12 luglio 2010
Caro Diario,
Il mio nome è Veronica! Veronica Grimaldi! Oggi mamma mi ha regalato una bellissima agenda! È rossa, di cuoio con le legature dorate! Sopra ci sono incisi dei ghirigori floreali. Ero così eccitata che ho deciso di usarla subito come diario per le vacanze estive. Ho dodici anni e l'anno prossimo andrò il 3ª media. Sono contenta perché finalmente sarà l'ultimo anno prima del liceo, ma sono anche preoccupata per l'esame finale (anche se alla fine tutti dicono che non è così difficile come sembra). Io sono nata a Napoli, ma vivo a Roma e oggi sono arrivata a Maiori, un paesino di mare in costiera amalfitana dove vado da quando ero nel pancione. È davvero grazioso con tante stradine lastricate che arrivano anche sulla vetta della montagna. È lì che abito io, in una casetta "con l'occhietto" come la chiamo per il suo grande oblò ovale che fa sembrare che la casa abbia un occhio. La casa è piccola ma è piena di ricordi. C'è un'atmosfera magica ogni volta che ci torno. Di fronte c'è un grande giardino con un amaca vicini alle piante di gerani dove amo passare il tempo a leggere o disegnare. Poco distante c'è un grande tavolo da Ping pong. Il paese in sé non è molto grande e non c'e neanche molto da fare, ma mi diverto tantissimo perché posso stare con tutti i miei amici. Io sono a capo della comitiva. Decido su tutto! Quando è il momento di mangiare, quando di fare il bagno e decido sempre i giochi più belli! Non sono egoista o altro ma è sempre stato così nel gruppo da quando eravamo bambini. Essendo la più grande sono sempre stata la più responsabile e più in grado di badare agli altri. E a loro va bene così. Oggi però sono stata poco con i ragazzi perché è iniziato il corso di tennis. Come ogni anno ci sono andata con il mio fratellino Alessandro. Lui è più piccolo di me di tre anni, a marzo ha compito nove anni. Ci assomigliamo tanto che alle volte ci scambiamo per gemelli. Questo anche a causa della mia statura e del mio viso da bambina. Non mi danno mai l'età che ho. Anche lui è biondo con gli occhi castani come me. Ma il suo biondo è più tendente al marroncino, mente io sono biondo color del grano. Giochiamo a tennis da quando eravamo bambini, ma io sono molto più brava di mio fratello e sono la cocca del mister. Lui è davvero un tipo strano: gira sempre con un berretto bianco ingrigito dallo sporco e degli occhiali da soli spessi. Non se li toglie mai. Penso di non aver mai visto i suoi occhi. Me li immagino piccoli e neri, ma non so se ho ragione. Non ho mai neanche avuto il coraggio di chiedergli di toglierseli. Ha i capelli lunghi e neri e idossa sempre completi da tennis usati. Mi fa sempre un sacco ridere, è un giocherellone. Non si arrabbia mai. O meglio, l'ho visto arrabbiarsi solo una volta, quando si arrabbiò con mio cugino perché gli aveva mancato di rispetto. Da allora i muri vicino al campo da tennis ancora tremano. Sembrava un vulcano in eruzione. Quel giorno ho imparato quanto è importante portare di rispetto agli adulti e soprattutto a non scherzare col fuoco. Il mister è buono e caro... Ma meglio non farlo innervosire. Oggi è stata una giornata mediamente piacevole. Indossavo il mio nuovo completino da tennis: maglietta fucsia e gonna bianca. Odio il fucsia e tutte le tonalità di rosa, ma era un regalo di zia Selly e non volevo farla dispiacere visto che mi ha accompagnato al campo. Io e mio fratello abbiamo disceso le scale che portano ai campi. Sono scale di pietra molto grandi e vecchie. Una volta andando di fretta ci sono inciampata. Che dolore che provai. Porto ancora la cicatrice. Quest'anno hanno messo una nuova erba sintetica verde e rossa. Il campo lo preferisco molto di più così. È molto più bello. Mi sono posizionata come al solito sulla linea bianca del campo a far rimbalzare la pallina sulla racchetta in attesa che iniziasse la prima lezione. È in quel momento che l'ho incontrato. Un ragazzo carinissimo. Con gli occhi di un verde chiaro chiaro come le foglie a primavera e i capelli neri ricci e arruffati. È molto alto e bello. È un abitante del paese. Involontariamente mi sono messa a fissarlo e la pallina mi è caduta più volte. Anche lui sembrava guardarmi incuriosito. Non ci siamo presi subito, anzi, non ci siamo presi per niente. A metà allenamento abbiamo iniziato a litigare perché tifiamo per due squadre di calcio differenti (io Napoli e lui Juventus). Io sono molto attaccata alla mia squadra! Si è messo ad offendermi e difficilmente mi faccio mettere i piedi in testa.
"Come fai a tifare per una squadra così scarsa!?" mi ha detto con un sorriso malizioso.
"Io tiferò anche per una squadra scarsa, ma almeno non sono negata a tennis! Dovresti darti all'ippica! Anzi, forse non riusciresti neanche in quello!" Mi sono difesa io.
"Ti batto in qualsiasi sport!" Ha urlato lui a pugni stretti.
"Ah si? Beh allora facciamo una gara! Chi vince meno partite di tennis entro fine estete deve ammettere che la sua squadra è più scarsa di quella dell'avversario."
"Non ho bisogno di vincere una gara per dimostrare quanto sia inferiore la tua squadra. I numeri parlano! Quanti scudetti ha vinto il Napoli, scusa?" Il mister ci ha separati prima che io potessi rispondergli. Per il resto dell'allenamento non ci siamo nemmeno guardati. A fine lezione me ne sono andata a testa alta e sbattendo i piedi e lui mi ha sbarrato la strada con la bicicletta per non farmi passare. "Togliti!" Gli ho urlato.
"No!" Ha detto lui in un sogghigno. "Togliti dai piedi o ti faccio cadere dalla bici!"
"Non ho paura delle minacce di una ragazza!"
Ho perso la bottiglia d'acqua e glie l'ho versata addosso. L'ho superato mentre si asciugava gli occhi.
"Ehi scema!" Mi ha urlato. A quel punto pensavo mi volesse rincorrere con la bici.
"Ci vediamo alla prossima lezione. Sempre che tu non abbia paura di perdere un'altra partita!"
"Io non perdo mai!" Gli ho urlato dietro.
"Vedremo..." Ha detto lui ancora asciugandosi l'acqua dal viso.
Lo odio! Davvero, lo ucciderei!!!
Non capisco come un ragazzo così carino possa essere così antipatico. Gli uomini sono tutti uguali del resto. Vorrei non vederlo mai più...
Ma purtroppo lo dovrò sopportare fino a fine corso! Ti racconterò se litigheremo anche durante la prossimo lezione di tennis.
A presto.
Baci.
Veronica.
STAI LEGGENDO
Maktub- It is written
RomanceUna storia d'amore. Un tuffo tra i ricordi del passato e l'impatto forte e contrastante con il presente. Veronica insegue il suo primo amore dopo cinque anni. Un evento catastrofico aveva portato alla separazione dei due amanti. Riusciranno ora a to...