Il richiamo dell'avventura

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Adeline chiuse il libro di scatto, il cuore che le batteva forte. Le parole del Custode riecheggiavano ancora nella sua mente. "Il mondo è di nuovo in pericolo, e tu sei la chiave per salvarlo." Cosa significava davvero? Non poteva credere che quel destino fosse destinato proprio a lei.

Respirò a fondo, cercando di calmarsi. Non era più una bambina spaventata, ma una giovane donna cresciuta con storie di eroi e battaglie. Aveva sempre saputo che qualcosa di grande l'attendeva, ma non era mai stata preparata a questo.

Sistemò il libro su un tavolo e si sedette di fronte alla finestra, guardando il paesaggio che si stendeva oltre le mura del castello. Le terre circostanti, solitamente tranquille, sembravano nascondere un'inquietudine sottile. Le foreste erano buie e minacciose, e l'aria stessa sembrava più pesante.

"Il tempo si avvicina," ripeté tra sé, le parole del Custode che le bruciavano nella mente.

Non sapeva dove iniziare, ma una cosa era chiara: non poteva affrontare tutto da sola. I suoi genitori avevano sempre detto che era forte, ma anche loro, nel loro momento di gloria, avevano avuto bisogno di alleati. Avrebbe avuto bisogno di aiuto, ma da chi?

Adeline decise di consultare suo padre per primo. David era sempre stato il suo faro di saggezza e protezione. Lui l'avrebbe capita, e forse sapeva qualcosa su quella profezia.

Lasciò la biblioteca e si diresse verso le stanze di suo padre. Camminando nei corridoi del castello, i suoi passi rimbombavano nel silenzio della notte. Quando raggiunse la camera dei suoi genitori, bussò leggermente. David aprì la porta quasi subito, la sua espressione preoccupata.

"Adeline?" chiese, sorpreso di vederla a quell'ora. "Tutto bene?"

Lei annuì, ma il suo sguardo tradiva un'agitazione interna. "Padre, devo parlarti. È importante."

David la fece entrare e chiuse la porta dietro di lei. "Dimmi, cos'è successo?"

Adeline esitò per un momento, poi spiegò tutto ciò che aveva visto e sentito in biblioteca. Parlò della voce del Custode, del libro e della profezia. David ascoltò in silenzio, senza mai interromperla, il volto sempre più grave man mano che il racconto proseguiva.

Quando ebbe finito, David rimase in silenzio per un lungo momento, come se stesse cercando le parole giuste. Alla fine, parlò con una voce calma, ma carica di tensione.

"Adeline, tua madre e io sapevamo che un giorno avresti dovuto affrontare qualcosa di simile. Ci sono antiche leggende, più antiche di Edmund e delle ombre che abbiamo sconfitto, che parlano di un male ancora più grande, qualcosa che è stato sigillato molto tempo fa. Temevo che, un giorno, quella minaccia sarebbe tornata."

Adeline lo fissò, cercando di comprendere. "Ma cosa posso fare io? Come posso affrontare qualcosa di così grande?"

David si avvicinò a lei, mettendole una mano sulla spalla. "Non devi farlo da sola. Sei forte, ma nessuno può affrontare una battaglia del genere senza alleati. Il Custode ha parlato di te perché hai un potere che ancora non conosci. Ma devi prima scoprirlo."

Adeline scosse la testa. "Non so nemmeno da dove cominciare."

David sorrise leggermente, mostrando la sua calma rassicurante. "Cominciamo insieme. Raduneremo chi possiamo e scopriremo di più su questa profezia. Tua madre e io siamo con te. Non affronterai questo viaggio da sola."

Il pensiero di avere i suoi genitori al suo fianco le diede coraggio. Sapeva che sarebbe stata una strada difficile, ma non poteva permettere che il male si diffondesse. Le terre che amava, la sua famiglia, tutto ciò che conosceva era in pericolo.

E ora era tempo di agire.

Il mattino seguente, la famiglia si riunì nella grande sala del castello. Delilah, con un'espressione risoluta, si sedette accanto a David. "Abbiamo già sconfitto un grande male," disse lei, "ma questa volta sarà diverso. L'antico male è più potente di qualsiasi cosa abbiamo affrontato prima."

Adeline ascoltava attentamente, ma le sue mani erano tremanti. Il peso della responsabilità cresceva sempre di più. Ma non poteva farsi sopraffare dalla paura.

Mentre discutevano, Elias, l'amico fedele della famiglia, entrò nella sala, salutando rispettosamente. "Mi avete chiamato?" chiese, il suo volto segnato dall'età, ma con la stessa determinazione di sempre.

David si alzò. "Elias, abbiamo bisogno del tuo aiuto ancora una volta. Il male si sta risvegliando, e Adeline ha un destino da compiere."

Elias annuì, i suoi occhi che si posavano su Adeline. "Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato. È ora che tu scopra chi sei veramente, ragazza."

Con il gruppo ormai formato, Adeline sapeva che il prossimo passo sarebbe stato trovare indizi sulla profezia e sui misteriosi poteri che sembravano dormire dentro di lei. Le strade che dovevano percorrere sarebbero state pericolose, ma la giovane non poteva più tirarsi indietro.

L'avventura era appena cominciata.

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