Capitolo 48 - Uno zio coetaneo per papà.

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GIULIA P.O.V.

Ma questo è matto! Ha davvero strappato il suo biglietto per raggiungere la mia stessa meta...Decido di dirglielo
- Tu sei pazzo!- esclamo sorridendo.
- Ne vado fiero.- aggiunge mettendo i resti del biglietto nella tasca della giacchetta e ricambiando il sorriso. - Dimmi un po' di te!- aggiunge incrociando le mani e posandole sulle ginocchia.
- Perché dovrei...- rispondo cercando di fare un po' la misteriosa - ...sei uno sconosciuto!- in realtà credo davvero che non debba sapere tutto su di me, per ora.
- Sono Estebàn, ho venti anni, sono socievole e simpatico (ammettilo, lo sono). Volevo andare in Trentino per queste vacanze. Ho deciso di seguirti perché mi stai simpatica e sei anche molto carina.- fa una pausa e sorride, poi aggiunge - Ora mi conosci decisamente di più, cambiato idea?- Sto per rispondere con un "no" secco, è un tipo strano incontrato su un treno...non bisogna farci troppo affidamento. Prima che possa aprire bocca, però, lo scompartimento si apre di nuovo: è un uomo con un cappellino blu ed una camicia a righe. - Buongiorno!- esclama prendendo un tesserino - Sono il controllore. Dovrei vedere i biglietti.-
Mi scappa una risata, non so come se la caverà Estebàn con il suo biglietto trasformato in un puzzle. Cerco di nascondere il mio divertimento porgendo il mio biglietto. - Grazie signorina- risponde il controllore. Si gira verso il ragazzo e aggiunge - Lei?-
Prima di rispondere Estebàn mi guarda assottigliando gli occhi, io sussurro "ops". So che non dovrebbe, ma questa scena mi diverte.
- Be'...- borbotta il ragazzo rivolgendosi al controllore - Credo ci sia un piccolo problema.-
" Lo credo anche io." penso, rendendomi conto, che forse, dovrei provare un po' di pena per lui...
- Che tipo di problema?!?- chiede il controllore grattandosi il capo.
- Vede...- dice Estebàn frugando in tasca. - Il mio biglietto ha subito un piccolo incidente...- . Dopo qualche secondo, caccia dalla tasca un mucchio di foglietti. Mi scappa un'altra risata. - Non lo trovo divertente!- esclama il controllore esaminando il biglietto. Io mi zittisco all'istante, ma il sorriso rimane ugualmente sulle labbra.
- Non è valido...- afferma il controllore - Non riesco a leggere neanche la destinazione!- Forse questo aspetto non è del tutto negativo, dato che Estebàn non avrebbe raggiunto la meta sul biglietto. - O scende dal treno alla prossima fermata, oppure devo farle una multa!-
Estebàn si gira verso di me e chiede - Torcegno è la prossima fermata? - Sia io che il controllore scrolliamo il capo. Ne dobbiamo ancora fare di strada! Il ragazzo sospira ed aggiunge - Allora vada per la multa!-
Amo questo ragazzo...Emh...no...volevo dire...il suo carattere, anche io vorrei essere così. Il carattere...mi piace, semplicemente! Piero è la persona che amo, più di ogni altra sulla faccia di questa Terra. Piero, solo lui.

SARA P.O.V.

- Alfredo non deve passarla liscia!- afferma Gianluca abbracciandomi. Devo stare attenta con lui, per me ucciderebbe e sono sicura che non si tirerebbe indietro davanti ad Alfredo. Credo che lo odi più di me dato che mi ha fatto soffrire così tanto...
- Gianluca...ti prego- sussurro affondando il mio viso sul suo petto - Ti prego, restane fuori!-
- Non so se posso accontentarti!- afferma stringendo i pugni. Lo capisco perché le sue braccia vanno in tensione, la sua presa è più rigida. Si sta già preparando per un incontro, anzi scontro, con Alfredo...
- Gianluca mantieni la calma - afferma Piero che ha capito le sue intenzioni. - È pur sempre suo padre!-
Gianluca scioglie l'abbraccio, si alza in piedi ed esclama - Lei non vuole che lo chiami padre!-
Sono quasi impaurita dalla sua reazione, è molto teso. Ha gli occhi sbarrati e le mani sono raccolte in un pugno...ci manca solo lui a farmi preoccupare con questi suoi atteggiamenti.
- Gianluca...- sussurra Francesca guardandolo impietrita. Anche lei ha notato qualcosa di strano nella sua reazione.
Lui non risponde, si è reso conto di aver sbagliato. Scioglie la tensione e si siede, recuperando il nostro abbraccio.
- Devo risolvere da sola la situazione...- sussurro lasciandomi cullare dalle braccia, improvvisamente dolci, del mio ragazzo - Ma non voglio fare il primo passo!-
- Non voglio vederti soffrire.- esclama Gianluca avvicinando la bocca al mio collo. Sento il suo respiro caldo e mi percorre un brivido lungo la schiena.
- Soffrirei di più se tu facessi qualcosa di sbagliato!- dico serbando tristezza nel tono. Deve capire, che in questa faccenda, non deve metterci un piede. È una cosa tra me ed Alfredo. Lui sarà anche più forte, ma io non mi abbatto mai.

ALFREDO P.O.V.

Dovevo aspettarmelo! Prima o poi Virginia mi avrebbe chiesto notizie di Sara. Non mi sono preparato un discorso per affrontare l'argomento, però, quindi, inizialmente, sono decisamente titubante.
- Alfredo!- ripete Virginia con un tono duro e minaccioso. Quando vuole, stupida e com'è, riesce ad essere molto pericolosa! - Cosa sta succedendo! Ho bisogno di Sara oggi...Patty non può...-
- Patty non è al sicuro con lei!- dico interrompendo il suo discorso. È la prima cosa che mi è venuta in mente. Per essere più convincente ripeto - Patty, non è al sicuro!-
- Ma cosa stai dicendo?- dice Virginia alzando di nuovo la cornetta - Non vedi com'è felice di...-
- Credimi Virginia, ho visto le registrazioni !- esclamo appoggiando la mia mano sulla sua ed incastrando di nuovo la cornetta sul telefono. Posso farle credere che nelle registrazioni fatte dalla stupida telecamera nel collare abbiano catturato qualche attimo di...violenza! Tanto lei non le ha viste!
- Cosa le ha fatto?!?- chiede Virginia incredula. Pare che stia cedendo! Siamo ancora fermi: la mia mano sulla sua, la sua sulla cornetta. Con la mano libera le sposto un ciuffetto di capelli dal viso, sistemandolo dietro le orecchie. Mi avvicino al suo lobo e sussurrando dico - Non è per niente un bel tipo! L'ha maltrattata...non volevo dirtelo, sapevo che avresti sofferto! Lo so dalla penultima volta che è venuta a prenderla.-
Credo che abbia ceduto, infatti si gira verso di me, ha le lacrime agli occhi - Voglio vederle!- esclama portando le braccia sui miei fianchi. L'ho conquistata...
- Non posso! - esclamo preoccupato. Ed ora che mi invento?
- Perché?- mi chiede inarcando le sopracciglia - Riuscirò a sopportarle, ti giuro!-
- So che sei una donna forte!- esclamo per farla sentire a proprio agio - Ma non è per questo. L'ultima volta che l'ha riportata, la telecamerina...era rotta!- Mi meraviglio di me stesso! -Sarà successo mentre...-
- No, non dirmelo! - afferma portando la sua mano alla mia bocca. Chiude gli occhi, credo per trattenere le lacrime. So quanto Virginia ci tiene a Patty, non sopporterebbe che qualcuno le facesse del male! -Mi sente quella Sara! Mi fidavo così tanto di lei.- Esclama andando verso la cucina. Ora devo assolutamente buttare quella telecamera!

IGNAZIO P.O.V.

Che brutta situazione: proprio un padre, la figura più rassicurante che ogni persona ha alle spalle, può deluderti così tanto. Con quello che sta accadendo a Sara, mi sto rendendo sempre di più conto di quanto sia difficile rivestire questa figura...sarò all'altezza?!?
Mentre penso a me, magari con mio figlio tra le braccia...Sara mia viene affianco e dice
- È di questo che ti volevo parlare!-
- Questo cosa?- chiedo cadendo dalle nuvole.
- So a cosa stavi pensando...- aggiunge con gli occhi lucidi - L'ho capito dagli occhi. -
Sorrido, non saprei cos'altro fare sinceramente.
- Volevo solo dirti di amare tuo figlio!- aggiunge appoggiando una mano sulla mia spalla. Ci voleva lei a dirmelo...
- So a cosa stai pensando anche adesso...- aggiunge sorridendo - So che ti ho detto una cosa strana...come potresti non amarlo? Be', a quanto pare non è una cosa così scontata!-
In effetti ha ragione, chi meglio di lei può dirlo! Un figlio è la gioia più grande che possa arrivare! Ma forse non tutti la pensano così.
- Lo amerò tanto, te lo prometto! - rispondo accarezzandole il viso. So quanto sta soffrendo e so che ci tiene tanto a noi ed al futuro bambino, vuole che siamo una famiglia felice.
- Non so se ti farebbe piacere saperlo- aggiunge abbassando lo sguardo - ma credo che vorrei avere un padre come te, perché sono sicura che sarai un ottimo papà.- A queste parole mi commuovo.
- Sai- dico chiudendola fra le mie braccia - Penso che un solo figlio non mi basterà. Credo che ti adotterò!-
- Uno zio coetaneo per papà!- afferma mentre ricambia l'abbraccio - Non male!-

SPAZIO AUTORE:
CIAO A TUTTI!
ECCO UN NUOVO CAPITOLO!
SPERO VI PIACCIA!

RESPIRO DEI GIORNI MIEI- il voloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora