Era mattina. Dwight lasciò la reception con una tazza di caffè in una mano e una ciambella nell'altra e attraversò il parcheggio fino ad arrivare davanti alla camera numero 6. Prese da terra una bottiglietta rossa con all'interno del liquido nero e si voltò verso l'auto della polizia parcheggiata vicino alla piscina per bambini. Si avvicinò e guardò all'interno notando il fucile, alcune confezioni vuote di Chicken Fingers e una radio. Si voltò a guardare l'autostrada e vide che era deserta. Raccolse da terra un grosso sasso e ruppe il finestrino lato guida. Aprì la portiera, si sedette e accese la radio. Prese il trasmettitore, cliccò il bottone rosso e sentì un frusciò.
«Non so se mi stai ascoltando, Warren, ma Cliff ha lasciato la sua macchina qui al motel. Qualcuno l'ha danneggiata e devi rimorchiarla.»
Rimise il trasmettitore al suo posto e rimase lì ad aspettare, sorridendo e ascoltando l'interferenza...
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Un carro attrezzi entrò nel piazzale e si parcheggiò dietro l'auto della polizia. Warren scese dal camion e guardò all'interno dell'auto della polizia verso i vetri rotti e il grosso sasso che giaceva a terra. Poi vide Dwight in piedi appena fuori la reception che beveva una tazza di caffè nero.
«Hai visto chi è stato?»
«Negativo. Sono uscito e l'ho trovata così.»
«E Cliff?»
«Non ne ho la minima idea.»
Warren non era uno sprovveduto. Guardò nuovamente dentro l'auto della polizia e si accorse che il portafucile era vuoto. Gli rivolse un sorriso falso sapendo che probabilmente lui sarebbe stato la prossima vittima.
«Prima d'iniziare ti va una tazza di caffè?»
«Mi ci vorrebbe proprio, amico.»
«Andiamo, allora...»
«Dammi un secondo. Preparo il tutto e arrivo.»
Dwight sorrise e guardò Warren dirigersi verso il retro del camion, sganciare la barra di serraggio e slegare il verricello.
«Ho anche le ciambelle.»
«Queste sono le notizie che mi piacciono», prese un cacciavite e se lo infilò in tasca.
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Dwight girò dietro il bancone verso la caffettiera e prese una tazza in ceramica. Warren si sedette sul divano e si appoggiò allo schienale.
«Non sai a che ora è arrivato?»
«Sono rimasto bloccato in ufficio per un paio d'ore. Non l'ho sentito arrivare.»
«Hai controllato le camere? Magari sta dormendo con qualche prostituta. Conosci bene sue abitudini.
«Ho controllato. Le chiavi sono tutte al loro posto.»
Dwight girò intorno al bancone e porse a Warren la tazza di caffè e una scatola di ciambelle.
«Allora immagino che sia venuto qui per qualche emergenza.»
Dwight si sedette sulla sedia rattoppata davanti al bancone e gli rivolse un sorriso agghiacciante.
«Ultimamente è raro avere dei clienti. Prima era diverso.»
«L'esperto sei tu, Dwight», disse Warren. «Per dire così immagino che non vedi il becco di un quattrino.»
«Gli affari vanno a rilento... ma procedono», disse Dwight sbadigliando.
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MOTHELL
HorrorGli abitanti della sperduta cittadina di Oak Creek (Iowa) nascondono un oscuro un segreto. Il portiere notturno del Lakeview Motel ha stretto un patto con i demoni che usano a proprio piacimento il portale che si trova all'interno della stanza nume...