Capitolo 67 - Pasqua/Pasquale

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PIERO P.O.V.

La vista un po' sfocata, tipica di quando non porto gli occhiali, mi fa dare, di prima mattina, uno sguardo sul mondo. Qualche attimo di coscienza dopo, però, mi accorgo che più che prima mattina è già mezzogiorno, mentre quel che ho davanti non è nemmeno un millesimo di mondo, ma solo la parete della mia camera. Quel che ho alla mia sinistra è decisamente più interessante: un bellissimo esemplare (più unico che raro) di Giulia Esposito, appollaiato sulla mia spalla, durante la fase del letargo. Però! Come voce narrante dei documentari non sarei affatto male!
- Rara creatura dei letti più profondi, mi senti?- le sussurro in un orecchio.
- Mmhh...- bofonchia infastidita. Abbiamo avuto l'occasione di ascoltare uno dei suoi tipici versi della stagione.
- Eh dai, su! Sveglia!- la esorto, per far si che ci mostri anche la sua posizione eretta.
- Eh dai, tu! Dormi!- Wow! È capace anche di formulare frasi sensate! Elementari, ma sensate!
- Su che è mezzogiorno!- aggiungo sperando in una sua reazione.
- COSA!?!- urla alzandosi di scatto dal letto. Non mi aspettavo, tra tutte, proprio questa reazione...
Per questo le chiedo spiegazioni - Che c'è?-
Ovviamente, come mi aspettavo, non ricevo nessuna risposta...Piuttosto la vedo aprire la porta, quasi inciampare, e correre verso il salone stropicciandosi gli occhi.
Un urlo proviene dal corridoio - No!!-
No?!? Cosa no?!? Per caso credeva di trovarsi tra i boschi, nel suo habitat naturale, ed è rimasta delusa di essersi svegliata in un appartamentino dal soffitto basso?
Eccola di ritorno - Nooo!- ripete buttandosi a faccia in giù sul letto.
- Ma che ti è successo?- le chiedo notando un foglio bianco nel pugno sinistro. - Fà vedere!- aggiungo strappandoglielo di mano.
Una scrittura larga, blu su bianco, riporta queste parole, che inizio a leggere ad alta voce:
" Dormiglioni! Noi siamo già scesi x l'ecografia. Mi dispiace, ma non siamo riusciti a svegliarvi. Ignazio vi ha scrollato un po', ma le uniche risposte che abbiamo ricevuto sono state 'No, il mio orsacchiotto no' ed 'Io ci voglio il ketchup'. Preferisco non svelarvi chi ha detto cosa! Ho versato il latte che è avanzato sui cornflakers, spero non siano diventati una poltiglia.
Ci vediamo quando saprò se comprare una tutina blu oppure rosa.
Buon risveglio, da una Francesca in maternità.
P.S. Sara e Gian sono andati a vedere come ci si sposa, chissà...Magari ci faranno un pensierino..."
- Oh no!- commento dopo aver ripreso fiato. Di solito le persone, per lasciare dei messaggi veloci, scrivono sui post-it...Francesca ha rischiato di elaborare un saggio con tanto di citazioni e confronto dei documenti.
- Già!- bisbiglia lei con la testa ancora sul materasso.
- Ora i nostri cornflakers si saranno fatti una marmellata!- sospiro.
- Stai scherzando?!- esclama Giulia mettendosi seduta sul bordo del letto - Io mi riferisco al fatto che non saremo presenti all'ecografia!- Ah! Ora capisco...- Ci tenevo così tanto ad andare!-
Vedere il suo faccino imbronciato appena dodici ore dall'inizio di questa giornata, mi intristisce a mia volta...Così, per renderla felice, chiedo - E chi ti ha detto che non ci andremo?-

SARA P.O.V.

- No, ho cambiato idea! - esclamo tenendomi ben salda al sedile della macchina - Noi a quel matrimonio non ci andremo!-
- Esci immediatamente da quella macchina!- urla Gianluca sbattendo la mano sul finestrino. Dopo una piccola discussione, era convinto che fossi scesa con lui dall'auto, invece ho riallacciato la cintura di sicurezza e dopo aver chiuso lo sportello, mi sono barricata dentro. - Dai non fare la stupida!- aggiunge.
- Non sto facendo la stupida...- dico incrociando le braccia. Il mio non è un capriccio, è un improvvisa paura di incontrare mia madre e la mia famiglia, dopo aver scoperto chi è mio padre. Tra l'altro Alfredo non lo vedo da un po'...È partito per non so dove per fare non so cosa...Ci conosciamo bene, eh?
- Sara, te lo ripeto ancora...Sei imprevedibile!- ecco, ci risiamo...- Prima mi fai passare momenti d'inferno per paura di non poterti accompagnare qui...- mentre parla si fa sempre più vicino al finestrino - poi ti fai offrire un viaggio addirittura a Parigi per farmi perdonare...Ed ora, dopo aver permesso che stirassi da solo questa benedetta camicia, ti chiudi in macchina dicendo che vuoi tornare a casa?-
Sta urlando così tanto che riesco a sentire perfettamente le sue parole anche dal finestrino chiuso. Così, dato che non ho la stessa forza di urlare, accenno un sì con la testa, per essere sicura che capisca.
- Benissimo!- conferma lui, allontanandosi pian piano dalla macchina. - Ma sappi che prima o poi l'aria lì dentro finirà...E tu sarai costretta ad uscire! Io vado a fare due passi!- Ma se non sa nemmeno com'è fatto questo posto? È un paesino lontanuccio da casa, non credo ci sia mai stato!
La paura di dover essere costretta a partecipare a "Chi l'ha visto" nel caso si dovesse perdere e quella che prima o poi morirò asfissiata, mi spinge ad uscire - Aspetta!- esclamo una volta fuori.
- Lo sapevo...- sussurra lui sogghignando e premendo un tasto del telecomando per chiudere l'auto.
- È solo che ho paura...- aggiungo sedendomi di botto sul cofano della macchina.
Gianluca, sentendone il rumore, fa inversione a U e mi raggiunge - Di cosa, Sara? Ci sono io con te, vedrai andrà tutto bene!-
- Come le dirò di Alfredo?- chiedo sperando in una risposta sensata, di quelle che ti risolvono i problemi di una vita. Che dissolvono le paure, le incertezza, che ti rassicurano e che, in un certo modo, ti mettono al sicuro davvero...
Be', devo ammetterlo, quella risposta è arrivata.
- Sara,- inizia il mio fidanzato poggiando una mano sull'auto - è mai possibile che ti senta sempre tu quella sbagliata? Sempre?!? Tu cosa potevi fare quando eri ancora una cellula uovo in cerca di qualcuno che ti fecondasse?- ma che poetico! - Se tua madre ti avesse dato anche solo un accenno di quello che fu, tutto questo non sarebbe successo...Io non avrei mai dato a pugni un uomo di mezz'età, tu non saresti mai stata imboccata da uno sconosciuto...Non so se questo è un bene o un male. Di certo, però, non avresti mai vissuto tutte quelle "esperienze" che posso sembrare inutili e strambe, ma che ora fanno parte della tua vita! Vedrai, che tua madre non potrà dirti niente...Come potrebbe? Infondo hai solo scoperto una tasselo fondamentale della tua esistenza! Non sei tu quella sbagliata, fatti forza!-
Credo di non aver mai ascoltato parole più belle...Così, dopo aver asciugato una lacrima spontanea, sussurro - Dì la verità! Questo discorso te lo eri preparato!-

FRANCESCA P.O.V.

- Ecco!- dico allungando una mano verso un edificio dall'intonaco bianco - Lo studio deve essere qui dentro!-
Ho quasi paura di entrare...Non so fino a che punto voglio davvero sapere il sesso bel piccolo Boschetto. Io spero tanto in una femminuccia: quanto vorrei metterle lo smalto, accompagnarla a fare shopping, avvolgerle i capelli in una fascia di raso...A pensarci sembrerebbe un uovo di Pasqua, ma la vedrei bella lo stesso. Pasqua...Mh, potrebbe essere un bel nome per una bambina!
- Ok, allora entriamo. Non sto più nella pelle - un bacio sulla mia guancia, accompagna le parole di Ignazio. Anche se non me lo dà a vedere, forse per non pressarmi, sono sicura che desideri un maschio: me li immagino già a giocare a calcio (ovviamente non rifiutarei di giocare con loro), oppure con i soldatini...le macchinine.
Una ventata di aria fresca, più di quella all'esterno, ci accoglie in uno studio completamente bianco.
Io e Ignazio ci dirigiamo allo sportello,  sperando di trovare una signorina meno sgorbutica rispetto a quella che mi rispose al telefono.
- Salve...- inizio poggiandomi al marmetto - Sono qui per un'ecografia.-
- Per cos'altro sarebbe potuta venire, signora?! Noi qui facciamo solo ecografie - questa mi giunge come risposta. Ok, è possibile che le segretarie siano tutte sprucide?
- La mia fidanzata voleva solo essere più precisa.- esclama Ignazio per mettere i puntini sulle "i". Spero non si agiti troppo...Sono io quella che ne ha il diritto! Sono incinta!
La signorina, masticando una gomma tutta rosa, risponde solo - Nome?-
- Cosa le interessa?- chiedo iniziando ad infastidirmi - Vuole contestarci anche su questo? Vorrei chiamarla Pasqua? E quindi?-
- Amore...Amore...- dice Ignazio per fermarci - Vuole sapere il nostro cognome.-
Il sopracciglio alzato della segretaria, conferma quel che ha detto il mio ragazzo. Quindi io, dopo aver abbassato il dito accusatorio che non mi ero neanche accorta di avere, dico - Oh...Allora Boschetto!-
Senza degnarmi di risposta, la tipa sgorbutica inizia a digitare al computer il cognome, ma con sguardo interrogativo ci chiede - È sicura di avere un appuntamento?-
Ops...io in realtà non ho fissato alcun appuntamento! Ho solo minacciato la persona dall'altro lato del telefono che mi sarei presentata anche senza preavviso.
- Emh..- mormoro abbassando lo sguardo - Che ne dice, se é maschio lo chiamo Pasquale?-

SPAZIO AUTORE:
CIAO A TUTTI!
SPERO VI PIACCIA!
A PRESTO!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 28, 2016 ⏰

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