Capitolo 53 - Un enorme calabrone!

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FRANCESCA P.O.V.

Sara è uscita da un po' di casa in pigiama, è furiosa ed ha anche litigato con Ignazio.
- Ma che le prende? - chiede Piero che, finalmente, ha smesso di piangere!
- Ha ragione!- esclama Ignazio voltandosi verso il divano. Poi, dandogli un calcio, urla - Sono uno stupido!-
- Calmo!- affermo cercando di avvicinarmi a lui, ma sono leggermente affatica, queste situazioni mi portano stress...eppure in questo periodo dovrei rilassarmi, per il bambino! Eliminando ogni intenzione di fare un passo avanti aggiungo - E poi tu cosa c'entri?!?-
- Avrei potuto fermare Gianluca..stamattina!- si siede sul divano con la testa tra le mani. - Oppure, ieri sera, avrei potuto fermare Alfredo!-
- Di cosa parli?- chiedo cercando di ricordare qualcosa accaduto ieri sera.
Ignazio fa un respiro profondo ed inizia a raccontare
- Ieri notte Alfredo e sua moglie hanno fatto...irruzione, se vogliamo, a casa nostra!-
- Ma quando?- chiedo rendendomi conto di non essermi accorta di niente.
- Dormivi. - risponde Ignazio - Comunque, ha...-
Mentre il papà del mio bambino sta parlando, arriva un messaggio sul mio cellulare che è sul tavolo.
- Piero...perfavore, me lo prendi??- non voglio allungarmi fin lì.
- Certo...è di tua madre.- dice porgendomelo.
Guardo Ignazio per un secondo, ha risposto al mio messaggio.
Apro la notifica e leggo:
_ Certo, va benissimo! Ci vediamo la prossima settimana allora. Ci manchi tanto. P.s. Dobbiamo proccuparci?_
- Verranno!- esclamo sorridendo. Io e Ignazio, abbiamo deciso di invitare la nostre famiglie per pranzo la prossima settimana. Sarà una giornata speciale: riveleremo che sono incinta, loro non sanno ancora niente. Non vedo l'ora! Sono sicura che reagiranno bene.
- Perfetto!- risponde Ignazio avvicinandosi a me e stringendomi tra le sue braccia. Ormai, lo conosco da sempre e staremo insieme per sempre. Ne sono certa, ora che c'è anche nostro figlio...volevamo questo sigillo, il nostro amore aveva bisogno del suo arrivo. Mi abbandono tra le sue braccia, quando la porta si spalanca violentemente all'improvviso. Ignazio, preso di soprassalto, si allontana e rivolge lo sguardo verso la porta. Facciamo lo stesso anche io e Piero. La ragazza in pigiama è entrata in casa, di fianco a lei c'è Gianluca, che ha un aspetto orribile! Sara aveva ragione, sapeva che sarebbe successo. Neanche lei, però, ha una bella cera: sembra sconvolta. Entrambi si precipitano in casa : Gianluca si butta sul divano dolorante, Sara si dirige nella sua camera a passo veloce.
- Prego, entrate pure!-sussurra Piero ironico dirigendosi lentamente verso la porta ancora aperta.
- Dio Gianluca, come ti sei combinato!- afferma Ignazio ispezionandogli il viso. - Non avrei mai dovuto...-
- No invece!- dice Gianluca accennando un sorriso - Non sai quello che è successo!-
- Già...- afferma Ignazio - ma me ne sono fatto un'idea!-
- Lei chi è scusi?- chiede Piero prima di chiudere la porta. Vedo spuntare una mano...
Anche Ignazio si gira e, una volta intravista la persona sul pianerottolo, va in escandescenza.
- Tu!!- urla afferrandola per il colletto. È un uomo...maturo. - Prima Sara, ora il mio amico. Avrei dovuto fermarti...-
- Lascialo!- urla Sara tornando dal corridoio con un mazzo di chiavi. - Papà, ti avevo detto di aspettare fuori!-
- È lui tuo...?- chiede Piero indicando il signore. L'ha chiamato papà....lei non voleva neanche pronunciarla quella parola!
Ignazio, come se mi avesse letto nel pensiero, sussurra - Hai detto...papà?!?-
- Sì...- dice Sara alzando lo sguardo. - Lui è...-
- Alfredo Ferrentino! - continua suo padre allontanandosi da Ignazio e sistemandosi il colletto.
- Sara, ma tu non...- sono confusa, non lo odiava?
- Infatti...- aggiunge Piero - Tu non...-
- Io "non" cosa?- chiede affrettandosi a raggiungere Alfredo.
- Oh andiamo Sara! Sai benissimo di cosa parliamo!- afferma Ignazio.
- Ecco- esclamo guardandola stranita - Ieri avresti ucciso quest'uomo...-
- Sara!- sussurra Alfredo aggrottando la fronte.
- Cerca di capire papà!- dice Sara allargando le braccia - Ieri, tra di noi, non era tutto rose e fiori!-
- Direi di no...- afferma suo padre abbassando lo sguardo.
- Dicevo...- riprendo la parola - Per noi è strano tutto questo...-
- Ho scoperto che lui mi ha fatto del male per proteggermi, per evitare che mi facessero del male gli altri!- dice Sara sorridendo.
- Non ti seguo...- afferma Ignazio grattandosi la fronte.
- Lui ha scaricato l'odio che prova nei miei confronti, per evitare che lo facessero gli altri!- spiega Sara credendo di essere più chiara.
- Io la odio...- sussurra Alfredo
- ...ma in realtà mi ama!- continua Sara.
- Va bene...- dico io che in questa faccenda non c'ho capito niente -...faremo finta di aver compreso quello che state dicendo!-
- Grazie!- dice Sara - Non mi va di spiegare. Ora possiamo andare!-
- Dove?- chiede Gianluca mettendosi seduto.
- Tu resti qui!- afferma Sara allungando il braccio verso di lui.
- Ma...- Gianluca cerca di replicare, ma Sara lo interrompe - Non voglio sapere niente! Devi riposare amore!- Detto questo trascina suo padre verso la porta e va via.
- Allora...- sussurra Piero ricominciando a lacrimare - Dove eravamo rimasti?-

GIULIA P.O.V.

O mio dio, quella di Estebàn è una minaccia bella e buona! Non voglio che i miei credano che io sia una sgualdrina...
- Estebàn...- sussurro allontanandolo da me, poggiando le mani sul suo petto - Vai via!- poi lo spingo verso la porta.
- Sei sicura che è quello che vuoi?- mi chiede riavvicinandosi. Posa le sue mani sui miei fianchi, man mano queste scendono sul bacino.
- Devi scomparire!- esclamo dandogli un pizzico sul braccio. Lui ritira le mani, devo avergli fatto leggermente male.
- Io, invece, non voglio andare via!- afferma allontanandosi sia da me che dalla porta, ritornando al centro della stanza. Respiro profondamente e spalanco la porta: non mi importano le conseguenze, ma io non voglio vedere questo sconosciuto nella mia stanza un minuto di più.
- Mamma!- urlo per attirare la sua attenzione - Sali su! C'è un...-
Estebàn corre velocemente verso di me e sbatte la porta - Ma sei impazzita!?!- dice guardandomi negli occhi. - Cosa volevi fare?-
- Te ne devi andare!- esclamo cercando di riaprire la porta, ma lui vi è appoggiato, quindi è bloccata - Lascia la porta!- Appena pronuncio queste parole, sento mia madre urlare da fuori - Che c'è Giulia?-
- Mamma, aiuto!- esclamo cercando di aprire la porta.
- Che succede?- chiede cercando di aprirla anche lei. Estebàn continuando a farci pressione  risponde - Signora...c'è un'ape nella stanza!-
Spalanco la bocca, questo tipo mi sta scocciando...Non c'è nessun'ape, al massimo un fastidioso ed enorme calabrone! Decido di dirlo - Non...-
Estebàn mi interrompe urlando -...entrate! Non entrate!- e poi per zittirmi...poggia le sue labbra sulle mie. Inizialmente mi lascio trascinare, ma poi lo allontano di scatto. Sono schifata. Provo ad aprire ancora la porta...ma Estebàn è troppo forte.
Sono terrorizzata.
- Cercate di cacciarla!- dice mia madre sicura che ci sia davvero un'ape.
- Mamma!- urlo sbattendo le mani contro la porta.
- Oh Giulia sta calma - esclama mia madre - È solo un'ape!-
Scoppio in lacrime: qualsiasi movimento io cerchi di fare, Estebàn me lo impedisce; durante qualsiasi frase cerchi di formulare, Estebàn mi interrompe per modificarla a suo piacimento! Ed ora?!?
- Signora, è uscita!- esclama Estebàn sorridendo.
- Oh grazie al cielo!- afferma mia madre girando i tacchi e andando via.
Nella serratura della porta c'è una chiave: Estebàn la gira, chiudendo la porta, e poi la mette in tasca.
- Ora...- afferma compiaciuto - Lo spettacolo lo dirigo io!-

SARA P.O.V.

Girare di nuovo la chiave in questa serratura, mi regala diverse emozioni. Alcuni ricordi riaffiorano nella mia mente. Una delle ultime volte che sono entrata qui dentro, è stato con Gianluca. Eravamo appena tornati da Roseto, lui aveva perso la memoria: solo che ci penso, mi vengono i brividi. Una volta entrati in casa mia, quella dove dormivo ogni notte prima di incontrare il mio fidanzato, provo le stesse emozioni di quel giorno: lo stesso odore di chiuso aleggia nelle stanze, porto un uomo per la prima volta al suo interno e, questa volta, non solo è mio padre, ma resterà anche qui per un po'...fino a quando non troverà un posto migliore dove stare, dato che Virginia l'ha cacciato.
- Non so come ringraziarti!- afferma facendo un giro nelle varie stanze - Non me lo merito!-
- Già!- dico sospirando. In realtà non so perché lo sto facendo, ma è pur sempre mio padre (non avrei mai pensato di averlo detto!).
- Se vuoi...- dice timidamente -...potresti rimanere a mangiare!-
- Senti,- esclamo un po' annoiata - qui c'è della pasta, qualche pelato e credo ci sia anche del tonno scaduto in frigo...ma non me la sento di restare. Infondo non ci siamo molto simpatici...Non me la sento di pranzare con te!-
- Oh certo...- sussurra debolmente,  forse è davvero deluso - Ma appena..."te la sentirai", potremmo andare al bar...riallacciare dei rapporti!-
- Va bene!- esclamo riaprendo la porta. - Comunque...esplora pure la casa, non ho niente da nascondere!-
- Ciao Sara!- mi dice sorridendo.
- Ci vediamo...papà!-

SPAZIO AUTORE:
CIAO A TUTTI!
ECCO UN NUOVO CAPITOLO!

COSA NE PENSATE DI ESTEBàN?  A PRESTO!

RESPIRO DEI GIORNI MIEI- il voloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora