Capitolo 10: "Fight Song" -Rachel Platten (Camilla's POV)

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30 minuti prima

La festa era un mare di luci e suoni, un vortice di energia che mi travolgeva mentre cercavo di mantenere la calma. La musica pulsava, riempiendo l'aria di vibrazioni che mi facevano battere il cuore all'unisono. Aiden mi aveva chiesto di tenere d'occhio Diana, e non riuscivo a vedere né uno, né l'altro.

Mentre mi muovevo tra gli invitati, per recuperare il mio drink, la mia attenzione fu catturata da una scena che mi gelò il sangue.

Aiden,l'avevo trovato, ma avrei preferito non farlo.

Con i capelli disordinati, era in piedi vicino a Jenna. La sua risata risuonava, calda, mentre lei gli si avvicinava, il suo sguardo nei suoi occhi, le sue mani nella sua felpa. Quel momento mi colpì come un pugno nello stomaco.

Non potevo credere ai miei occhi. Jenna, con la sua innata capacità di attirare l'attenzione, stava letteralmente monopolizzando mio fratello. Non potevo permettere che succedesse di nuovo. Ricordavo bene come si era comportata l'ultima volta che era stata in giro...

In quell'istante, decisi che dovevo agire.

Mi allontanai dalla folla, il mio cuore che batteva forte nel petto mentre mi dirigevo verso Diana. Volevo avvisarla, ma non la vedevo da nessuna parte. Doveva essere in un luogo sicuro, lontana da qualsiasi cosa potesse turbarla. Ma la folla si muoveva come un'onda, e io mi sentivo piccola e impotente.

Cercai Diana tra le facce familiari, ma il suo viso non compariva. «Dove diavolo sei?» mormorai tra me e me, la frustrazione crescente.

«Aiden mi ucciderà, ne sono certa»

In quel momento, la musica cambiò, e un ritmo pulsante riempì la stanza. La gente si lasciava andare, ballando e ridendo, mentre io continuavo a cercare Diana. Non potevo permettere che succedesse di nuovo. Dovevo trovarla.

Improvvisamente, la mia attenzione si spostò di nuovo su Aiden. Lo vidi allontanarsi da Jenna, il suo viso serio. Qualcosa non andava, e il mio istinto mi disse che dovevo andare a parlare con lui. Sapevo che era preoccupato per Diana quanto lo ero io. «Aiden!» lo chiamai, cercando di farmi sentire sopra il rumore della festa.

Ma la sua attenzione era rivolta a qualcos'altro, e la mia angoscia cresceva. Prima che potessi avvicinarmi a lui, vidi Diana. Stava correndo verso l'uscita, il suo viso segnato da una determinazione che non avevo mai visto prima.

Li aveva visti prima di me

«Diana, aspetta!» urlai, ma la musica copriva le mie parole.

Con il cuore che batteva all'impazzata, corsi verso l'uscita, sapendo che non potevo lasciarla andare da sola. Ogni passo che facevo sembrava un'era, la preoccupazione pesava su di me come un macigno. Dovevo fermarla. Aiden, nel frattempo, stava correndo verso di lei. I nostri sguardi si incrociarono per un attimo, e in quel momento capii che entrambi eravamo in allerta.

«Brandon!» gridai mentre passavo accanto a lui. «Smettila di mangiare quella ragazza, reggimi questo!» Mi voltai, ma la mia mente era già focalizzata su Diana, e il mio cuore si stringeva pensando a ciò che poteva succederle.

Quando uscì nella notte, l'aria fresca mi colpì come un pugno. Non mi fermai a pensare al freddo; la mia attenzione era tutta per Diana. Riuscivo a vedere la sua figura in lontananza, e nel profondo, sapevo che dovevo raggiungerla. Ma mentre correvo, una sensazione di impotenza mi assalì. Che cosa avrei potuto fare per aiutarla?

Con l'adrenalina che pulsava nelle vene, finalmente la raggiunsi. «Diana!» la chiamai, il mio respiro affannato. Lei si girò, e in quel momento, la vidi: i suoi occhi erano pieni di paura e confusione, e il suo viso pallido mi spezzò il cuore.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 14 hours ago ⏰

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