68 - A cena da Demet - parte quattro

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Demet

Sono così felice che Can abbia deciso di restare a dormire.

In fondo, ho scelto di godermi ogni attimo di questa cena, sapendo che presto dovrò affrontare la realtà che comporterà il mio viaggio da Ferit.

Non voglio pensarci adesso; voglio solo concentrarmi su Can in questo momento.

Quando ci mettiamo a letto, ci sistemiamo uno di fronte all'altro, sul fianco.

La luce soffusa della camera crea un’atmosfera intima e confortevole.

Inizio a giocare con la sua barba, accarezzandola delicatamente.

È una sensazione piacevole e mi fa sentire più vicina a lui.

Dopo un po’, non riesco a trattenermi e gli faccio una domanda inaspettata.

<Can>  dico con una voce morbida
<Cosa ne pensi del matrimonio e dei figli?>

Vedo un cambiamento nel suo sguardo; le sue insicurezze emergono subito.

<Beh> inizia, < non so... È una cosa seria, giusto? Non sono sicuro di essere pronto a parlare di questo> la sua voce è incerta, quasi vulnerabile.

<Perché?> chiedo, curiosa di capire cosa lo freni.
<Cosa ti preoccupa?>

<Ho paura. La vita cambia completamente. E poi... cosa succede se non riesco a farcela? Se non sono un buon marito o un buon padre?>

La sua sincerità mi colpisce.

<Siamo tutti insicuri riguardo al futuro> dico, cercando di rassicurarlo.
<Ma non è sbagliato avere sogni su queste cose.> aggiungo

Can sembra riflettere sulle mie parole, ma la tensione nei suoi occhi rimane.

<Sì, ma ci sono così tante responsabilità. E non voglio deludere nessuno.>

La sua fragilità mi fa desiderare di avvolgerlo in un abbraccio protettivo, ma so che devo rispettare il suo spazio.

<Non devi avere paura di fallire> dico dolcemente.
<Ogni persona è diversa. Credo che l'importante sia impegnarsi e provare. E tu sei la mia più grande prova, Can> gli sorrido, lasciando un piccolo bacio sulla sua guancia

Can mi guarda intensamente, e il suo sguardo è pieno di emozioni.

<Dem...> dice, < ... grazie... Grazie a te sto cambiando in meglio. Mai nella vita ti deluderò. Volevo dirtelo> le sue parole mi riempiono di gioia e un senso di responsabilità.

È bello sapere che la mia presenza ha un impatto così profondo su di lui.

<Da quando sei entrata nella mia vita, nessuna donna esiste più per me> continua, e il suo tono è sincero.

Queste frasi mi fanno sentire speciale, come se fossi l'unica persona che conta davvero per lui in questo momento.

Ma poi aggiunge: <Ma è presto per me parlare di matrimonio e tantomeno di figli. Ma è una cosa che supererò sicuramente con il tempo.>

Le sue parole sono una combinazione di sincerità e cautela, e non posso fare a meno di rispettare i suoi sentimenti.

Mentre ascolto, la mia mente inizia a vagare.

Immagino Can vestito da sposo: il suo sorriso radioso, gli occhi pieni d’amore mentre mi guarda mentre cammino verso di lui in un abito bianco.

La scena è così vivida che quasi riesco a sentire la musica e l’atmosfera festosa intorno a noi.

Sogni e speranze si mescolano in un turbinio di emozioni.

Torno alla realtà e lo guardo negli occhi.

<Capisco> dico con un sorriso.
<Non voglio forzarti a pensare a cose che non sei pronto ad affrontare. Ma nel mio cuore, spero che un giorno potremo costruire qualcosa di vero insieme.> continuo

<Ma...> aggiungo con un tono giocoso
<Non posso fare a meno di immaginarti in quel giorno speciale> rido leggermente, cercando di alleggerire l’atmosfera.

Can sorride, ma vedo ancora una scintilla di incertezza nei suoi occhi.

<Sì, beh... dovrò prima imparare a gestire tutto il resto della mia vita> risponde con una risata nervosa.

Mi godo questo  momento, consapevole che anche se ci sono molte incognite nel nostro futuro, quello che abbiamo ora è prezioso.

E mentre ci addormentiamo, abbracciati sotto le coperte, sento che ogni attimo insieme vale la pena viverlo fino in fondo.

Squadra speciale ~Il dipinto rubato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora