Cap. 14 - 1680- Emily Stauton

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"Nessuno è nato sotto una cattiva stella. Vi sono semmai uomini che guardano male il cielo."

                                                                                                                                                     Dalai Lama



Emily Desmond era nata sotto una stella nefasta.

Ne aveva preso consapevolezza molto presto, una consapevolezza che una bambina non dovrebbe avere mai.

Eppure, Emily lo aveva sentito fin da piccola che nulla, nella sua vita, le sarebbe mai risultato facile.

Tanto per cominciare, era venuta al mondo in una famiglia tra le più disagiate al mondo.

Suo padre, Caleb, sin da bambino era stato affetto da turbe mentali, che acuivano il loro potere sulla sua mente e la sua ragione man mano che gli anni passavano.

Arrivato a 40 anni, l'uomo era quasi totalmente incapace di distinguere reale da immaginario.

Seguitava a ripetere che il diavolo gli era alle calcagna, deciso a punirlo per i suoi peccati, e che la gente che lo circondava ne era complice. Al che, un mattino d'autunno, Caleb prese una drastica decisione: Andò a vivere nel bosco.

A suo dire, il diavolo perdeva il suo potere tra le fronde benedette del bosco, e non avrebbe più potuto rubargli l'anima, come tentava di fare da anni.

In questa malsana decisione, lo seguì Ruth, una ragazza del villaggio, ammaliata dai malsani discorsi di Caleb e desiderosa di lasciare la sua casa natale, dove il padre e il fratello le usavano quotidianamente violenza.

I due, dunque, si stabilirono pianta stabile nel folto del bosco, e la natura selvaggia e l'isolamento dal resto del mondo fecero scempio di ciò che rimaneva della loro sanità mentale.

Caleb sbarcava il lunario vendendo la legna che lui stesso tagliava nel bosco, mentre la sua compagna restava chiusa in casa. Non la si vedeva mai, in giro.

Un giorno, diversi mesi dopo il trasferimento tra i boschi, Caleb scese al villaggio per consegnare la legna, e disse che in qualche modo il demonio lo aveva raggiunto, e aveva portato via con sé Ruth, maledicendo la sua vita con un fardello: una bambina.

L'uomo sosteneva che non era figlia sua, e che era la causa principale della morte di sua madre perché era figlia del maligno, che per castigo glie l'aveva lasciata lì, a portargli sventura.

La prova? La piccola era nata con i capelli rossi, come le fiamme dell'inferno e la pelle del diavolo.

Dopo la morte di Ruth, non bastasse che ormai era quasi completamente fuori di testa di suo, Caleb iniziò a bere in modo spropositato.

Tutti al villaggio temettero per l'incolumità della piccola Emily, sua figlia, ma nessuno si fece avanti. Caleb, poi, sebbene disprezzasse la piccola, non permise mai a nessuno di vederla, né tentò di disfarsene dandola via.

Esisteva in paese una piccola comunità di donne, dame di carità, che agiva in nome del signore, e di comune accordo si dissero più che disponibili a prendere con sé Emily, e a crescerla sotto la parola del signore.

Ma Caleb si oppose rabbiosamente. Nemmeno in dio riponeva fiducia. Per lui non esisteva differenza tra lui e Lucifero, erano la stessa cosa.

Sicché, Emily fu costretta a crescere in questo malsano e cupo ambiente per 16 lunghi anni, miracolosamente uscendone illesa.

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