103 - Fiamme di ira

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Can e Demet sono finalmente a tavola.

Demet si sente combattuta tra il desiderio di godersi la serata e la necessità di affrontare il problema che aleggia tra loro come un'ombra.

Decisa a non rimandare oltre, si fa avanti.

<Can, posso chiederti una cosa?> inizia
<Ti è passata l'incazzatura?>

Can abbassa lo sguardo, grattandosi nervosamente la nuca.

<No, non ancora...> ammette, con un tono che tradisce la sua frustrazione.
<È difficile per me. A lavoro devo mentire persino a Birand e questo mi pesa.>

Le parole di Can colpiscono Demet come un pugno nello stomaco.

Si sente in colpa per averlo messo in questa situazione complicata.

<Mi dispiace tanto...> dice, cercando di mantenere la calma mentre il suo cuore batte forte.
<È tutta colpa mia. Non avrei dovuto coinvolgerti in questa storia.>

Can la guarda, e per un attimo i loro occhi si incrociano.

<Hai ragione, Demet. Non posso darti torto...> risponde lui con sincerità, ma le sue parole risuonano come una freccia nel cuore di lei.

Demet si sente ferita da quella frase.

<Quindi pensi che sia solo colpa mia?> chiede, cercando di nascondere l’emozione nella voce.

<No, non intendo dire questo...> risponde Can affrettatamente, ma il suo tono è distante e Demet lo percepisce chiaramente.
<Ma la situazione è complicata e io non so come uscirne senza ferire nessuno.>

Le parole di Can suonano come un eco triste nelle orecchie di Demet.

L’idea che lui stia soffrendo a causa sua le stringe il cuore e la fa sentire impotente.

<Non volevo metterti in difficoltà...> dice, cercando di mantenere la voce ferma.

<Lo so. Ma la verità è che adesso siamo entrambi coinvolti in questo casino e non so come fare per rimediare...> ammette Can, con una sincerità che fa male.

Demet abbassa lo sguardo nel piatto, sentendosi sopraffatta dalle emozioni.

La tensione tra loro cresce mentre entrambi riflettono sulla situazione.

<Mi dispiace davvero, Can...> ripete infine, mentre un velo di tristezza si posa su di lei.

Can la fissa con uno sguardo carico di delusione.

<Avresti dovuto dirmi tutto sin dall’inizio> le dice

La voce è tesa.

<Invece hai mentito tante volte ,senza nemmeno considerare l'idea di mettermi nei casini con il lavoro.>

Demet si sente colpita ancora una volta da quelle parole.

<Non è così, Can! Ti stai sbagliando,> risponde, cercando di mantenere la calma.

La verità è che la situazione è complicata e non è facile da spiegare.

<Basta parlare> replica Can, interrompendola.
<La realtà è che le cose non cambieranno a meno che tu non decida di cambiarle.>

La frustrazione si legge chiaramente sul suo volto, mentre Demet si sente sempre più impotente.

<Ci sto provando > ribadisce, con fermezza.

Can annuisce lentamente, consapevole che la conversazione sta andando in un cerchio senza fine.

Si alza dal tavolo e cerca i sigari nel cassetto.

Squadra speciale ~Il dipinto rubato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora