L'erede della luce

L'alba di un nuovo inizio

Adeline rimase immobile per qualche istante, con la spada della Forgia del Destino ancora stretta tra le mani. Il silenzio nella grotta era assordante, come se tutto il mondo stesse trattenendo il respiro, in attesa di capire cosa sarebbe successo dopo.

L'Oracolo si avvicinò a lei, la sua espressione calma e rassicurante. "Hai compiuto ciò che nessuno credeva possibile, Adeline. Hai salvato il nostro mondo dall'oscurità di Elyas."

Adeline abbassò lo sguardo sulla spada, sentendo il peso non solo dell'arma, ma anche del destino che le era stato affidato. "Non mi sento un'eroina," mormorò, restituendo la spada all'altare. "Ho fatto solo ciò che dovevo fare."

L'Oracolo sorrise debolmente, posandole una mano sulla spalla. "La vera eroina non è colei che cerca la gloria, ma colei che è disposta a sacrificare tutto per proteggere ciò che ama."

Adeline annuì, ma il suo cuore era ancora pesante. Il potere che aveva sentito scorrere attraverso di lei durante la battaglia era stato travolgente, e c'era una parte di lei che temeva cosa potesse significare. La spada, ora tornata al suo posto sull'altare, brillava debolmente, come se avesse ancora altro da rivelare.

"Cosa succede adesso?" chiese, rompendo il silenzio.

L'Oracolo la guardò con occhi profondi. "Il mondo si sta risvegliando da un lungo incubo, e tu, Adeline, sei il faro che guiderà le persone verso un futuro migliore. Ma il tuo viaggio non è ancora finito."

Adeline alzò lo sguardo, sorpresa. "Non è finito? Ho sconfitto Elyas, e la spada è tornata al suo posto. Cos'altro può esserci?"

"Il tuo destino va oltre questa battaglia," rispose l'Oracolo. "Le chiavi che possiedi sono antiche, e il loro potere è immenso. Ora devi imparare a usarle per riparare ciò che è stato spezzato. Le terre sono ferite, e ci sono ancora oscurità nascoste che aspettano solo il momento giusto per emergere."

Adeline rimase in silenzio, processando le parole dell'Oracolo. Non c'era stata mai una vera fine a questo viaggio, solo nuove responsabilità. Sentì un misto di stanchezza e sollievo. Sapeva che la sua vita sarebbe stata cambiata per sempre.

"Non dovrai affrontarlo da sola," aggiunse l'Oracolo, come se avesse letto i suoi pensieri. "Le persone che ti amano ti seguiranno. Hai creato un legame forte con coloro che ti hanno aiutata, e ora insieme costruirete un nuovo futuro."

Mentre l'Oracolo parlava, Adeline pensò a quelli che l'avevano accompagnata nel viaggio: Elias, con il suo cuore gentile e il suo spirito guerriero; Lord Ravenscroft, suo nonno, che aveva trovato una nuova speranza in lei; e soprattutto i suoi genitori, David e Delilah, che avevano sempre creduto in lei, sostenendola senza esitazioni.

Adeline si alzò in piedi, sentendo una nuova forza crescere dentro di lei. Non era più la ragazza impaurita che aveva iniziato questo viaggio. Ora era una Custode, e con quel titolo veniva un nuovo senso di scopo.

"Dove devo andare ora?" chiese, pronta a intraprendere la prossima fase del suo destino.

L'Oracolo si voltò verso l'uscita della grotta, dove la luce dell'alba iniziava a filtrare. "Oltre queste terre, ci sono popoli che hanno bisogno di te. Ci sono antichi segreti che solo tu puoi risvegliare. Ma prima... c'è una promessa che devi mantenere."

Adeline seguì lo sguardo dell'Oracolo verso l'uscita. "Quale promessa?"

"La promessa di tornare a casa. La tua famiglia ti sta aspettando."

Un sorriso affiorò sulle labbra di Adeline. Aveva combattuto, aveva sconfitto l'oscurità, e ora, finalmente, poteva tornare a casa. Almeno per un po'.

Con il cuore più leggero e la speranza che risplendeva nel suo petto, si incamminò verso l'uscita della grotta. L'alba dipingeva il cielo con colori brillanti, e Adeline sapeva che quel nuovo giorno segnava non solo la fine di un'era oscura, ma anche l'inizio di una nuova, piena di avventure e scoperte.

Non era più solo una ragazza. Era la Custode della Forgia del Destino, e il suo viaggio era solo all'inizio.