Capitolo 44 - Due nuovi papà.

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SARA P.O.V.

Martina, ieri al mare, non scherzava: è davvero tornata a Roseto. Non è stato per niente un doloroso addio, anzi l'abbiamo tutti salutata provando un senso di liberazione. Non è una cosa molto carina da dire, ma sono felice che finalmente se ne sia andata. Mi è stata antipatica fin dal primo giorno e credo che la cosa sia stata reciproca. È partita stamattina, ha preso il primo treno disponibile. Gianluca, il solito gentiluomo, si era anche offerto di accompagnarla alla stazione. Lei, però, ha voluto mostrarsi in colpa dicendo "Me lo merito di restare sola. Con te soffrirei di più e bla bla bla..." Un'uscita molto teatrale insomma, mancavano solo i fazzoletti bianchi da sventolare mentre il treno partiva ed avrebbe vinto un Oscar. Ma che mi faccia il piacere! Comunque, la vita continua (e senza di lei decisamente meglio), quindi sto andando da Virginia per prendere Patty. È incredibile come io abbia il timore di entrare in quella casa, spero che non ci sia Alfredo.
Busso alla porta e la signora viene ad aprirmi.
- Ciao Sara!- esclama con il suo solito sorrisone- Non ci vediamo da un po'.-
In effetti ha ragione, io mi limito a salutarla cordialmente. - Entra pure, oggi non andiamo di fretta.- mi dice lasciandomi da sola davanti alla porta. Preferirei aspettare fuori, ma non riesco a dire di no a Virginia e tra l'altro lei è già in casa.
- Patty è di sopra.- aggiunge - Vado a prenderla!-
- Aspetto qui.- dico,una volta entrata in salotto, unendo le mai dietro la schiena. Virginia gira l'angolo e scompare, spero che si sbrighi. La casa è immersa nel silenzio più totale, sento unicamente lo scalpiccio di Virginia al piano di sopra che almeno mi fa capire di non essere sola in casa.
- Shhh!- sussurra qualcuno alle mie spalle. Mi ha davvero spaventata! Mi sta per scappare un urlo, quando delle mani forti e callosse mi coprono la bocca. Vi porto subito le mie mani, cercando di schiodare quelle che mi impediscono di parlare, ma inutilmente. - Sta zitta, Sara!-
È Alfredo, ho riconosciuto la sua voce. Mi porta in un'altra stanza e poggiandomi con le spalle al muro, mi guarda. È uno sguardo diverso, nasconde una luce che non avevo mai notato. - Sei uguale a tua madre.- esclama Alfredo. Io uguale a...ma se lui...Passa le sue mani dalla bocca ai miei avambracci, bloccandomi saldamente.
Una volta che mi permette di nuovo di respirare, sospiro profondamente, quasi affannata ed abbasso lo sguardo. Lui, però, mi afferra dolcemente il mento con le mani e mi costringe ad un contatto visivo. Ci guardiamo per qualche secondo, poi la dolcezza nella sua presa svanisce e mi stringe violentemente il mento. Fa male, ma rimango in silenzio.
- Devi sparire dalla mia vita, ok?- mi dice avvicinando il suo viso al mio. Sento il calore del suo respiro, che mi provoca un brivido lungo la nuca. Ho le lacrime agli occhi, vorrei rispondergli, chiedergli che cosa sta succedendo (anche se ne ho una vaga idea), ma la sua stretta è troppo forte e non riesco ad articolare le parole.
- Devi andare via Sara, non farti vedere mai più.-
A queste parole afferro la mano che mi serra il mento e la strappo via. Tenendolo per un polso dico - Cosa vuoi da me?-
- Voglio che tu te ne vada! Virginia non deve sapere che tu sei mia figlia!-
- Tua...figlia?- il cuore prima smette di battere, poi incomincia a tamburellarmi nel petto a ritmo incalzante. Sono davvero sua figlia. Lui è mio padre. Lui è mio padre. Ho un padre psicopatico! Lui, che mi ha dato la vita, ora mi dice di uscire dalla sua. Ho sempre voluto conoscere mio padre, per un periodo pensavo che fosse addirittura morto ed ora che me lo ritrovo davanti...non provo niente se non disprezzo.
Improvvisamente sembra imbarazzato, nonostante questo aggiunge - Credevo l' avessi capito anche tu. Nella registrazione tu lo dicevi.- La registrazione? Quale registrazione?
In queste situazioni bisognerebbe dire "Papà, recuperiamo il tempo perduto." Oppure "Sei proprio come immaginavo (emh,no)", ed invece l'unica cosa che mi viene da chiedere è - Come fai a esserne sicuro?-
- Ho fatto il test!- Il test? Ma come ha fatto a...improvvisamente mi salta in mente un dettaglio: il cucchiaio. Ha usato la mia saliva...prima avevo le lacrime agli occhi, ora sto piangendo. Lui è mio padre!
Prima che io abbia il tempo di rispondere, sentiamo Patty abbaiare e Virginia scendere le scale che portano al nostro piano.
Alfredo mi fa allontanare dal muro e mi spinge verso la porta - Vai via e non tornare!- mi urla dopo aver spalancato la porta di casa ed avermi buttata in strada. Alle mie spalle sento la porta chiudersi e si chiude anche il mio cuore.

ALFREDO P.O.V.

Appena chiudo la porta sento Virginia urlare - Alfredo, chi era?-
- Un testimone di Geova, gli ho detto di non tornare.- Sono abbastanza credibile, spero. Virginia non deve ricordarsi di Sara, ci ha messo del tempo per dimenticare la mia vecchia famiglia ed ora che tra di noi è tutto rose e fiori, non posso mettere in pericolo la mia relazione.
- Ho sentito...- aggiunge Virginia posando Patty a terra. Poi si guarda un po' intorno e chiede - E Sara? Dov'è?-
Ho già in mente cosa dirle - L'ha chiamata suo padre, ha detto che era urgente.-
-Oh,ok...- sussurra.
Sono contenta di essermi liberata di Sara, se l'ho fatto tempo fa è perché non avrei mai più voluto sentirne parlare, quindi non ho intenzione di incominciare a frequentarla da oggi...

FRANCESCA P.O.V.

Non posso credere a quello che è successo a Sara! Povera, un padre così non dovrebbe averlo nessuno. Ormai, alla parola "Padre" associo un solo volto: quello di Ignazio ed ho tanta paura. Lui è un ragazzo d'oro, ma se non riuscisse ad essere un buon padre? Infondo siamo giovani, non abbiamo ancora fatto le esperienze adatte per portare avanti una famiglia. Mentre penso a tutto questo, proprio Ignazio si avvicina e mi chiede - Glielo diciamo?-
- Ma non vedi come sta Sara, poverina? Non credo sia il momento adatto per parlare di genitori!-
- Eh dai Chicca! Le solleverà il morale!- Ignazio è molto emozionato di diventar papà. Ricordo quando l'abbiamo scoperto! Ha pianto come un bambino! Mi abbracciava e singhiozzava...hihihihi lo amo! È troppo impaziente e ad essere sincera lo sono anche io. Infondo ora siamo tutti riuniti in salotto, forse è davvero il momento adatto.
- Ragazzi, dobbiamo dirvi una cosa!- esclamo sorridendo. Sara si asciuga le lacrime e dice - Sputa il rospo!-
- Io...io...sono incinta!-
Un boato di esclamazione risuona nella stanza, vedo qualche sorriso e anche delle lacrime. Il primo che sta piangendo è proprio Ignazio che dice
- Ed il padre sono io eh!-
Poi sposto lo sguardo su Sara. Lei sta sorridendo finalmente ed è tra le braccia di Gianluca. Anche loro avranno un bel futuro come coppia, ne sono sicura. Poi sposto lo sguardo su Giulia e Piero. All'inizio la ragazza sembra sprizzare felicità da tutti i pori, ma poi una specie di ombra cala sul suo viso. - No...no...- sussurra.
- Che cosa c'è Giulia?- chiedo pensando che non le sia piaciuta la notizia.
- Io non ci sarò...non potrò seguire la tua gravidanza!- Ma cosa sta dicendo?!? Più va avanti e più piange.
- Ci tengo tanto! Eppure non posso!- aggiunge.
- No Giulia, non piangere!- la rassicura Piero tenendola tra le sue braccia.
- Ma perché Giulia? Ti prometto che mi aiuterai in tutto!- le dico accarezzandole il capo. Lei alza il viso e dice tremando
- Francesca...Ragazzi...tra un paio di giorni...MI TRASFERIRÒ IN UN'ALTRA CITTÀ.-

SPAZIO AUTORE:
CIAO A TUTTI!
ECCO UN NUOVO CAPITOLO!
SPERO VI PIACCIA!

VI CONSIGLIO DI LEGGERE
♢ "NON FARMI ASPETTARE" DI EleeBernabei . È UNA STORIA MERAVIGLIOSA! ♢

RESPIRO DEI GIORNI MIEI- il voloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora