Capitolo 13

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Enola

«Ahia! Sean, mi hai pestato il piede!»

«Scusa, non l'ho fatto apposta!»

«Secondo me, ti voleva far cadere».

È un delirio.

Sono sudata marcia, e anche i due fratelli non sembrano da meno.

Un'ora di lezione non è stata sufficiente nemmeno al cazzo.

L'unica cosa che, almeno, hanno imparato è stato girare.

Come cazzo faccio sabato? Non posso chiedergli di esibirsi... non è ancora pronto per questo...

Chi devo pregare per una soluzione divina?

Controllo l'orario sullo smartwatch attaccato al polso. «Va bene così. Oggi abbiamo fatto abbastanza». Mi dirigo verso la piccola scrivania bianca, prendendo  sia il telefono che la cassa Bluetooth, mettendoli entrambi nello zaino.

«Cosa? Abbiamo già finito? Perché?» Daniel sembra davvero dispiaciuto; così tanto che mette il muso, arrabbiato come un bambino di tre anni.

«Smettila di fare il bambino, Daniel» lo riprende il fratello, prendendo lo zaino nero e mettendoselo in spalla.

«Uffaaa! Va bene!» e si alza da terra, prendendo anch'esso il suo zainetto.

Cominciamo a salire le scale; io davanti e i due fratelli dietro. Il più piccolo mi raggiunge, salendo a fatica il gradino che ci divide e affiancandosi a me.

«Non sapevo ti piacesse tanto ballare, Daniel» lo prendo in giro, ricordando le sue parole di un'ora fa.

«Scherzi? È bellissimo vedere come Sean prova a fare un passo giusto!» confessa, e subito gli arriva un colpo sulla nuca, datogli dal soggetto dietro di me.

Nel mentre che i due bisticciano, ricordo la nostra conversazione di prima. Quel messaggio sembra essersi appiccicato alla mia mente come un post-it incollato male. Non riesco a staccarlo nonostante sia traballante.

E sentire il suo sguardo su di me lo rende ancora più difficile. Come una scia di calore, i suoi occhi percorrono la mia figura da sopra a sotto, facendomi tremare ogni lembo di pelle sotto la maglia e i leggings.

Presa da uno stimolo volontario, volto un po' la testa di lato, e i miei occhi incontrano i suoi.

Già erano lì, mi ricorda la mia mente sognante, ma continuo a ripetermi come una preghiera che no, non deve succedere.

«Ciao Roberta. Ci vediamo domani» saluto la responsabile di tutto quello per cui combatto, e lei ricambia come se fossimo amiche strette da anni.

Usciamo dal 'Saint Domiano', e subito all'occhio salta una figura che avrei preferito tanto non vedere. Adriana, come da tradizione, è seduta a cavalcioni su uno che presumo sia dell'ultimo anno, nel mentre che sembra stiano avendo un rapporto sessuale in pieno pubblico. Con le unghie lunghe quattro centimetri, gratta la testa del ragazzo moro su cui è seduta, continuando a baciarlo con un gioco di lingua e schiocchi.

«CHE SCHIFO! GUARDA SONO INNAMORATI!»

Io e Sean ci giriamo di scatto verso Daniel, che con una faccia schifata guarda i due divorarsi come non aveva mai fatto nessuno.

«Guarda Daniel, ti svelo un segreto», mi avvicino a lui, abbassandomi il giusto per potergli arrivare all'orecchio, «Sarà il quinto ragazzo con cui la vedo baciarsi questa settimana».

𝐃𝐢𝐫𝐭𝐲 𝐃𝐚𝐧𝐜𝐢𝐧𝐠Where stories live. Discover now