13 luglio 2015
"Ci vuole ancora molto?" Si lamentó Alessandro. "Io voglio sedermi! Mi fanno male i piedi"
"Oh stai un po' zitto Ale! Siamo quasi arrivati!"
"Ma perché stiamo andando a Minori?"
"Perché oggi è Santa Trofimena! E spareranno dei magnifici fuochi d'artificio!" A quella risposta Alessandro si illuminó. Lui e sua sorella amavano i fuochi d'artificio. Quella sera Maiori era deserta. Sembrava una città fantasma. Tutto il paese si era riversato a Minori, che distava solo duecento metri. Minori era molto più piccola e brutta di Maiori, ma quella sera il paese era in festa. Santa Trofimena era la padrona di Minori. In questi piccoli paesi la religiosità è molto forte, per questo la festa era cominciata sin dal primo mattino. Luci colorate, bancarella con zucchero filato, pannocchie calde, pizze a taglio, dolci di ogni forma e sorta erano esposti sulla strada principale. Veronica notó un gruppo di bambini tutti seduti con il naso in su e con lo sguardo imbambolato. Era tutti intenti a guardare lo spettacolo dei burattini dei fratelli Ferraiolo. Sorrise. Portava molti bei ricordi della sua infanzia in cui si divertiva a passare i pomeriggi a vedere le storie di pulcinella e le altre marionette. Spesso rimaneva a guardare gli stessi spettacoli sei o sette volte. Un rumore di trombe e tamburi la fece trasalire e vide arrivare la banda e dietro, portata in trionfo vide la statua di Santa Trofimena. A seguire una schiera di frati e credenti che si dirigevano verso il duomo di Minori. Veronica è il fratello si aggregarono alla folla e cercarono di farsi largo. Si avvicinarono il più che potevano per vedere meglio. Il sindaco iniziò a parlare e a ringraziare tutti per la partecipazione. Infine elogiò il Cardinale Sappa e lo ringraziò per aver partecipato alla funzione. Parlò di lui come un uomo dai mille pregi e che per loro era stato davvero un onore averlo lì. A Veronica sembrò tanto un lecchino. Infatti il Cardinale non sembrava affatto un uomo dai mille pregi. Anzi, le sembrava uno di quei tipi grassi e che stanno sempre con la canottiera bianca e unta che vendono i kebab. Era grasso e portava un vestito porpora. Aveva le mani sulla pancia e ogni tanto prendeva un fazzoletto e lo usava per asciugarsi il sudore. In effetti sembrava un po' un kebab.
"Dai Vero! Andiamo a prenderci un dolce! Che ci importa di questo grassone?!"
"Si andiamo" concordò lei.
Si allontanarono ed entrarono nella loro pasticceria preferita. Era come al stracolma di gente. Non si stupì. Era sempre piena perché i dolci era i migliori della costiera amalfitana. Appena entrati sentirono un forte odore di limone, poi di cioccolato e di cannella. Era davvero spettacolare. Le pareti erano di un giallo tendente all'arancione che creavano un'atmosfera accogliente. Dolci di ogni forma e colore erano esposti nelle vetrine. Molti bambini se ne stavano con il naso e le mani spiaccicate al vetro indicando ai genitori quale dolce volessero. Loro presero una torta al cioccolato e alle nocciole e si misero sotto un grande pino ad aspettare gli altri ragazzi del gruppo. Poco dopo, tra un boccone e l'altro, videro arrivare delle facce conosciute.
"Ehi ragazzi! Ciao!" Salutó allegramente Alessandro. Veronica fece altrettanto.
"Sapete a che ora ci sono i fuochi?" Continuò lei.
"Alle undici!" Rispose una voce che proveniva da dietro di loro. Era Riki. Non si erano parlati molto dopo il bacio sulla barchetta. Veronica gli aveva scambiato qualche sorriso imbarazzato ma non aveva avuto il coraggio di avvicinatisi di nuovo a lui. "Buonasera a tutti scusate il ritardo" disse avvicinandosi seguito da Roky. Riki le si avvicinò e le stampo un leggero bacio sulle labbra. Sembrava averlo fatto apposta per farsi vedere dagli altri. Lei lo respinse. "Perché fai così? Perché mi eviti?" Disse lui arrabbiato. "Pensavo che quel bacio significasse qualcosa per te". Non rispose subito. Sapeva che quel bacio non era significato nulla. "È che... Non voglio che gli altri ci vedano. Sai come sono i ragazzi, no?" E accennò un sorriso. Lui scosse la testa con un sorriso e le mise una mano attorno alle spalle "Ok come vuoi tu... Da che parte andiamo?"
"beh tra mezz'ora inizia lo spettacolo. Quindi direi di farci un giro tra le bancarelle e poi di andarci a mettere sulla curva della montagna. Lì i fuochi si vedranno benissimo"
"Ma da dove li sparano?" Chiese Roky "Da quella chiatta in mezzo al mare" rispose lei indicando una grande barca in mezzo al mare. Agli altri sembra una buona idea così si sparpagliarono tra le bancarelle. Le ragazze si provarono molti gioielli e si misero a litigare per chi dovesse avere l'ultimo smalto color blu notte. Lei non era mai stata così. Non amava quel tipo di cose. Vide una bancarella di oggetti usati e compro un vecchio disco in vinile dei Beatles e poi si diresse verso una bancarella piena di libri. Amava leggere. Specialmente le storie Fantasy. La facevano entrare in un mondo in cui amava vivere: il mondo dell'immaginazione. Era sempre stata una ragazza con la testa fra le nuvole. Quando leggeva era impossibile parlare con lei. Si concentrava tanto da non sentire quello che le dicevano gli altri. Afferrò un libro dalla copertina color porpora e cominciò a sfogliarlo. Ad un certo punto una mano si allungò per prendere un libro che era vicino a lei. Lo guardó aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri. Lo riconobbe subito. Era molto cresciuto dall'ultima volta che lo aveva visto. "LORENZO!" Urló lei con gioia. Lui si aggiustò gli occhiali e la guardò meglio. "Veronica? Veronica Grimaldi?" Lei annuì. "Quanto tempo è passato! Non ti vedo da quando..." Si fermò e abbasso lo sguardo. Anche lei si incupì poi cercó di smorzare la tensione. "Come stai?" ; "Io bene dai. Non mi lamento. A scuola va tutto bene e anche in famiglia. Tu che dici? L'anno prossimo farai l'ultimo anno se non sbaglio"
"Si esatto!"
"Ah come Daniele". Le balzó il cuore in gola. Daniele. Non sentiva pronunciare quel non da moltissimo tempo. "Si... Proprio come Daniele" provó un certo piacere nel pronunciare il suo nome. "Lo hai sentito ultimamente?" Chiese lei speranzosa. "No... No. Non ci sentiamo molto da quando abbiamo smesso di andare a scuola insieme. Però ho saputo che non sta tanto bene. Tu invece lo hai sentito?"
"Non ci parliamo da tanti anni. Lo sento solo per gli auguri di Natale e Pasqua. Gli ho scritto l'altro giorno proprio in questo proposito. Abbiamo mezzo litigato. "
"Non vi parlate per quel fatto?!" ; "Esatto... Non abbiamo mai chiarito sulla cosa e di conseguenza non me la sono mai sentita di parlargli."
"Che stupidaggine! Siete grandi e grossi! Dovreste parlare"
"Si lo so... Ci proverò!"
"Beh se un giorno non hai nulla da fare, potresti andare a vedere il nuovo porto che hanno fatto a Maiori. Só che lui sta sempre lì con gli amici" e ammiccò. "
"Vero! Andiamo?" Era Riki.
"Si arrivo subito! Vuoi venire con noi a vedere i fuochi?". Lui si fece bianco come un cencio. "Ehm... Non é che ne vada proprio matto. Anzi mi hanno sempre fatto un po' paura." Sorrise imbarazzato. Lei scoppiò a ridere e lo salutò con un abbraccio. Lei e gli altri si andarono a mettere sulla curva della montagna. Si sedettero con le gambe a penzoloni. Avevano tutti lo sguardo rivolto verso la chiatta che stava sul mare. Molti altri ragazzi ebbero la loro idea. Infatti in pochi minuti la curva della montagna si riempì di gente. A cinque minuti dall'inizio dello spettacolo, partirono tre sparì dalla chiatta. Tre spari secchi che emettevano una luce bianca. Era un avviso che lanciavano sempre per dire che lo spettacolo stava iniziando. Quelli che erano ancora in piedi si misero a sedere. Lo spettacolo incominciò. Fuochi d'artificio di ogni colore e forma venivano sparati nel cielo formando dei magnifici disegni. Ad un certo punto furono sparati nel cielo dei fuochi che una volta scoppiati produssero delle specie di fantasmi che fecero delle giravolte e poi si diffusero in tutte le direzioni. Il pubblico esplose in una serie di "oooooh". Ma Veronica aspettava solo le sue preferite: le fontane. O meglio, lei le aveva sempre chiamate così, fin da bambina, perché sembravano delle fontane dorate. Proprio mente Riki le metteva una mano attorno alla spalla ci furono tre botti consecutivi dalle quali scesero dei filamenti dorati. Erano proprio le fontane. Veronica sorrise e si portò le mani alle guance. Si sentiva come quando aveva 5 anni. Qualche ciocca di capelli le scese sul volto. Mentre si girava a destra per mettersi le ciocche dietro l'orecchio lo vide. Un volto familiare. Capelli neri ricci. Braccia e gambe tornite. Un naso piccolo e dritto. Due occhi di un verde chiaro che la fissavano. Stava guardando proprio lei. Non c'erano dubbi. Lei ricambiò lo sguardo. Quei due magnifici occhi si socchiusero leggermente e poi continuarono a guardarla. La stavano esaminando. Poi soffermò la sua attenzione sul braccio di Riki che cingeva le spalle di Veronica. Lei continuava a guardarlo, imbambolata. Come se stesse guardando un fantasma. Alzó una mano per salutare, ma lui si voltò a guardare i fuochi senza più guardarla. La stava ignorando. Veronica sbuffò dal naso. Si voltò e continuó a guardare i fuochi. Ogni tanto si voltava e vedeva se anche lui ricambiava il suo sguardo, ma lui continuava a guardare i fuochi con il naso all'insù e lo sguardo vero il cielo notturno. Altri tre colpi secchi con un intervallo di due secondi l'uno dall'altro segnarono la fine dello spettacolo. Si alzarono tutti in piedi. Lei continuava a guardarlo anche tra la folla. Lo seguiva con gli occhi. Accelerò. Doveva parlargli. Si staccò dal gruppo. Continuò a correre. Molta gente le passava in mezzo e la faceva rallentare. Ad un certo punto lo perse. Si girava su se stessa senza trovarlo. Non sapeva dove andare. La gente le passava accanto e le sbatteva addosso. Quando ogni speranza di poterci parlare era svanita, una mano la trascino fuori dalla folla. Inciampò e cadde addosso ad una figura alta e slanciata.
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Maktub- It is written
RomanceUna storia d'amore. Un tuffo tra i ricordi del passato e l'impatto forte e contrastante con il presente. Veronica insegue il suo primo amore dopo cinque anni. Un evento catastrofico aveva portato alla separazione dei due amanti. Riusciranno ora a to...