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Avevo la gola secca, mi alzai di scatto, ormai non riuscivo più a dormire se non mi alzavo almeno 4 volte a notte e quella era proprio la quarta e sparavo quindi l'ultima. Bevvi un bicchier d'acqua e tornai sul divano, "Mh" Sentii mugolare Max mentre mi accomodavo la coperta sul corpo. "Scusa" Sussurrai al suo lobo, lui si girò piano verso di me e mi diede un bacio sulle labbra. "Charlie dove eri andato, ti sei mosso almeno 30 volte" Stropicciò gli occhi per vedere meglio, io sorrisi dolcemente rivelando le mie fossette che Max toccò con un dito disegnando un puntino con il polpastrello.
"Non riuscivo a dormire" Ammisi mentre mi avvicinavo a lui per poi sdraiarmi tra le sue braccia muscolose che mi accolsero molto volentieri.
"Ora ci sono io" Mi strinse forte, che si sentisse davvero in colpa per essere andato alla festa? Forse volevo che si sentisse un po' in colpa.
Non risposi alla sua affermazione, come potevo fidarmi tanto di una persona che non sa neanche se gli piace il genere maschile? E probabilmente alla festa se ne è limonate altre 5.
Chiusi gli occhi ma il suo fiato caldo che mi premeva sul collo non riusciva a farmi addormentare.
"Tu quando pensi di dirmi se ti piacciono i maschi o no?" La domanda uscì dalla mia bocca fredda e cruda come un duro colpo da assorbire piano piano.
Un colpo di pistola dopo le scongiure  di non premere il grilletto, ma io lo avevo premuto ormai e la pallottola cercava un posto dove incastrarsi.
"Non lo so, e tu lo avevi accettato" Mi alzai in posizione seduta guardandolo.
"Ma non voglio aspettare fino a quando faremo il ritiro dalla formula uno, voglio certezze"
Mi sdraiai di nuovo dall'altra parte alla sua e lo stesso fece lui, strattonai un filo di coperta e chiusi gli occhi.
"Io ci tengo veramente a te" Sussurrò dall'altra parte della coperta, mi girai delicatamente cercando di non sfilare dal mio corpo la fonte di calore.
"Lo spero veramente" La frase era sentita e si, speravo che non mi avesse solo usato per i suoi scopi, speravo che tenesse a me nonostante io sia così complesso.
Il silenzio più totale si era abbattuto nella casa, forse Max dormiva già, o forse faceva finta di dormire, quanto volevo star dormendo al momento invece i pensieri mi divoravano si prendevano sempre un ora del mio sonno poi finiva che ne volevano sempre di più, fino a restare tutta la notte sveglio, con Max era diverso ma dopo il pomeriggio e James forse nemmeno Max sarebbe riuscito a calmarmi.
La sua mano si mosse sul mio fianco dolcemente circondandomi e obbligandomi a avvicinarmi a lui.
"Charlie, perché non mi parli? sei arrabbiato?" Le sue dita disegnavano sul mio corpo, e si incastravano, mi avvolgevano come in una coperta.
"Io ti piaccio?" Il silenzio prima della tempesta, la voglia di sentire la sua risposta ma la paura di non volerla sapere.
Poi le sue labbra si aprirono come le piante in primavera che stava per conferirmi la risposta.
"Si" La tempesta aveva cambiato isola, sorrisi dolcemente per poi baciarlo, una, due, tre volte.
Mi accoccolai sul suo petto, "Domani battezzeremo il nuovo letto spero" Fece un sorriso malizioso e un occhiolino fugace, io sorrisi con lui e annuii.
Poi chiusi gli occhi.

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Capitolo corto ma lo scrivo tardi e non avevo in mente più niente, mi farò perdonare con il prossimo.

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