Il motore della moto ruggisce sotto di me, il vento mi taglia il viso e sento i capelli che sfuggono dal cappuccio della felpa, schiaffeggiandomi le guance. Non riesco a guardare nulla, se non il buio davanti a noi e il profilo della testa di Aiden, inclinata leggermente in avanti, concentrata sulla strada. Non dice nulla, e io nemmeno. Non mi fido della mia voce in questo momento, troppo carica di emozioni che non voglio mostrare.
Le sue mani si muovono con sicurezza sul manubrio, ogni curva, ogni frenata è precisa, calcolata. La tensione nell'aria è palpabile, densa come il fumo di una sigaretta dimenticata accesa. Cerco di respirare profondamente, ma è inutile: non c'è aria abbastanza per calmare la tempesta dentro di me.
"Allora, ti piace viaggiare gratis?" La sua voce arriva come un fulmine improvviso.
Non rispondo. So che è una provocazione, un'altra delle sue frecciatine cariche di quel misto di disprezzo e sarcasmo che sembra riservare solo a me. Mi mordo l'interno della guancia, costringendomi al silenzio.
"Silenzio stampa, eh?" continua, senza nemmeno voltarsi. Il vento porta via parte delle sue parole, ma ne colgo comunque il tono. Quasi divertito, come se stesse godendo di questa mia quiete forzata. "Pensavo avessi sempre qualcosa da dire."
Stringo più forte la presa intorno alla sua vita, non per paura, ma per una strana, inspiegabile esigenza di farlo tacere senza usare parole. Lo odio. Lo odio per il modo in cui riesce sempre a farmi sentire così piccola, così insignificante, anche quando non ci prova.
Un'altra curva. La strada si fa più stretta, meno asfaltata, e il rumore dei sassi sotto le ruote si mescola al ruggito del motore. Non ho idea di dove stiamo andando, e questo mi inquieta. Mi fido di lui? No. Assolutamente no.
"Devo darti il merito di una cosa, Diana," riprende, e questa volta c'è un tono più serio nella sua voce. "Sai come rovinare una serata."
Mi irrigidisco. Il mio orgoglio grida di rispondere, di difendermi, ma non lo faccio. Non gli darò questa soddisfazione.
Quando finalmente la moto si ferma, il silenzio della notte ci avvolge. Scendo con cautela, cercando di ignorare il tremito nelle gambe dovuto più alla tensione che al viaggio. Aiden si alza dalla sella, con la solita sicurezza irritante, e si volta verso di me. I suoi occhi brillano alla luce fioca di un lampione lontano, e per un attimo mi sento come se mi stesse leggendo dentro.
"Benvenuta nel nulla, principessa," dice, il sarcasmo che trasuda da ogni parola. "Non è il tuo solito palco, ma farai il tuo spettacolo lo stesso, vero?"
Aiden si muove con passi sicuri, senza nemmeno guardarsi indietro. Io, invece, rimango ferma per un attimo, cercando di capire dove mi ha portata. Il bosco intorno a noi è avvolto in un silenzio irreale, spezzato solo dal fruscio delle foglie mosse dal vento. Davanti a me, intravedo una struttura di legno che si staglia contro il cielo scuro: una casa sull'albero.
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Obsidian
ChickLit«non riesco più a guardarmi» «io invece non riesco a smettere di farlo» Due adolescenti,non poi cosi diversi fra di loro. Diana Slake,la solita ragazza ritenuta secchiona,senza tanti amici e che preferisce passare tempo da sola. Aiden Miller,il fra...