Capitolo 16

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17 luglio 2015
"Dobbiamo denunciarlo!" Urlò Alessandro balzando in piedi sulla sedia. Veronica aveva appena finito di raccontare quello che era successo al Minori in white. "Questo è pazzo! Se non ci fosse stato Daniele saresti stata stuprata! E chi mi dice che quel pazzo non aveva anche un coltello!? Ubriaco come era poteva anche ucciderti!!!"
"Calmati Ale. Ora sto bene..."
"Non mi calmo per niente! Dobbiamo provvedere subito. Vado a parlare con mamma e papà!" Se ne andò a grandi passi verso il piano di sopra. Riki era alla sua destra. Sembrava arrabbiato. "Sto bene Riki. Non è successo niente. Per fortuna c'era Daniele"
"Appunto... C'era Daniele!" Disse spazientito. Si andò ad affacciare al balcone e si accese una sigaretta. Lo faceva solo quando era molto nervoso.
"Spegnila." Disse lei. Non voleva che fumasse. Almeno non davanti a lei.
"Che ti prende me lo spieghi?"
"E se non ci fosse stato Daniele? Quel tizio ti avrebbe fatto del male. Lo capisci? Avevo promesso a me stesso che ci sarei stato sempre per te, e invece ti ho lasciata da sola! E guarda cosa è successo!" Aspirò forte con la sigaretta. Si fece uscire il fumo dalle narici e poi lo sputò fuori dalla bocca.
"Non puoi salvarmi da ogni situazione... Non puoi impedire che mi facciano del male. Dovresti tenermi in una gabbia. Sarei un animale. Non puoi vivere la vita nella paura che possa succedere qualcosa. La vita è già tutta scritta, e a quanto pare era destino che questa sera Daniele mi salvasse."
"Oh ma vaffanculo tu e il tuo destino del cavolo!"
"Perché te la prendi con me adesso!?"
"Veronica! Non esiste alcun destino. È fortuna. Solo dannata fortuna. C'è chi ne ha di più e chi ne ha di meno. Se davvero ci fosse un Dio che scrive il nostro destino, perché allora ci sono persone che muoiono di fame? Perché ci sono degli infami ricconi che stanno in santa pace e degli uomini poveri con un cuore enorme che soffrono di fame? Perché quel cazzo di buttafuori ti stava quasi per stuprare? A te! Che sei una così brava persona! Perchè Luca è morto cinque anni fa? Per destino?! Se è così, il destino fa schifo! E se c'è un Dio è un infame!"
"Non dire cose così blasfeme!"
"Dico quello che cazzo mi pare." Era evidentemente fuori di se... "Il mondo fa schifo..."
"No! Non è vero!"
"Perché?"
"Ma non pensi alle cose belle, eh? Pensi solo alle disgrazie? Allora perché il sole sorge? Perché incontriamo persone ogni giorno? Se la vita non avesse senso tanto vale starsene seduti su una sedia ad aspettare la morte non credi? Io preferisco vivere la mia vita con i suoi alti e bassi. E se questa sera era destino che io dovessi morire, essere stuprata o altro, vuol dire che era così che doveva andare. Forse non potrai crederci. Ma le cose più incredibili, spesso nascono dagli avvenimenti più terribili..."
Lui non rispose. Rimase a guardare il panorama. La sigaretta fumava lenta.
"E cosa ne abbiamo guadagnato da questa storia? Quale è la morale?"
Non rispose.
"Non lo so..." Rispose in un sussurro. Rimasero a guardare le montagne per un po'. Poi lei aggiunse: "Meno male che c'era Daniele..." Sorrideva mentre lo diceva.
"Sempre in mezzo quel tipo!" Si arrabbiò Riccardo.
"Perché te la prendi tanto!? Non è successo nulla!"
"Ho visto come lo guardi Veronica! Non mi hai mai guardato così! Mi ero illuso che tra noi ci fosse finalmente qualcosa. Invece sono sempre lo stupido migliore amico!"
"Allora è per questo che sei tanto arrabbiato! Sei geloso di Daniele!"
"Si! Si! È proprio questo il problema! Perché non dovrei essere geloso! Non mentire Veronica ti conosco troppo bene. Dammi almeno un buon motivo per cui non dovrei essere geloso e io smetterò subito!"
Lei borbottò qualcosa. Ma non sapeva che dire. Era la verità. Non provava altro che forte amicizia nei suoi confronti. Ma non lo amava, e Riki lo aveva capito. Lui si spazientì. Buttò la sigaretta per terra e la schiacciò forte col piedi. Fece per andarsene. "Aspetta! Riki! Non andare! Io..."
"Guardami negli occhi e dimmi che non lo ami. Anzi: dì che mi ami, Veronica! Dimmelo!"
Lei lo guardava con la bocca aperta. Voleva dire qualcosa ma dalle sue labbra non usciva alcun suono. Non lo amava.
Lui scosse la testa arrabbiato e se ne andò. "Riki! Riki dove vai! Aspetta!"
Questa volta non si girò. Andò via senza guardarsi indietro.
"Cazzo... Cazzo, cazzo, cazzo"
Continuava a ripeterselo come se potesse farla sentire meglio. La serata era stata già abbastanza un disastro. "Ci mancava solo questa!" Pensò.
Riccardo non si fece vedere per giorni. Non rispondeva alle sue chiamate, ne alle sue telefonate. Ma infondo forse era meglio così. Non sapeva cosa dirgli. Non voleva mentirgli. Non lo amava. Non lo aveva mai fatto.

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