La fine è soltanto l'inizio

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La mattina dopo, Dwight prese una bottiglietta di liquido nero fuori dalla porta della camera 6. La portò in ufficio, la etichettò con il nome di Greta Prescott 2024 e la mise nel frigorifero.


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Dwight, bevendo una lattina di Coca Cola, osservava l'autista del carro attrezzi controllare i ganci che avrebbero rimorchiato la Pontiac.

«Ultimamente gli affari ti vanno molto bene, vero Warren.»

Warren gli mostrò il dito medio e Dwight sorrise.

«Non puoi essere ancora dispiaciuto per quello che è successo al ragazzino.»

«Non doveva morire.»

«Oh si, invece. Lo sai che devono morire tutti. E' la regola. Credimi, non vuoi sapere cosa succede se non lo fanno. »


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Due settimane dopo, Dwight, si trovava in piedi a guardare l'autostrada dalla finestra della reception. Poi guardò verso la camera numero 6 e vide alcune ombre muoversi nervosamente dall'interno. Afferrò un cartello da dietro il bancone e uscì dalla reception. Camminò fino all'insegna del Lakeview Motel e appese dal basso un cartello con su scritto: Gratis la prima notte. Poi guardò su e giù lungo tutta l'austrada, era vuota e buia. 

«Dai, su forza, andiamo!» Sussurrò prima di tornare in ufficio.


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Era tardo pomeriggio. La ragazza dai capelli rossi e di bella presenza che si era fatta precedentemente trovare nella Pontiac, stava camminando lungo il ciglio della strada quando vide un piccolo furgoncino bianco della Heritage Baptist Church accostare accanto a lei e abbassare il finestrino di destra. L'autista era un uomo paffuto dal viso simpatico e sulla cinquantina, aveva gli occhi piccoli e la barba di qualche giorno.

«Sta bene, signorina?» La voce dell'uomo aveva un tono cordiale.

«Si, è solo che la mia macchina si è rotta.»

«Le serve aiuto?»

«Si, grazie per essersi fermato. Avrei bisogno di un passaggio.» Vide quattro uomini in giacca e cravatta seduti sui sedili posteriori e sorrise. «Sto in un piccolo motel poco più avanti. Mi ci può accompagnare? Le va di portarmi? Non è lontano da qui, è appena più avanti. Non può dirmi di no! Sono solo una giovane ragazza indifesa mi ci deve portare!»

La sua improvvisa aggressività spaventò l'uomo, che, seppur di poco, iniziò ad accelerare. «Mi dispiace, abbiamo un programma da rispettare. Vorrei tanto poterlo fare, ma non posso.»

«Ho bisogno d'aiuto e voi maledetti cristiani cosa fate? Dovete aiutarmi!»

«Non mi sembra ferita. Che Dio la benedica!»

La ragazza tirò su la maglietta e mostrò loro un seno prosperoso dai capezzoli rosei e turgidi. «Ve le lascio toccare! Datemi un passaggio e potrete toccarle tutto il tempo che volete!»

Il furgoncino della chiesa accelerò e lei gli corse accanto sbattendo i pugni contro il finestrino e sbraitando. Vi prenderemo tutti. Prenderemo ognuno di voi! Vaffanculo coglioni! Vaffanculo! L'inferno verrà a prendervi! Pregate il vostro inutile Dio finché siete in tempo!

Alla fine smise di correre e guardò il furgoncino bianco allontanarsi a tutta velocità. Poi si voltò e tornò indietro lungo la strada. Quando arrivò al parcheggio del Lakeview Motel si fermò, alzò lo sguardo verso il cielo cupo e l'aria intorno a lei iniziò a tremolare. Il colore della sua pelle sembrò disciogliersi, il suo viso si contorse spaventosamente nello squagliarsi e le sue mani si dissolsero come ben presto fece il resto del suo corpo. Presto svanì in una nuvola di fumo nero e Dwight era lì... Entrò nel parcheggio e si fermò quando vide qualcuno seduto sul bordo della decrepita piscina per bambini. Lui conosceva bene quella bambina. Era tutto tranne che innocente. Le sue piccoli ali nere sbattevano in continuazione e il rosso fuoco dei suoi occhi reclamavano quello che le spettava come d'accordo: la carne e il sangue.

«Cosa ci fai qui fuori? Non è possibile! Non puoi essere qui. Come hai fatto ad uscire?»

La bambina alzò il braccio e lo indicò.

«No, no...  No!»

Per la prima volta dopo moltissimi anni, Dwight provò paura mentre correva verso la reception.


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Osservò la strada finché un movimento non attirò la sua attenzione sulla camera 6. Una donna nuda cone le zampe da ragno sulla faccia era in piedi sulla porta e lo osservava. Dwight si allontanò dalla finestra della reception, si ritirò sulla porta del retro, nell'ufficio, chiuse la porta a chiave e si sedette.

"Cosa cazzo sta succedendo? pensò, tremolante.

Cercò disperatamente le chiavi del suo camioncino. Rovesciò i cassetti della scrivania e svuotò ogni scatola sul pavimento.

"Stanno forse venendo a prendermi? Ho bisogno di trovare altre vittime e subito. Hanno fame! Farò in tempo?"

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