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"Charles dai basta" Il mio battito aumentava ogni secondo sempre di più e non voleva dar cenno di smettere e di regolarizzarsi.
"Io-" Provai a parlare ma il suono e ciò che volevo dire mi moriva in gola, non permettendo di far fuoriuscire il suono della parola. Mi toccai la gola che mi pizzicava come gli occhi.
"Charles sai che sarebbe successo" No, non poteva essere vero. Non poteva.
"Ma veramente ha detto questo?" Cercai conferma da Lando, "Si ha detto che ti ha solo usato, che non teneva a te" Come potevi pensare che ti volesse Charles? Solito illuso, non capisci niente.
No, Max mi amava...vero? Ma ti ha abbandonato non hai capito?
Le parole di Lando risuonavano nella mia testa, continuamente, non smettevano.
Tutti mi stavano guardando, tutti i miei amici, i piloti, il team, i fan, Max... Mi guardavano e ridevano, erano delusi, tu gli hai delusi. Sai fare solo questo d'altronde.
Mi inginocchiai.____________________________________
Mi alzai di scatto, ero tutto sudato, il respiro veloce e pesante come se avessi corso a una maratona.
Era un sogno Charles...ma forse era un sogno reale?
Mi sentii toccare il busto, mi girai di scatto, i miei occhi erano sgranati, i capelli arruffati e il respiro irregolare. "Charlie che è successo?" Il suo tocco caldo e fermo mi tranquillizzava, mi girai e lo abbracciai forte, introdussi il mio viso nello spazio tra la clavicola e il collo, lo stringevo così forte forse da impedirgli anche di respirare, ma lo volevo sentire vicino, con me.
"Ei, che è successo? Stai bene?" Mi accarezzava la nuca delicatamente, dandomi dei baci sulla testa.
Non riuscivo a proferire parola, volevo sentirlo vicino, non volevo stare da solo.
"Charlie, mi stai facendo preoccupare" Mi prese il viso e me lo alzò con l'indice e il medio.
I suoi occhi erano preoccupati, mi scrutavano cercando di capire cosa non andasse in me, ma il problema che niente andava in me.
Ero la peggior persona che lui potesse volere, sempre se mi voleva.
"Io, ho fatto un brutto sogno" Ammisi abbassando il viso, la sua mano me lo riportò sul suo non permettendomi di guardare altrove.
"E hai voglia di raccontarmelo?" Scossi la testa, non mi sentivo, non sarei riuscito a raccontarglielo adesso. "Capisco, quando vorrai io ci sono" Si alzò dal letto, infilandosi la biancheria e i vestiti di ricambio che aveva portato...la festa.Non volevo che se ne andasse, non volevo restare solo, volevo lui. Ti stai affezionando troppo Charles e non va bene. "No...Max" Lo guardai mettendomi seduto sul letto, le lacrime volevano uscire e non le fermai, una, due, tre, e continuavano.
Si voltò preoccupato e si sedette sul letto, cercando di toglierle con il pollice, ma erano troppe e alcune andavano a bagnare il lenzuolo bianco.
"Non andartene..." Lo pregai, era la cosa più imbarazzante che avessi detto, di solito quando stavo con Charlotte volevo stare solo sempre, eppure adesso non riuscivo a fare a meno della sua presenza e quando mancava, quando Pierre, Carlos, Lando, Oscar o qualsiasi mio amico se ne andava e rimanevo io, mi sentivo vuoto.
"Charles ma io devo andarmene" Non volevo obbligarlo a restare, non era giusto nei suoi confronti, abbassai lo sguardo sdraiandomi sul letto, "Si hai ragione, vai pure, scusa" Nascosi la faccia nella coperta.
Sentendo la porta sbattersi capii che se ne fosse andato...Avevi qualche dubbio?
Non sarebbe mai restato per te.La mia testa e i miei pensieri avevano ragione mi illudevo e basta, non ero cambiato dalle ultime volte.
Mi ero affezionato troppo, non riuscivo a stare senza di lui, e la cosa faceva ridere dato che lui doveva ancora capire di che sponda era in realtà. Quindi poteva benissimo avermi usato, e ne ero completamente consapevole ma non riuscivo a dire di no, mi mancava quell'affetto che tanto bramavo come le altre persone ma non arrivava mai e quindi se pur finto volevo godermelo.
La porta però bussò, stavo sperando con tutto me stesso che fosse tornato indietro da me, solo per me.
Mi dirigo alla porta con i boxer tanto, aprii."Charles, dritto al punto vedo" Che cazzo ci faceva James lì? Come sapeva dove vivevo, anzi non lo volevo sapere. "James? Non ti aspettavo" Ammisi confuso, anzi più che confuso, era uno stalker? Non c'erano dubbi.
Mi avrebbe rapito e portato a casa sua per poi chiedere un riscatto di 2 miliardi di euro? Probabile.
"So che forse ti starai chiedendo perché so dove abiti ma, tu mi piaci Charles, e voglio solo che tu sappia questo. Si portò avanti chiudendo la porta dietro di lui per poi baciarmi, no Charles fermalo.
Ero impotente.
Debole.Lo staccai con un gesto deciso e fermo, "James, basta" Lo guardai negli occhi nocciola, mi rivolse uno sguardo confuso come se non capisse cosa c'era di male. "Non ti piaccio?" Scossi la testa, lui non indietreggiò rimase li sopra di me, "Ma Charles, solo del sesso niente di più" Scossi ancora la testa cercando di spostarlo ma la sua presa era potente, aggressiva e continuò baciandomi il collo, mordendomi la clavicola, mi dimenavo come una preda al suo cacciatore. Dove era il telefono? Mi girai mentre lui si avvicinava sempre di più ai miei boxer.
Non potevo andare via.
Ero intrappolato da quel corpo che era su di me possentemente, aveva il mio pieno controllo. Sfilò i miei boxer e senza preparazione entrò dentro di me, cercavo di toglierlo, graffiavo la sua schiena lo calciavo ma lui spingeva sempre più forte. Il corpo mi bruciava e mi prudeva. Guardavo il soffitto perso, nel mentre lui si prendeva tutto di me, senza il mio consenso. Ero vuoto.
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Champions //Lerstappen//
RomanceStoria frutto di immaginazione, ciò che scrivo è perché non so che tipo di storia scrivere e vedo che ciò piace. Storia di due campioni della f1, Charles Leclerc e Max Verstappen, i due si odiano profondamente, si stuzzicano a vicenda con battutine...