"Ok io vado a vedere chi è tu aspetta qua ok?" Chiesi poggiando la mia mano sul suo petto, lui alzò il sopracciglio serrando la mascella, "Perché mai? Cosa non posso vedere?" Io mi guardai ottorno cercando di ignorare il suo sguardo che sentivo su di me, e sapevo che se lo avessi guardato non sarei riuscito a mentire. Lui mi prese il mento costringendomi a guardarlo, le sue mani erano ferme e calde, mi guardava con massima serietà.
"Ho paura, che possa essere J...James" Dissi abbassando lo sguardo imbarazzato, "Vengo anche io, e gli diciamo che se ti cerca ancora sarò io l'ultima persona che vedrà" Mi sorrise lasciandomi il viso per poi accarezzarlo dolcemente. Ci alzammo definitivamente dal letto per scendere, ero a pochi centimetri dalla porta e il cuore mi martellava nel petto e non dava cenno di voler smettere.
Max mi superò, aprì la porta rivelando il volto di James, era sorpreso, "Che vuoi"? Disse Max con tono basso, si appoggiò allo stupide della porta, "Io cercavo in realtà Charles, lo hai visto?" Lui si guardò attorno fingendo di cercarmi senza molti risultati, in verità io ero lì, e stavo ascoltando tutto e mi sentivo il primo dei codardi.
"No non l'ho visto, forse è partito prima per l'aeroporto" Disse alzando le mani in segno di arresa, "Ok, gli scriverò, grazie tante Max" Max chiuse la porta sbattendola, era abbastanza infastidito e si notava molto, la mascella era dura e serrata, gli occhi erano freddi come una giornata di gennaio, e i pugni della mano serrati e stretti.
"Non lo voglio più rivedere" Mi avvicinai con calma verso la sua figura, portai le mani sulle sue spalle con delicatezza, "Sai che non devi pensare a lui, vero" Sentivo i suoi occhi freddi su di me, e mi avevano definitivamente congelato.Decisi di guardarlo perché lui sapeva la verità, e non doveva nemmeno un secondo dubitare della mia parola, e di quanto gli avevo detto. "Lo so, è soltanto difficile" Sospirò rumorosamente e io lo abbracciai mettendo il mio viso chiuso dentro lo spazio della clavicola. Max mi accarezzò i capelli per poi prendermi dalla gambe e portarmi su, mi fece distendere su di lui, e sul suo petto. "Non voglio andarmene" Ammise con un filo di voce vicino alle mie orecchie, "Sai che non cambierà niente" Lo guardai alzando la testa delicatamente e girandomi per vederlo meglio.
"E se così non fosse? Io non sono bravo ad amare Charles e ti farò e darò solo male, lo sento" La sua corazza per un momento si era spezzata e aveva lasciato cadere tutti i pezzi per farmi vedere le sue preoccupazioni. "Max, io sono consapevole di tutto quello che potrà succedere, ma ho deciso di fidarmi di questo, qualsiasi cosa sia per te, ok?" Accarezzai il suo collo per poi avvicinarmi alla sua spalla dove le mie dita disegnavano dei piccoli cerchi. Mi sorrise dolcemente per poi ricostruire ciò che tre secondi fa aveva lasciato cadere, mi diede un bacio sulla fronte per chiudere gli occhi e godersi gli ultimi momenti.Prendemmo i bagagli dopo il viaggio, esausti era la parola giusta per descrivere come mi sentivo, però le gare, la pista, vincere, guidare mi era mancato e non vedevo l'ora che riniziasse tutto prossima settimana.
eppure mi sentivo vuoto, come prima della vacanza, cosa avevo?
"Charles, ci sei?" Disse Pierre sventolandomi la mano davanti, "Si" Risposi girandomi di scatto verso la sua posizione. Lui era l'unico che sapeva come mi sentivo al di fuori della pista, a volte non riuscivo ad alzarmi dal letto, a bere a mangiare. È come se il mio corpo pesasse troppo e non riuscisse.
"Tutto bene?" Mi guardò avvicinandosi di più alla mia figura con aria preoccupata.
"Si tutto apposto" Sorrisi in modo finto, "Charles, so che non va tutto bene" Mi toccò la spalla accarezzandola dolcemente, non piangere Charles, tu non sei debole, piangere è da deboli. Le lacrime che stavano per fuoriuscire le cacciai dentro stringendo i pugni, questo tragitto in taxi non mi aveva aiutato per niente, Pierre aveva capito che qualcosa non andava ma sapeva che non glielo avrei detto. Scesi e mi dirisi nel mio bellissimo appartamento, adoravo l'aria di Monaco, e il gran premio successivo sarebbe stato proprio lì, a casa mia, la stessa casa che come si sapeva non voleva farmi arrivare primo. L'odore della pioggia mi riempiva le narici, e mi metteva quasi un buon umore. Chiusi finestre, tende, porte, e mi cacciai sotto le coperte la casa sembrava un bunker, e così volevo che fosse, buia e solitaria.
Provai a chiudere gli occhi, con scarsi risultati.
Ero solo. Mi sentivo solo, come se nessuno tenesse a me, uno scarto che tutti fingono di apprezzare, i fan, la Ferrari... ero all'altezza? Queste erano le domande che mi facevo, quando ero solo io con me stesso.
Un rumore proveniente dalla porta d'entrata mi distrasse, controllai il telefono per vedere se era Carlos o Pierre che mi avevano scritto ma no.
I capelli erano scombinati, avevo solo i boxer e un'aria non troppo bella.
Aprì, "Che ci fai qua?" Chiesi con tono sorpreso, nascondendo la mia emozione, il biondo si spostò i capelli aggiustandoli, "Che fai non mi lasci entrare?" Sorrise facendosi spazio da solo, chiusi la porta, "Ma dove siamo in una caverna?" Domandò cercando di farsi strada a tastoni per la poco luminosità.
"A me piace il buio" Ammisi appoggiandomi sul letto, lo stesso fece il biondo appoggiando la mano sulla mia coscia. "Cosa ci fai qua comunque?" Riproposi la domanda al ragazzo che non sembrava in ambito di rispondermi, io corrugai la fronte avvicinandomi alla sua figura. "Pensavo lo avessi capito" Sorrise maliziosamente togliendosi pian piano la maglia, il suo corpo mi toglieva il fiato ogni volta che lo avevo davanti, e mi domandavo... perché io? Poteva fare questa esperienza con mille altre persone anche più belle... eppure.
"A cosa pensi Charlie" Mi toccò il mento con l'indice per farmi avvicinare. "A quanto sono fortunato" Sorrisi dolcemente guardandolo negli occhi, il verde e l'azzurro si mischiavano mentre lui mi aveva già adagiato sul letto.

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Champions //Lerstappen//
RomanceStoria frutto di immaginazione, ciò che scrivo è perché non so che tipo di storia scrivere e vedo che ciò piace. Storia di due campioni della f1, Charles Leclerc e Max Verstappen, i due si odiano profondamente, si stuzzicano a vicenda con battutine...