3

65 4 1
                                    

Uno spiraglio di luce entrò nella stanza sui miei occhi, mi svegliai assonnato, presi il telefono sul comodino e guardai l'orario, erano le 12:00
Cazzo, avevo dormito troppo, prima di alzarmi ripensai a cosa era successo ieri sera, tutto sarebbe andato bene se non fosse stato per quel pezzo di merda di Max. Come sempre aveva rovinato tutto e avevano litigato, ormai era una routine anche in vacanza a quanto pare.
Mi alzai dal letto andando in cucina, pensando solo dopo che ero arrivato ieri e quindi non avevo un cazzo da mangiare, misi il costume bianco e una maglia sopra, prima di andare in spiaggia sarei andato inevitabilmente al supermercato per prendere qualcosa da mangiare.
Noleggiai una bici e mi diressi verso il primo supermercato vicino alla mia camera, presi cibo e bevande e mi diressi verso la cassa.
Una figura mi spiccò all'occhio, cazzo James.
Mi notò pure lui e alzò la mano con un cenno per salutarmi, io pagai il tutto e uscimmo assieme.
"Dove stai andando?" Mi chiese James con fare curioso, "Vado a lasciare la spesa e vado in spiaggia, te?" "Casualmente anche io sto andando in spiaggia se ti aspettassi là?" Mi guardò supplicante.
"Va bene, ci metto pochissimo" Sorrisi e salii sulla mia bici, arrivai a casa poggiai la busta sul tavolo e uscii di nuovo togliendo la maglia e mettendo le ciabatte per andare al mare.
Infondo non sembrava esser andato tutto così male dai. Presi un ombrellone e una sdraio vicino a lui, e posai tutte le mie cose, sfortunatamente in spiaggia vi era pure Max con Pierre, Kika, Lando e Carlos.
Ignorai la sua figura per concentrarmi su quella di James. "Ci hai messo pochissimo" Sorrise aggiustandosi il costume "Si, non avevo molta roba da sistemare" Charles non hai sistemato un cazzo ecco tutto. "Bene, bene" Sorrise sinceramente, mi guardò "Stasera sei libero?" Lo guardai maliziosamente, "Credo di si ma non ne sono pienamente sicuro a meno che i miei amici non vogliano fare qualcosa" Dissi spostando la mia sdraio al sole.
"Capito, se sei libero puoi chiamarmi e venire da me, così non abbiamo interruzioni, tieni questo è il mio numero" Disse sorridendo mentre con la mano destra mi allungava un foglietto con scritto il numero telefonico. Sorrisi di rimando "Ti chiamerò" Dissi facendo l'occhiolino. "Vado un attimo in bagno poi passo dal bar, vuoi qualcosa?" "No non preoccuparti" Gli dissi guardandolo andare.
"Chi è?" Mi girai di scatto, i miei occhi si incrociarono con i suoi, aveva la mascella serrata e gli occhi che mi pungevano. "Che ti importa Max"
"Non mi vuoi far conoscere il tuo amico? Sei geloso che io potrei piacergli di più?" Mi guardò con fare malizioso e di sfida, io lo riguardai facendo scorrere il mio sguardo su tutto il suo corpo, cazzo se si allenava non avevo mai visto un corpo così dannatamente perfetto. "I miei occhi sono qui Leclerc" Disse sorridendo, "Lo so dove sono, non ho bisogno del navigatore" Fece spallucce, "Pensavo di si dato che stavi guardando tutto tranne che quelli" Cazzo se lo odiavo, che brutto presuntuoso.
"Max non ti eccitare troppo all'idea" Risposi, "Stai tranquillo Leclerc, sei la persona che potrebbe eccitarmi di meno in questo mondo" Si voltò raggiungendo gli altri.
Fanculo Max Verstappen.
"Ma era Max Verstappen?" Gridò James.
"Già proprio quel pezzo di merda" Risposi io, lui scoppiò in una risata. "Posso intuire che non ti stia simpatico, ma non puoi dire che sia brutto guarda che lineamenti, che occhi, che fisico"
"Se te la vuoi fare con lui basta dirlo eh" Aggiunsi ironicamente. "Haha, era solo per dire" Annuii, "Lo so, lo so" Mi guardò leccandosi le labbra, "Io devo andare ma ei, chiama per qualsiasi cosa" Mi fece un occhiolino di sfuggita e se ne andò.
Stavo per raggiungere li altri quando notai che se ne stavano andando tutti via.
"Pierre, dove andate?"
"Andiamo a fare una escursione, siamo tutti tranne te e Max" Mi lanciò uno sguardo dispiaciuto.
"Spero sia uno scherzo Pierre" Commentai le sue parole, "Niente scherzi amico, mi dispiace" Mi diede una pacca sulle spalle. "Però guarda il lato positivo, stasera nella stanza di Max fanno una festa, puoi aiutarlo a decorare e preparare il tutto, noi torneremo dopo cena" Lo guardai malissimo, "Ce la puoi fare" "Preferirei morire Pierre" "Eddai" Ci salutarono tutti e rimanemmo solo io e lui.
Charles e Max, I due rivali, coloro che si odiavano dai kart.
"Eccoci qua" Sbuffai rumorosamente.
"Che culo" Confermò lui.
"Andiamo a mangiare almeno?" Proposi dato l'orario.  "Non è una brutta idea, dove?"
"Alla mia camera, ho fatto la spesa stamattina prima di-"
"Quanto parli andiamo e basta" Disse afferrando le sue cose dal lettino.
"Ok ok, calmati però" Dissi in segno di arresa.
Arrivammo nella stanza, "Cosa vuoi mangiare?" Gli chiesi, "Fammi vedere che hai comprato" Si avvicinò al tavolo, facciamo la pasta?" "Perfetto" Presi una pentola e misi l'acqua all'interno, misi il sale.
"Quanto ci mette a bollire?" Mi chiese con faccia rassegnata, "Non lo, lo scopriremo però"
"Wow, che interessante" Alzò le mani e le braccia al cielo ironicamente.
"Sediamoci sul divano, ti va?" Lui annuii e ci sedemmo.
Mentre cercavo di prendere il telecomando, sentii la sua mano toccarmi il braccio e mi girai. "Charles, ti devo delle scuse" Lo guardai confuso, me le doveva? Per molte cose.
"Ieri ti ho detto quelle cose, sul tuo orientamento sessuale e anche oggi in spiaggia, io mi dispiace" Mi guardò i suoi occhi si incastrarono nei miei.
"Non-aspetta" Mi alzai per andare a gettare la pasta più velocemente possibile nella pentola e poi ritornai accanto a lui.
"Non ti scusare, tranquillo" Misi la mia mano sopra la sua, lui alzò lo sguardo.
"Mi dispiace davvero" I suoi occhi erano sinceri, non avevo mai visto una emozione trasparire da essi ma eccola, forse i suoi occhi non erano insensibili bisognava solo imparare a leggerli.
"Ti ho detto che non devi scusarti" Ripetei, ero incantato, non riuscivo a muovermi. Vidi la sua figura avvicinarsi alla mia, appoggiai le mie mani sul suo collo, e quando credevo l'incredibile, lui si allontanò rudemente.
"Ma che cazzo stiamo facendo io non sono così" Si allontanò ancora di più, "Così come" Inclinai la testa.
"Gay" Pronunciò quelle parole con disprezzo, "Ah ma guarda sua maestà, prima se non sbaglio ti sei scusato" Domandai, "Si ma poi è successo questo"
"Ti sei avvicinato per primo tu Max"
"Non è vero Leclerc, e io me ne vado, ho una festa da preparare" Raggiunse la porta con passi pesanti, come se la colpa fosse mia, usci poi dalla camera sbattendo la porta. "Fanculo ancora" Gridai calciando il tavolino davanti a me.
E tu Charles perché cazzo non ti sei fermato? Che volessi farlo? No impossibile sono solo in astinenza forse.

——————-
Ciao ancora a tutti! vi piace? Vi prego ditemi errori grammaticali ecc...

Champions //Lerstappen//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora