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Ormai erano passati due giorni da quando era iniziato il gp di casa, e stava andando tutto troppo bene per essere vero, sarebbe arrivato un uragano e avrebbe portato via tutto.
Di solito era sempre così quando correvo a casa, decisi di alzarmi dal letto e scendere in cucina. Nonostante tutto erano anche due giorni che non avevo contatti con i miei amici, Max e Pierre.
Molti e molti mi avevano chiamato quasi tutti i contatti ma non avevo risposto e nemmeno avevo intenzione di farlo. Stavo a CASA da ormai due giorni e il mio appartamento non lo avevo più visto e forse era anche meglio, la mia famiglia mi aveva accolto come il più bello dei regali soprattutto dopo aver sentito cosa mi era successo.
Oggi ci sarebbero state le qualifiche ed ero fiducioso della mia macchina lo stavo facendo per papà e Jules e tutta la mia famiglia.
Decisi di farmi coraggio e indossare la maglia della ferrari e una tuta per andare alla pista a correre.
"Charles la colazione!" Sentii gridare mia madre dalla cucina mentre ero ad un passo dalla porta, "Stai tranquilla" Non avevo molta fame probabilmente era l'asia che mi riempiva lo stomaco, Artur si alzò quel poco dal divano che bastava per vedermi e far vedere a me la sua presenza.
"Buona fortuna, ci vediamo oggi pomeriggio" Mi sorrise dolcemente io pure per poi uscire dalla porta.

Non appena sceso dalla macchina sentii il vento di monaco entrare nelle mie narici e ero a casa.
Quel circuito dove sin da bambino papà mi portava e sono sicuro che avrebbe voluto vedermi sfrecciare lì su una rossa, su una Ferrari in formula 1.
E sarebbe fiero di me, ne sono sicuro che mi guarda dal cielo e è fiero di me, insieme a Jules che sorride e permette a questo giorno di splendere.
Entrai dentro, e mi riscaldai i muscoli prima di iniziare  a correre sui rettilinei e le curve.
Molti piloti erano li ma ignoravo tutti perché era ciò che stavo facendo da ormai 3 giorni, ma il mio sguardo maledetto non potè non soffermarsi su lui, il numero 1 o meglio 33 come volete voi. Era lì con una donna, una ragazza.
Per un attimo mi sentii vuoto, colpito da una freccia che si trovava dietro di me e aspettava soltanto che io mi girassi e perdessi il controllo.
Non sarebbe successo, sapevo che lui non mi voleva dall'inizio quindi...non mi sarei lasciato rovinare un weekend a casa mia per un ragazzo, o meglio per un coglione.
Iniziai a correre vidi che lui guardava verso di me ma le mie lacrime iniziarono a scendere e quindi corsi iniziai a correre, nonostante le lacrime mi offuscassero la visuale conoscevo quel circuito.

Mi stavo asciugando, il sudore sul mio vestiario aveva reso la maglia bianca ormai trasparente e non che volessi asciugarla completamente ma in conferenza non pensavo fosse molto adatto andare in quelle condizioni ma non avevo altra scelta.
Mi posizionai in uno dei tanti posti né troppo in cima e né troppo in fondo, per fortuna accanto a me si posizionarono Lance e Esteban perché se fossero arrivati prima Carlos, Lando, Max, Pierre avrei dovuto spiegare il perché non rispondevo a nessun dei loro messaggi.
Le domande dei giornalisti volavano come il tempo e non vedevo l'ora che finisse dopotutto.
"Charles, in molti chiedono della sua situazione sentimentale" Mi pietrificai, ero single, ero ingannato e decisi di ribattere contro Max, con prepotenza.
"Mi dispiace deludere ma ancora non ho trovato la persona per me. Ma so che qualcuno qua ha una nuova relazione" Indicai Max, i giornalisti si girarono verso di lui,
"Max, l'abbiamo vista fuori con una ragazza quale è il suo nome?" Lo vedevo in difficoltà si guardava attorno come quando la preda sta per essere colpita dal predatore ma non sa da quale parte agirà.
"Kelly" Rispose secco senza aggiungere niente, Max era sempre così anche da bambino quando non voleva rispondere era sempre vago.
Feci un sorrisino che non fosse troppo visibile ai giornalisti e alle telecamere.
"E da quanto tempo va avanti?" Continuò l'intervistatore, Max deglutì almeno 3 volte prima di rispondere e si schiarì la voce, "Siamo qui per parlare di formula 1 no? Poi la conferenza è finita" Si alzò bruscamente come se la sedia scottasse o fosse piena di spilli o aghi.
Andai nel mio spazio riservato del paddock per sdraiarmi un po' sul divanetto prima di tornare a casa, un rumore mi fece sobbalzare, nessuno era nel paddock dato che mancavano 3 ore all'inizio delle 3 prove libere.
Max era dentro insieme a me.

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