esse per evitare i bravi all'ingresso, riposti come soldatini e con in mano delle lance.

Iniziai a toccare ogni pietra che costituiva il castello, finchè non ne trovai una che, a differenza delle altre, si muoveva. Andai a dare un occhiata ai bravi all' ingresso e vidi che non avevano sentito nulla, ritornai da quella pietra e la tolsi, poi ne trovai un altra e tolsi anche quella e poi ancora un'altra.

Era come se avessi trovato un passaggio segreto e dopo aver tolto una quantità sufficiente di pietre entrai nel buco e mi lanciai di sotto



*Pov Lucia*

Tutto sembrava silenzioso e maledetto.

Avevo perso l'uso di ogni cosa tranne del pensiero, ad ogni pasto lanciavo via i piatti e ogni volta che l'Innominato scendeva pregavo che non mi toccasse come la prima volta.

I giorni e le notti erano definite solo da una luce lontana riposta lontano dalla mia cella, mi bastava capirne l'intensità per capire in che parte del giorno ero.

Eppure avevo perso il conto di quanti giorni avevo passato in quel posto.

Passavo i miei giorni con le ginocchia al petto e la schiena al muro, non abbassavo mai la guardia, o almeno ci provavo.

Finchè un giorno non sentì un rumore, come un peso morto che cade.

Mi alzai, infondo era da un pò che ero al buio, e mi avvicinai alle sbarre di ferro, strinsi gli occhi per vedere qualcosa ma non vidi nulla di utile vicino a me eppure iniziai a sentire l'angoscia che mi divorava da dentro. 

Dopo quel rumore secco non si sentì più nulla.

Illusa io che pensavo che qualcuno avesse potuto trovarmi.









Obsessed with you/ Lucia x Don Rodrigo FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora