Capitolo 6: here - Alessia Cara (Aiden's pov)

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-sabato

La musica rimbomba nelle mie orecchie, un mix di bassi pesanti e voci che si perdono nell'aria affollata. Sono al centro della pista, ma non mi sento mai perso qui. Anzi, questo è il mio regno. Le luci intermittenti illuminano a tratti i volti intorno a me, e sento che ogni sguardo è rivolto verso di me. È sempre stato così.

Mi piace

Mi piace l'attenzione, mi piace il potere che deriva dall'essere il centro della serata.

Brandon mi passa accanto, una birra in mano e un sorriso esagerato dipinto sul volto. «Bro, stasera spacchi!» urla sopra il rumore della musica.

Gli rispondo con un cenno del capo, il solito sorriso sicuro che ormai fa parte di me. So di essere il re delle feste. Semplicemente, fa parte del pacchetto. Hockey, popolarità, e sì, anche ragazze. È facile. Tutto lo è stato finora.

E, parlando di ragazze, Jenna Hart si avvicina con quel suo solito passo sicuro. La vedo già da lontano, i suoi capelli biondi perfettamente pettinati, il trucco impeccabile, la gonna che sembra disegnata apposta per attirare sguardi. E sì, anche il mio.

Mi raggiunge con un sorriso che sa essere irresistibile. «Aiden,» dice, la sua voce dolce ma con una punta di sfida. «Non mi saluti nemmeno?»

«Come potrei ignorarti, Jenna?» rispondo, avvicinandomi. Le nostre spalle si sfiorano, e posso vedere che le sue guance si arrossano leggermente. È quello che vuole. E io lo so.

«Allora, stai dominando la serata come sempre»mi chiede, mordendosi leggermente il labbro, un gesto che so essere calcolato.

Le do un'occhiata rapida e sorrido, sapendo esattamente dove sta cercando di arrivare. "Non sarebbe una vera festa se non ci fossi io," dico con una sicurezza che non lascia spazio a dubbi. E lei ride, quel tipo di risata che fa capire che ha ottenuto esattamente ciò che voleva.

Un'ora dopo, mi trovo appoggiato contro il bancone della cucina, una birra in mano, mentre Jenna parla con un gruppo di amici. Ogni tanto mi lancia un'occhiata, quasi per assicurarsi che non abbia smesso di prestarle attenzione. È una cosa che fa sempre, mantenere il controllo. Ma la verità è che non mi dispiace. Jenna è bella, e quando è così vicina, è difficile ignorarla.

Brandon si avvicina di nuovo, con quella sua energia inesauribile. «bro! Non mi deludi mai. Sei sempre quello che tutti seguono.»

Sorrido e alzo la birra in segno di brindisi. «Ci sono abituato.»

Brandon mi osserva per un attimo, poi abbassa la voce, come se stesse per rivelarmi un segreto. «E Jenna? Pensi che finalmente ci cascherai stanotte?»

Faccio un sorriso furbo, lasciando che la domanda resti sospesa nell'aria. So che è quello che Brandon si aspetta. So che è quello che tutti pensano. E magari, è anche quello che voglio. O forse no. Non lo so nemmeno più. Le feste sono sempre state il mio campo di battaglia, e Jenna non è altro che un'altra conquista. O almeno, così dovrebbe essere.

«Vedremo come va»rispondo alla fine, lasciando Brandon con un sorriso complice.

Jenna mi guarda ancora una volta, e questa volta si avvicina, senza più giochi di distanza. «Allora, Aiden. Quando mi porti fuori di qui?»mi sussurra all'orecchio.

Il suo profumo è dolce, quasi troppo, e per un attimo mi sento come se tutto il mondo intorno fosse messo in pausa. È una di quelle situazioni che sembrano già scritte, come se tutto fosse destinato ad andare esattamente in un modo. Ma in fondo alla mente, un pensiero mi disturba, qualcosa che non riesco a scrollarmi di dosso, nonostante tutta questa scena perfetta.

Le sorrido e prendo un sorso di birra, cercando di nascondere l'incertezza. "Forse dopo un altro giro," le dico con la mia solita sicurezza.

Lei sorride, soddisfatta, e torna a parlare con gli altri. Ma io mi sento stranamente fuori posto, anche se sono sempre stato il re di queste situazioni. E questo mi infastidisce più di quanto voglia ammettere.

Dopo un po', mi allontano dalla folla, cercando un momento di tranquillità. Il giardino dietro la casa è vuoto, tranne per qualche coppia che si bacia nell'ombra. Mi appoggio alla ringhiera, guardando le luci della città in lontananza. Di solito, una serata così mi basterebbe. Ma stasera no.

Il telefono vibra nella mia tasca. Lo prendo e vedo un messaggio di Camilla.

Camilla:

"Sei sempre a quella festa, vero?"

Sospiro, lasciando cadere il telefono sul tavolo davanti a me. Mia sorella. Lei sa sempre quando non sono al cento per cento. E odio il fatto che, anche quando cerco di allontanarmi da tutto, lei riesce a capirlo meglio di chiunque altro.

Non rispondo subito. Le feste sono la mia fuga, il mio modo di non pensare. Ma Camilla... è un'altra storia. Non posso mentirle, non a lungo.

Mentre cerco di pensare a una risposta, un'altra figura appare alla mia destra. Jenna, ovviamente. «Ti nascondi?» chiede, ridendo.

Sorrido, ma non è sincero come al solito. «No, solo prendendo un po' d'aria.»

Lei si avvicina ancora di più, poggiandosi accanto a me. «Beh, quando hai finito di prendere aria, io sono qui.»

La sua voce è bassa, carica di intenzione, e so esattamente cosa vuole dire. Forse dovrei essere entusiasta. Dopotutto, Jenna è quel tipo di ragazza che chiunque vorrebbe al proprio fianco.


Come pensavo, Diana e Camilla non si sono presentate alla festa oggi, ma forse questo è un bene, sennò mi avrebbero visto far questo:

E baciai Jenna

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